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Giuseppe Caccavale – Resi conto
Dopo Giulio Paolini, Remo Salvadori, Elisabetta Di Maggio, Kiki Smith è Giuseppe Caccavale l’artista chiamato a confrontarsi con gli ambienti della Fondazione, nella convinzione che lo sguardo degli artisti più interessanti e sensibili possa aiutare non soltanto a capire il tempo presente, ma anche a vedere in modo diverso il nostro passato
Comunicato stampa
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Giuseppe Caccavale, napoletano d’origine marsigliese d’adozione, presenta la mostra Resi conto, pensata per gli spazi della Fondazione Querini Stampalia di Venezia.
L’esposizione, a cura di Chiara Bertola, verrà inaugurata sabato 20 maggio alle 18.
Il progetto è stato realizzato con il supporto del CIRVA, Centre international de recherche sur le verre et les arts plastiques, di Marsiglia e Faggionato Fine Arts di Londra.
Ia mostra
Resi conto di Giuseppe Caccavale rientra nel progetto Conservare il futuro, promosso dalla Fondazione Querini Stampalia e dalla Regione del Veneto e incentrato sul rapporto fra arte antica e arte contemporanea, tra passato e presente.
L’obiettivo è quello di approfondire il concetto di Museo, inteso e vissuto come Casa e con la specifica vocazione di restituire memoria attraverso gli sguardi degli artisti contemporanei.
Dopo Giulio Paolini, Remo Salvadori, Elisabetta Di Maggio, Kiki Smith è Giuseppe Caccavale l’artista chiamato a confrontarsi con gli ambienti della Fondazione, nella convinzione che lo sguardo degli artisti più interessanti e sensibili possa aiutare non soltanto a capire il tempo presente, ma anche a vedere in modo diverso il nostro passato.
“Con Caccavale, scrive la curatrice Chiara Bertola, siamo di fronte ad una ricerca complessa, cresciuta nello studio, nelle parole scritte, sedimentata attraverso quell’arte minore e popolare che lavorava con i dettagli, che costringeva a controllare ogni particolare e ogni passaggio. Solo essenzialità, silenzio, disciplina quotidiana scandiscono i ritmi che conducono alla sua opera, dove il tempo quotidiano e quello del lavoro fanno parte del medesimo progetto esistenziale”.
L’artista elabora un registro di discipline differenti tra loro, tutte hanno come materie elementi naturali. L’interesse per una chiara sillabazione della figura ha provocato la scoperta di cammini di sabbia, calce, vetro, grafite, carbone, pigmenti. Tutta polvere.
Scrive Caccavale: “Le stanze di “Casa Querini” saranno trasformate in un brusio di gesti, dalle palpebre delle opere uscirà un sonno di polvere”.
E così descrive l’esperienza in Fondazione: Cos’è il “capitolo” Querini Stampalia? Sono pagine chinate verso il lavoro, un continuo sfogliare i gesti dello studio, un continuo non darsi pace nel trovato, cercarsi contenti in una camicia di forza. Uno sbaraglio di giorni che inseguono la loro vita nella severità. Digiunano gli occhi e lo sguardo sonda la sua stratigrafia. In una casa di quadri, in una casa di libri, conquisto uno specchio di schiaffi, così si infrangono le intenzioni.
Alla Fondazione Querini Stampalia l’artista presenterà, nelle sale del Museo, nuovi affreschi, vetri, disegni, tra cui un inedito disegno su legno; nelle sale al terzo piano sarà invece visibile la nuova installazione Resi conto, l’insieme dei disegni tracciati sulle pareti.
Il libro della mostra, con le fotografie delle opere allestite in Museo e l’insieme dei disegni Resi conto, pubblicato dalle edizioni Gli Ori di Firenze, sarà disponibile da metà giugno presso il bookshop della Fondazione Querini Stampalia.
L’artista
brevi cenni biografici
Giuseppe Caccavale, nato ad Afragola (Na) nel 1960, vive e lavora tra Marsiglia e la Puglia.
L’impegno di lavoro per diversi anni con bambini psicotici e autistici ha determinato: di nuovo gli occhi.
Alterna periodi di studio a presentazioni di lavoro. Questi studi lo hanno portato ad un lungo viaggio che va dal sud dell’Italia al nord dell’Europa. Ha soggiornato al Monte Athos (Grecia) per una lettura iconografica degli affreschi di Panselinos il Macedone e Teofane il Cretese.
Nel 1995 la prima mostra personale a Gand, in Belgio.
Nel 1999 espone simultaneamente agli Ateliers d’Artistes di Marsiglia e alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia.
Affresca nel 2000 gli Archivi Municipali di Marsiglia.
Sempre a Marsiglia, nel 2002, al museo Grobet-Labadie espone una serie di opere intitolata La scuola delle merlettaie cieche.
Nel 2003 si misura con lo spazio del Museo di Castelvecchio a Verona.
Dello stesso anno la sua prima personale in Italia, al MAXXI, il Museo per le Arti del XXI secolo, di Roma.
