Una mostra omaggio non solo all’opera di Giuseppe Chiari, ma anche all’artista. Questa distinzione è un obbligo pensando a quanto “arte/vita” abbiano coinciso nel suo lavoro e nella sua vita; mentre le sue scelte espressive e il suo rigore formale, non hanno mai concesso una minima incoerenza.

Infatti, fin dalla sua adesione allo storico movimento Fluxus, movimento innovativo della Seconda Avanguardia, dalla sua costituzione nel 1962, come unico artista italiano, i suoi “Gesti”: dal pianoforte, alla penna, dalla carta, agli oggetti di uso comune, fino a tutti gli strumenti extralinguistici di cui lui si è servito hanno contribuito a delineare le sue “Improvvisazioni” e lo hanno portato ad essere uno degli artisti e intellettuali di cui anche le generazioni successive hanno trovato in lui un forte e imprescindibile riferimento, rivolgendosi verso ciò che era sperimentazione, innovazione e pensiero concettuale: una strada radicale ancora tutta da percorrere ed esplorare.

Con una selezionata scelta di opere: dalle foto in b/n dei pianoforti virati in forti colori, agli inchiostri, dalle chine, alle biro, ai pennarelli, agli spartiti musicali, alle partiture, alle fotocopie, ai collages, caratterizzata dai suoi famosi e riflessivi statements, si cerca di ricordarlo in un percorso storico con opere dal 1962 al 2006.

Con questo omaggio che è veramente un Extra-show anche per il suo percorso espositivo: infatti è realizzato in una galleria che ancora non lo aveva ospitato.