Dal generale al particolare, soffermandosi sui volti e sulle figure, attratto da movimenti e sguardi, Giovanni De Angelis riporta dalla sua immersione a Shibuya, sprizzante quartiere di Tokyo, delle foto-impressioni dei suoi giovani abitanti.
Shibuya rappresenta l’occidente riflesso dalla moderna società giapponese: la musica pop, la pubblicità, l’elettronica, i locali e soprattutto la moda; un crocevia dove il delirio è l’immagine, il pop è l’imperativo, la tradizione è lontana; più da vicino si guarda il futuro, qui.
Gli scatti di De Angelis si concentrano particolarmente attorno al centro propulsore di questo quartiere, il 109, un enorme magazzino aperto dalle 10 alle 9 di sera, appunto; lì nei vari piani si raccoglie la summa dei negozi che ospitano le griffe più in del momento; manichini e commesse si confondono come in un gioco di finzione, dove l’unica regola da rispettare è apparire. Le adolescenti di Tokyo ammiccano all’alta moda, si divertono “travestendosi” da scolarette in gonnellina e calzettoni, o da candy-candy girls o ancora da sensuali giovani donne.