Arte Cremona, in collaborazione con il Premio Combat Prize, presenta come evento collaterale la personale del vincitore sezione pittura 2011 Giuseppe Donnaloia (1967, Duisburg, Germania) intitolata “Feuernacht” (notte di fuoco), con una selezione delle opere più recenti dell'artista. Allievo di Markus Lupertz all'Akademia Bad Reichenall, Donnaloia, figlio di emigranti pugliesi trasferiti in Germania, si è formato culturalmente seguendo le indicazioni dei cosiddetti Neuen-Wilden o Nuovi Selvaggi, gli iniziatori Lupertz e A. R. Penk e in seguito i più giovani come Helmut Hiddendorf e Rainer Fetting, che negli anni '80 a Berlino promossero una pittura urlata e violenta definita neo-espressionismo, equivalente alla Transavanguardia italiana. A poco a poco nel corso degli anni ha abbandonato la furia dei suoi maestri per arrivare ad una pittura più pacata e silenziosa, caratterizzata da una pratica lenta e memore della frequentazione di un Paese, la Germania, che ha ancora tanto da dire non soltanto economicamente. In mezzo al frastuono della contemporaneità ci sono difatti autori, come Giuseppe Donnaloia, che non strepitano per farsi vedere. Il ritmo della quotidianità, una stesura delicata del colore, un gioco sapiente di figurazione ed astrazione sono solo alcuni dei temi preminenti che si possono cogliere in tale vibrante ricerca artistica. La peculiarità della pittura viene svelata nelle sue caratteristiche, in bilico tra un’armonia apparente, che viene sapientemente deturpata da immissioni differenti, e un rimando vigoroso ma mai ammiccante verso la nostra grande tradizione nazionale. Sondare il terreno di tale medium nella contemporaneità, diventa perciò per l’autore un riferimento importante alla memoria da cui deriva la propria ricerca, senza dimenticare allo stesso tempo un appiglio competente e particolarmente sentito alla complicata e variegata contingenza. Le opere in mostra, nature morte dai colori squillanti, paesaggi boschivi e marittimi, ossari, fanno parte del suo immaginario e della sua vita vissuta. Giuseppe Donnaloia arriva al DNA della pratica pittorica, svelandone il suo cuore interno, attraverso un gioco numerico e ritmico (la sequenza numerica di Fibonacci, la sezione aurea) che ne scarnifica la stessa essenza.