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Giovanni Rizzoli – Pleasurepain
esposte 20 opere (sculture, disegni, dipinti) dell’artista veneziano
Comunicato stampa
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Dal 14 maggio al 30 luglio 2005, alla Galleria Poggiali e Forconi di Firenze, è in programma la mostra di Giovanni Rizzoli, dal titolo Pleasurepain, curata da Achille Bonito Oliva.
Il percorso espositivo presenta venti opere (sculture, disegni, dipinti) dell’artista veneziano che documentano l’universo iconografico di Rizzoli.
Bonito Oliva scrive nel testo in catalogo: “l'arte contemporanea è proprio l'espressione di un'ansia sconfinante e di un desiderio di scambio transnazionale, assi-milazione di codici altrui che arrivano fino alla cleptomania di stili ex-tracomunitari, assunzione per esempio dell'arte africana da parte del cubismo, del bricolage da parte del dadaismo e dell'arte popolare da parte dell'astrattismo che teorizza l'opera totale”. ….”Giovanni Rizzoli ha fondato su questo atteggiamento il suo metodo creativo per realizzare un vero e proprio teatro iconografico, frutto di citazione e rinvio a letteratu-ra, arte figurativa, filosofia, religione, affabulazione popolare, tutte at-traversate da una fantasia che arriva all'uso virtuale della storia passata”.
Opere come ibridazione, risultato di una storia culturale, ma anche di una opzione personale, lo sconfinamento oltre la cornice di ogni specifico e l'approdo a uno spazio franco e totale dove i generi si incontrano, i linguaggi parlano tra lo-ro secondo i dettami di un senso di onnipotenza che solo l'infanzia e l'arte posseggono.
La sensibilità artistica di Rizzoli crea lavori mai nostalgici; le sue composite iconografie passano attraverso uno stile ormai classico che produce angeli trasparenti con occhi di cristallo di rocca e falli provenienti dal lontano settecento accompagnati dalla luce del bronzo, tra sacro e profano.
Prosegue Bonito Oliva: “l'universo iconografico di Rizzoli è frutto di un profondo me-ticciato linguistico e disciplinare, ricco di forme e materiali, fino a un voluto ingorgo dello spazio che rasenta l'horror vacui del barocco. La ricchezza di tale universo iconografico accoglie dentro di sé positivamente l'incoerenza di poetiche formalmente contrapposte, la vitalità mediterranea del barocco e la spiritualità quaresimale della letteratura nordica”……. “L’artista veneziano tra scultura, installazione, pittura e disegno ci consegna uno spettro di immagini felici e dolenti nello stesso tempo, crudeli e delicate autobiografiche ed impenetrabili, tutte a rappresentare il desiderio postumo della vita”.
In occasione della mostra sarà presentato un volume sull’opera di Giovanni Rizzoli (ed. Charta).
Giovanni Rizzoli ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero, tra le quali: Verlorenes Paradies, Kunsthalle di Goppingen, 1996, a cura di Werner Meyer, la Triennale della Piccola Scultura di Stoccolma nel 1998 a cura di Werner , D’Apertutto – 48 Biennale di Venezia, 1999, a cura di Harald Szeeman, L’ultima cena, Museo del Castel dell’Ovo, 2002, Napoli, a cura di Massimo Sgroi, Futurama, Museo Pecci, 2001, Prato, a cura di Bruno Corà, Marco Meneguzzo, Museo di Villa Frank – Ludwisburg, 2001, a cura di Agnes Kohlmeyer, Globe la Torre di Babele, Museo di Villa Croce – Museo di Arte Contemporanea di Genova, 2001 a cura di Sandra Solimano e sarà presente come uno degli artisti rappresentanti l’Italia alla Biennale di Praga che si terrà a giugno, invitato da Francesco Gallo.
Il percorso espositivo presenta venti opere (sculture, disegni, dipinti) dell’artista veneziano che documentano l’universo iconografico di Rizzoli.
Bonito Oliva scrive nel testo in catalogo: “l'arte contemporanea è proprio l'espressione di un'ansia sconfinante e di un desiderio di scambio transnazionale, assi-milazione di codici altrui che arrivano fino alla cleptomania di stili ex-tracomunitari, assunzione per esempio dell'arte africana da parte del cubismo, del bricolage da parte del dadaismo e dell'arte popolare da parte dell'astrattismo che teorizza l'opera totale”. ….”Giovanni Rizzoli ha fondato su questo atteggiamento il suo metodo creativo per realizzare un vero e proprio teatro iconografico, frutto di citazione e rinvio a letteratu-ra, arte figurativa, filosofia, religione, affabulazione popolare, tutte at-traversate da una fantasia che arriva all'uso virtuale della storia passata”.
Opere come ibridazione, risultato di una storia culturale, ma anche di una opzione personale, lo sconfinamento oltre la cornice di ogni specifico e l'approdo a uno spazio franco e totale dove i generi si incontrano, i linguaggi parlano tra lo-ro secondo i dettami di un senso di onnipotenza che solo l'infanzia e l'arte posseggono.
La sensibilità artistica di Rizzoli crea lavori mai nostalgici; le sue composite iconografie passano attraverso uno stile ormai classico che produce angeli trasparenti con occhi di cristallo di rocca e falli provenienti dal lontano settecento accompagnati dalla luce del bronzo, tra sacro e profano.
Prosegue Bonito Oliva: “l'universo iconografico di Rizzoli è frutto di un profondo me-ticciato linguistico e disciplinare, ricco di forme e materiali, fino a un voluto ingorgo dello spazio che rasenta l'horror vacui del barocco. La ricchezza di tale universo iconografico accoglie dentro di sé positivamente l'incoerenza di poetiche formalmente contrapposte, la vitalità mediterranea del barocco e la spiritualità quaresimale della letteratura nordica”……. “L’artista veneziano tra scultura, installazione, pittura e disegno ci consegna uno spettro di immagini felici e dolenti nello stesso tempo, crudeli e delicate autobiografiche ed impenetrabili, tutte a rappresentare il desiderio postumo della vita”.
In occasione della mostra sarà presentato un volume sull’opera di Giovanni Rizzoli (ed. Charta).
Giovanni Rizzoli ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero, tra le quali: Verlorenes Paradies, Kunsthalle di Goppingen, 1996, a cura di Werner Meyer, la Triennale della Piccola Scultura di Stoccolma nel 1998 a cura di Werner , D’Apertutto – 48 Biennale di Venezia, 1999, a cura di Harald Szeeman, L’ultima cena, Museo del Castel dell’Ovo, 2002, Napoli, a cura di Massimo Sgroi, Futurama, Museo Pecci, 2001, Prato, a cura di Bruno Corà, Marco Meneguzzo, Museo di Villa Frank – Ludwisburg, 2001, a cura di Agnes Kohlmeyer, Globe la Torre di Babele, Museo di Villa Croce – Museo di Arte Contemporanea di Genova, 2001 a cura di Sandra Solimano e sarà presente come uno degli artisti rappresentanti l’Italia alla Biennale di Praga che si terrà a giugno, invitato da Francesco Gallo.
14
maggio 2005
Giovanni Rizzoli – Pleasurepain
Dal 14 maggio al 30 luglio 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA POGGIALI
Firenze, Via Della Scala, 35A, (Firenze)
Firenze, Via Della Scala, 35A, (Firenze)
Orario di apertura
da martedi a sabato dalle 9.30 alle13.30 e dalle 15.30 alle19.30 (domenica su appuntamento)
Vernissage
14 Maggio 2005, ore 18
Editore
CHARTA
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore