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Giuliano Introini – Dai quark ai nuovi mondi
In concomitanza con il Festival della Scienza, si dà spazio al dialogo fra arte e scienza mettendo in mostra una selezione di opere che catturano sulla tela l’energia del movimento e il suo potere di trasformazione del reale.
Comunicato stampa
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Immaginare l'invisibile, dare forma all'energia, ad un flusso immateriale che incessantemente si libera condizionando la percezione di spazio e tempo. Energia che più ampiamente è un'ideale di movimento, di una contemporaneità vivente ed in procinto di divenire, parte del leone nella poetica pittorica di Giuliano Introini.
Un'inquadratura scientifica sconfinante nel mondo del visionario, che segue un modello di ricerca artistica spesse volte sottofondo culturale per molte espressioni artistiche di singoli artisti o intere avanguardie. E tra quest'ultime la più nota e citata è forse il Futurismo, movimento entro cui l'opera di Introini non a caso ritrova concordanze formali e di pensiero, ad esempio al fine di dare all'energia valore molto più che concreto. Di agire attraverso il colore, che a sua volta è forma primaria alla conquista di un proprio - e inconfutabile - qui ed ora.
Per l'artista lombardo una partenza incuneata nel futurismo dinamico di Giacomo Balla e nella strutturalità di Fortunato Depero; e un arrivo imprevedibile, diretto - più che ad una scontata concezione pittorica neo-futurista - ad una ricerca sul futuribile, un'inaspettata visione cromo dinamica attraverso cui l'artista dà espressione ad elementi di fisica come i quark. Nel mezzo Introini non esclude la propria poetica da un diluito recupero della realtà; una realtà non scontata e già trasmigrata nel “pittoricamente banale”, ma al contrario maturata al sole del simbolismo grafico di Giulio Turcato e degli acuminati tagli cromatici del suo Comizio. Turcato che in questa circostanza sembra avere un ruolo più che specifico, chiave di volta per decifrare quel rapporto tra forma e spazio che per Introini è così pressantemente fisico, decisamente an-illusorio, infinitamente concreto e razionale in quanto categorico nel suo non patteggiare con alcun tipo di derivazione realistica premasticata.
Un'inquadratura scientifica sconfinante nel mondo del visionario, che segue un modello di ricerca artistica spesse volte sottofondo culturale per molte espressioni artistiche di singoli artisti o intere avanguardie. E tra quest'ultime la più nota e citata è forse il Futurismo, movimento entro cui l'opera di Introini non a caso ritrova concordanze formali e di pensiero, ad esempio al fine di dare all'energia valore molto più che concreto. Di agire attraverso il colore, che a sua volta è forma primaria alla conquista di un proprio - e inconfutabile - qui ed ora.
Per l'artista lombardo una partenza incuneata nel futurismo dinamico di Giacomo Balla e nella strutturalità di Fortunato Depero; e un arrivo imprevedibile, diretto - più che ad una scontata concezione pittorica neo-futurista - ad una ricerca sul futuribile, un'inaspettata visione cromo dinamica attraverso cui l'artista dà espressione ad elementi di fisica come i quark. Nel mezzo Introini non esclude la propria poetica da un diluito recupero della realtà; una realtà non scontata e già trasmigrata nel “pittoricamente banale”, ma al contrario maturata al sole del simbolismo grafico di Giulio Turcato e degli acuminati tagli cromatici del suo Comizio. Turcato che in questa circostanza sembra avere un ruolo più che specifico, chiave di volta per decifrare quel rapporto tra forma e spazio che per Introini è così pressantemente fisico, decisamente an-illusorio, infinitamente concreto e razionale in quanto categorico nel suo non patteggiare con alcun tipo di derivazione realistica premasticata.
28
ottobre 2017
Giuliano Introini – Dai quark ai nuovi mondi
Dal 28 ottobre all'otto novembre 2017
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
da martedì a sabato
ore 15:00 – 19:00
Vernissage
28 Ottobre 2017, h 17.00
Autore
Curatore