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Giulio Perfetti – Su per le vie dell’infinito
In questa mostra l’accumulo di iconologie sedimentate si porta in una direzione di racconto, con caratteristiche di cultura e di linguaggio che lasciano leggere Novelli, Perilli e Barucchello.
Comunicato stampa
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“Scenari” si campiona ad essere, in una città come Firenze, lo specchio di un’arte di frontiera, assolutamente in movimento, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. E’ con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere l’arte nuova e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi in un clima di saccheggiamento della realtà, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Finestre sul mondo è un punto di partenza. Con “Scenari” si troveranno ad essere coinvolti, ogni volta, sei artisti con sei mostre personali. I sei di questo capitolo sono Elena Borboni, Mokhtar Jelassi, Giulio Perfetti, Eugenia Serafini, Valentina Sforzini, Tony Tedesco.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Nella fase oggi più acuta della mitografia e dell’ideologia irrazionale, l’abbandono al gesto, alla forma e alla materia, costituiscono per Giulio Perfetti la dimensione dell’atto totale. Lo spazio si apre all’incidenza del tempo e procede in un percorso ritmico che scandisce tre coordinate, ovvero tempo, spazio e percezione. Merito di Perfetti è aver visualizzato questo concetto con la tecnica della pittura e non solo, grazie all’apertura alla psicologia, alla filosofia, alla stilistica, allo strutturalismo. L’accumulo di iconologie sedimentate si porta in una direzione di racconto, con caratteristiche di cultura e di linguaggio che lasciano leggere Novelli, Perilli e Barucchello, sicchè Giulio Perfetti è un artista dello spazio mentale e immaginativo che allude a un tempo illimitato di durato, quel tempo che segna e contempla l’infinito”.
Biografia dell'artista
Giulio Perfetti nasce a Macerata nel 1968. Qui studia presso la Scuola d’Arte e l’Accademia delle Belle Arti. Interrompe quasi subito il corso di Pittura e continua nel percorso diventato la sua professione, il design d’arredamento. Sin dal 1994 partecipa a rassegne artistiche, confrontandosi con nuove produzioni che lo portano a realizzare diverse forme di espressive senza mai dimenticare il suo timbro poetico. Nel 1995 produce per la mostra Di sasso, di pietra..di mattone al Perimetro provvisorio a Monte San Vito una serie di incisioni su ardesia che hanno forma ogivale. Nel 1997 in occasione di alcune mostre produce libri d’artista dove il segno grafico diventa protagonista assoluto e rappresentazione di un mondo visionario Nel 1998 per la mostra Ontologica presso la Pinacoteca comunale di Macerata sperimenta la pittura su ferro e rame trattando la superficie con acidi e pigmenti naturali tra l’incessante trasmutare della materia e la ricerca di un equilibrio stabile. Nel 2002 partecipa alla rassegna Internazionale d’arte G.B. Salvi a Sassoferrato con l’opera Gocce d’infinito, dove l’inserimento a tutto tondo di elementi di terracotta smaltata gli permette di creare una nuova serie di lavori, nascono così le gocce. Nel 2009 con l'azienda “NiceandSquare” l’artista realizza la seduta/scultura "Infinito", selezionata per l’undicesima edizione del “Grandesign Etico International Award 2010”a Milano. Il prodotto, pensato per l’arredo urbanistico, è una seduta omaggio al tema dell’infinito come spazio immaginativo elaborato dal poeta più rappresentativo della terra marchigiana. E’ del giugno 2011 la realizzazione della scultura dal titolo "All'infinito" installata permanentemente nel centro storico del Comune di Appignano (MC). Lavorare con la luce è una delle ultime ricerche dell’artista che, per la seconda edizione del “Festival delle Grotte di Sant’Eustachio” 2011 a San Severino Marche, ha realizzato l’opera AM-gse-1, una citazione del monolite che compare nel film 2001 Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. Una stele di onice retro- illuminata realizzata dalla ditta Soverchia installata al centro della grotta maggiore è stata la scenografia ed il logo della seconda edizione del Festival. Nella personale che si è tenuta a Recanati nel 2012 il simbolo dell’infinito ha ispirato una scultura luminosa pensata come grande installazione da parete in lamiera corten retro-illuminata con luce led RGB. Nel 2015 l’artista ha partecipato alla grande mostra ‘’Germinazioni’,’ organizzata dal Comune di Macerata, insieme ad altri protagonistiche della scena artistica marchigiana dell’ultimo ventennio. Dal 2013 collabora con la Galleria d’arte Laboratorio41 di Macerata, dove è stato protagonista di diverse iniziative, collettive e di due importanti mostre personali nell’ambito delle quali ha presentato l’ultima serie di lavori dove la pittura è tornata ad essere una ricerca legata alla poesia visiva. Nel 2018 è invitato dall’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza nel Progetto “Scenari” con una personale dal titolo “Su per le vie dell’Infinito” al Plus Florence di Firenze.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Modena e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”.E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma nella Biblioteca Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Nella fase oggi più acuta della mitografia e dell’ideologia irrazionale, l’abbandono al gesto, alla forma e alla materia, costituiscono per Giulio Perfetti la dimensione dell’atto totale. Lo spazio si apre all’incidenza del tempo e procede in un percorso ritmico che scandisce tre coordinate, ovvero tempo, spazio e percezione. Merito di Perfetti è aver visualizzato questo concetto con la tecnica della pittura e non solo, grazie all’apertura alla psicologia, alla filosofia, alla stilistica, allo strutturalismo. L’accumulo di iconologie sedimentate si porta in una direzione di racconto, con caratteristiche di cultura e di linguaggio che lasciano leggere Novelli, Perilli e Barucchello, sicchè Giulio Perfetti è un artista dello spazio mentale e immaginativo che allude a un tempo illimitato di durato, quel tempo che segna e contempla l’infinito”.
