L’opera di Giovanni Battista Pedrazzini, nel corso della sua lunga carriera, è stata oggetto di ampie e apprezzate considerazioni da parte di molti critici e galleristi. Eppure i riconoscimenti finora ottenuti non sembrano premiare a sufficienza i risultati che l’artista è riuscito a raggiungere, risultati che denotano una personalità artistica non comune per originalità e per coerenza di impostazione.


La pittura di Pedrazzini la si potrebbe intendere come una sorta di naif metafisico. Una trasfigurazione di forme e colori tale da esaltare la contrapposizione cromatica, pur nell’esercizio di una spiccata padronanza mentale, prima che tecnica, dei mezzi impiegati.

La semplicità apparente dei propri dipinti risulta quindi come il risultato ultimo di una processo di raffinazione ed essenzializzazione dei soggetti rappresentati. Un processo che dalla realtà conduce al regno della fantasia, ma sempre attraverso la mediazione della razionalità. Una razionalità che ha il sapore della sperimentazione e che, anche per questo, non disdegna accostamenti cromatici arditi, spesso addirittura dissonanti. Cosa che accade anche per le forme che l’artista realizza secondo modalità lineari; eppure mai banali, anzi la ricercatezza è tale da suscitare un nonsochè di barocco pur nella intima essenzialità.


Giovanni Battista Pedrazzini è un artista che vive di contrasti. Una esuberanza di tonalità a cui fa da contrappunto l’apparente semplicità dei soggetti. Ma anche una straordinaria ricchezza espressiva, pur nella forte identità dello stile, cui si antepone l’indole riservata e, fin troppo umile, del personaggio. Un uomo che, come pochi, ha saputo mantenere con rigore, direi quasi ascetico, una propria cifra pittorica.

Paolo Avanzi



Giovanni Battista Pedrazzini è nato l’11 marzo del 1933 a Secugnago di Lodi e ha cominciato a esporre in Italia, a rassegne e collettive dal 1980, ottenendo premi e ampi riconoscimenti.

Sue opere si trovano in collezioni private italiane e straniere e in edifici pubblici italiani quali il comune di Melzo (Milano), il circolo Filologico Milanese in Milano, la raccolta d’Arte contemporanea della Basilica di Sant’Ambrogio in Milano, la Raccolta d’arte Contemporanea del Palazzo Comunale in Vasto (Chieti), la Pinacoteca d’Arte Contemporanea del Comune di Ruffano (Lecce), la Fondazione Don Tonino Bello in Alessano (Lecce), l’Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo (Roma, Parigi, Milano), nella Pinacoteca d’Arte Italiana per il Mondo in Torino, nel Centro Pavesiano Museo Casa Natale di Cesare Pavese, a Santo Stefano Belbo (Cuneo) nell’Accademia d’Arte Roberto Villa di Cesano Maderno (Milano).


Suoi dipinti sono esposti in permanenza presso la Galleria d’arte di Milano Artecultura, la Galleria d’Arte Moderna di Milano La Torre, presso il Centro Culturale di Milano Amici del Quadrato, la Galleria D’Arte Contemporanea di Modena Il Portone, presso il Centro d’Arte Antitesi di Roma, nello Studio C Galleria d’Arte di Piacenza, nello Studio Laboratorio d’arte Transvisionismo di Castell’ Arquato (Piacenza), nella Galleria Art Action di Bresso (Milano).


All’opera di Giovanni Battista Pedrazzini hanno dedicato saggi, studi critici e note informative oramai numerosi critici d’Arte e giornalisti. Di lui hanno pubblicato numerosi articoli su quotidiani, riviste e mensili d’Arte, annuari d’Arte e pubblicazioni varie, trasmesso da radio e televisione

RAI e da radio e televisioni private. Ha allestito numerose mostre personali, e partecipato a molte collettive in Italia e all’estero, ottenendo premi e ampi riconoscimenti.


Giovanni Battista Pedrazzini, vive e lavora a Milano in via Lodovico il Moro, n° 179