Viene presentato a Roma l’ultimo ciclo di opere di Giovanni di Lorenzo, in un’importante mostra che aprirà mercoledì 18 aprile a via Margutta 81, presso la Galleria dei Leoni, con inaugurazione prevista per venerdì 20 aprile alle ore 18 , alla presenza dell’artista stesso.

La “Pittura cucita”, titolo della mostra , racchiude i lavori di questi ultimi due anni di lavoro del maestro, una produzione matura e vitale ; infatti saranno esposte circa trenta opere che vanno dal 2005 fino alle più recenti creazioni. Sarà inoltre disponibile in galleria il catalogo della mostra con testo critico a cura di Alessandro Ruggieri.

Giovanni di Lorenzo nasce a Salerno e si trasferisce poi a Nepi , a due passi da Roma,dove vive e lavora E’ qui che nei primi anni ’60 incontra e stringe una forte amicizia con il maestro spagnolo Burgos, con cui collaborerà fino a perfezionare le tecniche di scultura, rafforzando il segno e la pittura con la sua figurazione espressionista. Negli anni ’70 inizia il percorso di mostre personali e collettive, lungo tutto il territorio italiano, esponendo anche in Spagna e in Francia. Nel suo studio presso il centro storico nepesino si respira un humus fertile e creativo, dalla materia al colore , è qui che il maestro Di Lorenzo studia, sperimenta, impasta, dipinge ... pittore e scultore, creatore di oggetti di design artigianale , predilige il ferro e il bronzo per la scultura , mentre sulla pittura ricerca la materia con i suoi colori brillanti che lo contraddistinguono, sperimentando l’affresco, il graffito, tecniche miste , i suoi quadri diventano pittosculture.

Come rileva il critico Alessandro Ruggieri : “... le orme del tempo si depositano sul tappeto cromatico, infondendo movimento alla materia ...” , ma la vera rivelazione è la cucitura , dove Di Lorenzo si riappropria di una figurazione ormai scomparsa , nel gesto umile e concettuale di ricucire una pittura lacerta da ricomporre.

L’artista ricostruisce così un linguaggio aderente alla realtà che ci circonda, consapevole che il pittore può tracciare nuovi percorsi, a partire proprio dagli insegnamenti che gli vengono dal passato.

Mehran Zelli