Le case bonsai di Giovanna Caminiti : un piccolo grande universo poetico
Nelle sale Cerere del castello Ruffo di Scilla, si inaugura il 4 agosto prossimo la mostra di Giovanna Caminiti, giovane architetto e designer reggina.
Ci lasciano positivamente sorpresi le piccole creazioni che lei stessa definisce “poesie materiche”, realizzate con mani sapienti utilizzando piccoli pezzi di vari materiali che il mare restituisce sulle rive dello Stretto davanti all’abitato di Cannitello.
“Essendo un architetto “faccio case”. In realtà “le racconto”…” Così definisce in breve le sue minisculture Giovanna Caminiti e prosegue:”Le mie case bonsai nascono all’improvviso, senza progetto. Sono i materiali stessi a suggerirmi la forma, le dimensioni, le metafore. Il mare mi procura pezzi unici con cui posso lavorare. Legni levigati, lavorati chissà dove che poi mi fa trovare come un dono sulla spiaggia, davanti casa. Li raccolgo e già immagino cosa potrebbero “raccontare”. Si, perché ogni casa bonsai è un piccolo racconto che prende una forma materica, evocativa, narrativa. Le mie case non si posso abitare fisicamente, ma con l’anima si. Non hanno una funzione se non quella di “fare bene al cuore”. Mi identifico in ognuna di loro. Ma chiunque può farlo. Perché la casa è il sogno, l’esperienza, il bisogno, il ricordo di una vita. Appartiene a tutti.
Spesso le faccio accompagnare da una frase, da alcune lettere. È come rafforzare il loro significato. I materiali e i colori hanno un potere che non immaginiamo. Mentre prendono forma, le parti di questi piccoli bonsai richiamano il piombo, l’alluminio, il vetro, il cernit, il legno o qualunque altro elemento materico, e spesso di riciclo, in un modo estremamente naturale.
Allora forse è così che nascono le case bonsai: ascoltando i materiali con la voglia di raccontare delle storie e con la speranza di evocarne delle altre.”
Un talento da conoscere e sostenere, quello di Giovanna Caminiti, certamente meritevole di grandi successi.
Marisa Cagliostro