"Contemporary Renaissance", fase 2 con le nuove opere di Giulio Rigoni. La mostra in galleria segue la sua personale ad ART@Hilton (Hilton Molino Stucky Venice) incentrata su tre principali lavori. Il primo è dedicato ad Orfeo, il mitico musicista, poeta e profeta, artista per eccellenza, sciamano capace di incantare ogni essere vivente — tanto da usarli per tentare di riportare l'amata Euridice dall'aldilà; un archetipo molto celebrato in poesia, pittura, musica, e nel cinema. Nel mito degli Argonauti, è solo la musica di Orfeo che riesce a liberare la nave di Giasone, a lungo imprigionata nel porto. Ad Orfeo si richiamano i misteri - appunto - orfici, ed il tutto colloca questa figura in una dimensione sospesa, evocata da Rigoni nel suo dittico. "Terre Lontane" invece, esposto alla Biennale di Dakar, rappresenta l'incontro di Europa (Venezia) ed Africa, un'Africa dipinta da un punto di vista occidentale ma che rafforza la suggestione della possibilità di creare un linguaggio universale: Africa come punto di partenza della storia umana, in grado di riflettere ed evocare i nostri sogni. Il terzo lavoro è una scena di fantasia in cui l'autore gioca con l'immaginazione, l'atmosfera veneziana, e un grande figura protettiva.