L’esposizione, a cura di Chiara Bertola, verrà inaugurata sabato 20 maggio alle 18.
Il progetto è stato realizzato con il supporto del CIRVA, Centre international de recherche sur le verre et les arts plastiques, di Marsiglia e Faggionato Fine Arts di Londra.
Ia mostra
Resi conto di Giuseppe Caccavale rientra nel progetto Conservare il futuro, promosso dalla Fondazione Querini Stampalia e dalla Regione del Veneto e incentrato sul rapporto fra arte antica e arte contemporanea, tra passato e presente.
L’obiettivo è quello di approfondire il concetto di Museo, inteso e vissuto come Casa e con la specifica vocazione di restituire memoria attraverso gli sguardi degli artisti contemporanei.
Dopo Giulio Paolini, Remo Salvadori, Elisabetta Di Maggio, Kiki Smith è Giuseppe Caccavale l’artista chiamato a confrontarsi con gli ambienti della Fondazione, nella convinzione che lo sguardo degli artisti più interessanti e sensibili possa aiutare non soltanto a capire il tempo presente, ma anche a vedere in modo diverso il nostro passato.
“Con Caccavale, scrive la curatrice Chiara Bertola, siamo di fronte ad una ricerca complessa, cresciuta nello studio, nelle parole scritte, sedimentata attraverso quell’arte minore e popolare che lavorava con i dettagli, che costringeva a controllare ogni particolare e ogni passaggio. Solo essenzialità, silenzio, disciplina quotidiana scandiscono i ritmi che conducono alla sua opera, dove il tempo quotidiano e quello del lavoro fanno parte del medesimo progetto esistenziale”.
L’artista elabora un registro di discipline differenti tra loro, tutte hanno come materie elementi naturali. L’interesse per una chiara sillabazione della figura ha provocato la scoperta di cammini di sabbia, calce, vetro, grafite, carbone, pigmenti. Tutta polvere.
Scrive Caccavale: “Le stanze di “Casa Querini” saranno trasformate in un brusio di gesti, dalle palpebre delle opere uscirà un sonno di polvere”.
E così descrive l’esperienza in Fondazione: Cos’è il “capitolo” Querini Stampalia? Sono pagine chinate verso il lavoro, un continuo sfogliare i gesti dello studio, un continuo non darsi pace nel trovato, cercarsi contenti in una camicia di forza. Uno sbaraglio di giorni che inseguono la loro vita nella severità. Digiunano gli occhi e lo sguardo sonda la sua stratigrafia. In una casa di quadri, in una casa di libri, conquisto uno specchio di schiaffi, così si infrangono le intenzioni.
Alla Fondazione Querini Stampalia l’artista presenterà, nelle sale del Museo, nuovi affreschi, vetri, disegni, tra cui un inedito disegno su legno; nelle sale al terzo piano sarà invece visibile la nuova installazione Resi conto, l’insieme dei disegni tracciati sulle pareti.
Il libro della mostra, con le fotografie delle opere allestite in Museo e l’insieme dei disegni Resi conto, pubblicato dalle edizioni Gli Ori di Firenze, sarà disponibile da metà giugno presso il bookshop della Fondazione Querini Stampalia.
L’artista
brevi cenni biografici
Giuseppe Caccavale, nato ad Afragola (Na) nel 1960, vive e lavora tra Marsiglia e la Puglia.
L’impegno di lavoro per diversi anni con bambini psicotici e autistici ha determinato: di nuovo gli occhi.
Alterna periodi di studio a presentazioni di lavoro. Questi studi lo hanno portato ad un lungo viaggio che va dal sud dell’Italia al nord dell’Europa. Ha soggiornato al Monte Athos (Grecia) per una lettura iconografica degli affreschi di Panselinos il Macedone e Teofane il Cretese.
Nel 1995 la prima mostra personale a Gand, in Belgio.
Nel 1999 espone simultaneamente agli Ateliers d’Artistes di Marsiglia e alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia.
Affresca nel 2000 gli Archivi Municipali di Marsiglia.
Sempre a Marsiglia, nel 2002, al museo Grobet-Labadie espone una serie di opere intitolata La scuola delle merlettaie cieche.
Nel 2003 si misura con lo spazio del Museo di Castelvecchio a Verona.
Dello stesso anno la sua prima personale in Italia, al MAXXI, il Museo per le Arti del XXI secolo, di Roma.
20
maggio 2006
Giuseppe Caccavale – Resi conto
Dal 20 maggio al 15 ottobre 2006
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE QUERINI STAMPALIA
Venezia, Campo Santa Maria Formosa, 5252, (Venezia)
Venezia, Campo Santa Maria Formosa, 5252, (Venezia)
Biglietti
intero 8 euro, ridotto 6 euro
Orario di apertura
dalle 10 alle 18. Il venerdì e sabato dalle 10 fino alle 22. Chiuso il lunedì
Vernissage
20 Maggio 2006, ore 18
Editore
GLI ORI
Autore
Curatore