Il dieci dicembre, la Galleria La Bertesca di Francesco Masnata inaugura: “ Gipsoteca “, mostra che desidera offrire al visitatore una collezione di “gessi originali “ di Bertel Thorvaldsen, Santo Varni, Edoardo Rubino, Emilio Musso, Archimede Campini, curata da Antonio Gesino e Maurizio Romanengo. Per “ gessi originali “ s’intendono i modelli scultorei derivanti direttamente da quelli in argilla con il metodo della “ forma persa “ che contraddistinguono il momento in cui l’opera per la sua esecuzione di marmo o bronzo, era licenziata dall’artista e affidata alle maestranze specializzate di scalpellini o fonditori. L’importanza dei gessi per la comprensione del processo creativo e valore documentario ed estetico, è decisa proprio in virtù della loro indiscutibile attribuzione, che oltre al sensibile concetto “ di prima idea “, distingue non solo i dati tecnici, ma anche la non sempre facile stesura del corpus di uno scultore. Il saggio introduttivo del catalogo di Antonio Gesino, oltre ad un breve excursus sulla storia e fortuna delle gipsoteche italiane, ne denuncia inevitabilmente la trascuratezza critica e conservativa, che solo negli ultimi anni vede una rinnovata attenzione. Oltre ai gessi, catalogati grazie al contributo di Stefano Grandesso, sono presentati alcuni disegni di Santo Varni, con schede critiche di Chiara Grasso e Marco Parodi, testimonianze preziose necessarie alla conoscenza di una storia più vasta e complessa.