Biografia dell'artista
Giulio Perfetti nasce a Macerata nel 1968. Qui studia presso la Scuola d’Arte e l’Accademia delle Belle Arti. Interrompe quasi subito il corso di Pittura e continua nel percorso diventato la sua professione, il design d’arredamento. Sin dal 1994 partecipa a rassegne artistiche, confrontandosi con nuove produzioni che lo portano a realizzare diverse forme di espressive senza mai dimenticare il suo timbro poetico. Nel 1995 produce per la mostra Di sasso, di pietra..di mattone al Perimetro provvisorio a Monte San Vito una serie di incisioni su ardesia che hanno forma ogivale. Nel 1997 in occasione di alcune mostre produce libri d’artista dove il segno grafico diventa protagonista assoluto e rappresentazione di un mondo visionario Nel 1998 per la mostra Ontologica presso la Pinacoteca comunale di Macerata sperimenta la pittura su ferro e rame trattando la superficie con acidi e pigmenti naturali tra l’incessante trasmutare della materia e la ricerca di un equilibrio stabile. Nel 2002 partecipa alla rassegna Internazionale d’arte G.B. Salvi a Sassoferrato con l’opera Gocce d’infinito, dove l’inserimento a tutto tondo di elementi di terracotta smaltata gli permette di creare una nuova serie di lavori, nascono così le gocce. Nel 2009 con l'azienda “NiceandSquare” l’artista realizza la seduta/scultura "Infinito", selezionata per l’undicesima edizione del “Grandesign Etico International Award 2010”a Milano. Il prodotto, pensato per l’arredo urbanistico, è una seduta omaggio al tema dell’infinito come spazio immaginativo elaborato dal poeta più rappresentativo della terra marchigiana. E’ del giugno 2011 la realizzazione della scultura dal titolo "All'infinito" installata permanentemente nel centro storico del Comune di Appignano (MC). Lavorare con la luce è una delle ultime ricerche dell’artista che, per la seconda edizione del “Festival delle Grotte di Sant’Eustachio” 2011 a San Severino Marche, ha realizzato l’opera AM-gse-1, una citazione del monolite che compare nel film 2001 Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. Una stele di onice retro- illuminata realizzata dalla ditta Soverchia installata al centro della grotta maggiore è stata la scenografia ed il logo della seconda edizione del Festival. Nella personale che si è tenuta a Recanati nel 2012 il simbolo dell’infinito ha ispirato una scultura luminosa pensata come grande installazione da parete in lamiera corten retro-illuminata con luce led RGB. Nel 2015 l’artista ha partecipato alla grande mostra ‘’Germinazioni’,’ organizzata dal Comune di Macerata, insieme ad altri protagonistiche della scena artistica marchigiana dell’ultimo ventennio. Dal 2013 collabora con la Galleria d’arte Laboratorio41 di Macerata, dove è stato protagonista di diverse iniziative, collettive e di due importanti mostre personali nell’ambito delle quali ha presentato l’ultima serie di lavori dove la pittura è tornata ad essere una ricerca legata alla poesia visiva. Nel 2018 è invitato dall’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza nel Progetto “Scenari” con una personale dal titolo “Su per le vie dell’Infinito” al Plus Florence di Firenze.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Modena e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”.E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma nella Biblioteca Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
21
aprile 2018
Giulio Perfetti – Su per le vie dell’infinito
Dal 21 aprile al 18 ottobre 2018
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a domenica, su appuntamento.
Vernissage
21 Aprile 2018, ore 18.00
Autore
Curatore