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Giuseppe Zoppi
una trentina di opere che l’artista, nato a Gorizia nel 1946 ma udinese d’adozione, ha dedicato interamente ai luoghi e al mito di James Joyce
Comunicato stampa
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S’inaugura giovedì 9 marzo alle ore 18.30 alla galleria Nuova Artesegno di Udine (Borgo Grazzano, 5 ) la mostra personale del pittore Giuseppe Zoppi. La rassegna, che sarà presentata dall’architetto Marianna Accerboni e rimarrà visitabile fino al 25 marzo, propone una trentina di opere che l’artista, nato a Gorizia nel 1946 ma udinese d’adozione, ha dedicato interamente ai luoghi e al mito di James Joyce, il grande scrittore irlandese che, giunto a Trieste all’età di 22 anni, v’iniziò e vi concluse l’”Ulisse”, la sua opera più significativa.
Come i grandi intellettuali e gli artisti del Nord compivano nel secolo scorso, sull’esempio di Goethe, il viaggio in Italia, così Zoppi, affascinato da Trieste, ne ricerca ripetutamente le atmosfere, attraverso i “santuari” della vita di Joyce, e ne riproduce l’essenza e il pathos in opere monocromatiche, realizzate attraverso la raffinata e laboriosa tecnica dell’encausto, una miscela di pigmenti e cera molto diffusa nel mondo antico. Il pittore procede per “concetti cromatici”, che, in seno alla poetica informale, ci accompagnano in modo criptico ed elusivo ma al tempo stesso sostanziale, nella Trieste delle case chiuse d’inizio secolo (il “Metro cubo”, la “Chiave d’oro”), davanti alle bianche persiane della locanda di via S. Nicolò, ultima dimora dell’inquieto scrittore, e a quelle, leggermente venate d’azzurro, della casa di riposo di Gorizia, dove trascorse i suoi ultimi anni in solitudine Annie Schleimer, uno degli amori intatti di Joyce, mentre bianca e appena venata di rosa è la verginità di Amalia Popper, altra fanciulla dell’alta borghesia, attratta dall’irlandese. Azzurra, ma più intensa è la rappresentazione dei Bagni Fontana, stabilimento balneare della Trieste fin de siecle che fu chiuso proprio nel 1904.
Durante la vernice Accerboni presenterà anche la monografia edita di recente per testimoniare in particolare - attraverso numerose immagini a colori, l’introduzione del grande storico dell’arte Osvaldo Pattani, i testi del critico Sergio Brossi e di Giuliano Collina, pittore e collaboratore de Il Corriere della Sera, e i versi di Sveva Gregori - quest’ultima maniera dell’artista, declinata “all’ombra” degli anni fatali della letteratura triestina, che ebbero protagonisti, tra gli altri, appunto Joyce e Svevo.
Come i grandi intellettuali e gli artisti del Nord compivano nel secolo scorso, sull’esempio di Goethe, il viaggio in Italia, così Zoppi, affascinato da Trieste, ne ricerca ripetutamente le atmosfere, attraverso i “santuari” della vita di Joyce, e ne riproduce l’essenza e il pathos in opere monocromatiche, realizzate attraverso la raffinata e laboriosa tecnica dell’encausto, una miscela di pigmenti e cera molto diffusa nel mondo antico. Il pittore procede per “concetti cromatici”, che, in seno alla poetica informale, ci accompagnano in modo criptico ed elusivo ma al tempo stesso sostanziale, nella Trieste delle case chiuse d’inizio secolo (il “Metro cubo”, la “Chiave d’oro”), davanti alle bianche persiane della locanda di via S. Nicolò, ultima dimora dell’inquieto scrittore, e a quelle, leggermente venate d’azzurro, della casa di riposo di Gorizia, dove trascorse i suoi ultimi anni in solitudine Annie Schleimer, uno degli amori intatti di Joyce, mentre bianca e appena venata di rosa è la verginità di Amalia Popper, altra fanciulla dell’alta borghesia, attratta dall’irlandese. Azzurra, ma più intensa è la rappresentazione dei Bagni Fontana, stabilimento balneare della Trieste fin de siecle che fu chiuso proprio nel 1904.
Durante la vernice Accerboni presenterà anche la monografia edita di recente per testimoniare in particolare - attraverso numerose immagini a colori, l’introduzione del grande storico dell’arte Osvaldo Pattani, i testi del critico Sergio Brossi e di Giuliano Collina, pittore e collaboratore de Il Corriere della Sera, e i versi di Sveva Gregori - quest’ultima maniera dell’artista, declinata “all’ombra” degli anni fatali della letteratura triestina, che ebbero protagonisti, tra gli altri, appunto Joyce e Svevo.
09
marzo 2006
Giuseppe Zoppi
Dal 09 al 25 marzo 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA NUOVA ARTESEGNO
Udine, Via Gervasutta, 29, (Udine)
Udine, Via Gervasutta, 29, (Udine)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 10-12,30 e 16-19,30
Vernissage
9 Marzo 2006, ore 18,30
Autore
Curatore