Per l’esposizione personale alla galleria La Nuova Pesa, intitolata Paesaggi, Giuseppe Tabacco mostrerà tre nuove opere realizzate appositamente per la Sala Babele. L’artista, che da molti anni ha eletto a materia pittorica privilegiata la cera d’api vergine, affronta qui un ulteriore capitolo della propria ricerca. Le tre opere presentate, che dialogano fra loro e con lo spazio espositivo, sono superfici opalescenti, di sapore vagamente informale, paesaggi mentali e quindi non rappresentativi di una qualsivoglia realtà. Sono forme viventi di vita propria provviste di coerenti e inspiegabili leggi interne, forme concluse e aperte al contempo; più si guardano da vicino, più lontano spingono lo sguardo. La metodologia del suo lavoro, in cui si alternano riflessione e sapienza artigianale, invenzione e costruzione, non contempla un procedere lineare per un fine prestabilito; o meglio, il fine è costituito dalla edificazione di un’opera complessa e semplice al tempo stesso; l’imprevisto, il caso, i suggerimenti della materia e un continuo riesame del lavoro hanno grande rilevanza. Il suo procedere è dunque, in un certo senso l’esperienza dell’esperienza
in cui si incontrano, ogni volta di nuovo, vita e arte.
L’artista, con determinazione, persiste nella propria ricerca di un’arte silenziosa, appartata e soprattutto autonoma, in controtendenza rispetto a quanto si propone in prevalenza nel panorama artistico attuale. Quella di Giuseppe Tabacco è un’arte sussurrata e solitaria, indipendente da finalità ad essa esterne, di atteggiamento anti-idealista e anti-contemplativo, compiuta con
assoluto rigore su registri minimi e non venata da nostalgie romantiche.

Cesare Sarzini