La Galleria “ViaMaestra 114” presenta a partire da sabato 10 settembre una mostra “a sorpresa” di Giuseppe Calonaci.
L’artista e Maria Maddalena Zuddas, direttrice dello spazio espositivo, hanno infatti deciso di esporre le “carte segrete” del maestro poggibonsese, una raccolta di 25 opere di piccole dimensioni realizzate con pastelli di creta su carta. I lavori rappresentano una sorta di diario personale di Calonaci, pagine di una ideale agenda nella quale l’artista ha annotato le intuizioni, le idee, i risultati delle indagini e delle ricerche che ha sviluppato e che utilizzerà in futuro nella sua produzione pittorica e scultorea. Queste 25 petites étoiles, come ama definirle Calonaci, sono forse le “tracce” e le testimonianze più autentiche del genio del maestro, e saranno disperse tra i collezionisti e gli appassionati dopo la loro presentazione, come insieme unitario, al vernissage.
Calonaci ha formulato l’auspicio che in futuro, in occasione di una retrospettiva in Italia o all’estero, il ciclo delle 25 petites étoiles possa essere, seppur temporaneamente, “ricomposto”. Ciò sarà possibile richiedendo ai proprietari dei singoli “frammenti” di prestare le opere acquisite durante la mostra a Poggibonsi, venendo così a ricostruire la raccolta come concepita dall’artista.
L’iniziativa a “ViaMaestra 114” è un omaggio di Calonaci alla sua città natale ed ai suoi concittadini. Il capoluogo della Valdelsa già conserva mirabili esempi dell’arte scultorea di Calonaci: la ”Porta della Pace” presso la Chiesa di San Giuseppe e la notevole “Porta del Lavoro”.
La mostra di Calonaci a “ViaMaestra 114” rientra a pieno titolo nell’ambito di ricerca che ha maggiormente interessato la Galleria sin dalla sua nascita: le carte d’artista. Negli anni passati lo spazio espositivo poggibonsese ha ospitato mostre di opere su carta di alcuni tra i più importanti protagonisti dell’arte italiana contemporanea, tra i quali Vespignani, Pozzati, Possenti, Nespolo.
Calonaci, il cui nome è conosciuto ben oltre i ristretti confini della Valdelsa per le mostre tenute in Canada, Giappone, Stati Uniti d’America e per le sue sculture che vi sono conservate, si colloca, nel panorama degli artisti toscani, “… nell’alveo non frequentatissimo della pittura e scultura non figurative, che trovarono un’originaria e assai qualificata formulazione linguistica nell’esperienza fiorentina dell’Astrattismo Classico” della prima metà degli anni ’50. Elemento distintivo della sua carriera artistica oramai quasi quarantennale, a giudizio di Nicola Micieli, è stato “la tenuta sostanziale dello stile nel mutare delle situazioni formali. La qual cosa scaturisce … non tanto dalla scelta di campo basilare dell’astrazione, segnatamente di matrice geometrico-concretista, quanto dall’aver imperniato la ricerca su pochi, ordinati e persistenti centri tematici”, conferendo così al suo lavoro ed al suo percorso una coerenza ed una continuità non comuni.