La Galleria Berga di Vicenza presenta una mostra personale del fotografo Giustino Chemello, curata da Chiara Casarin, autrice del saggio critico in catalogo.
Le grandi opere di Chemello si sviluppano sia sul piano dell’immagine, sia su quello della parola: il suo obiettivo coglie paesaggi in movimento, strade e percorsi che si chiarificano attraverso le sue stesse parole, poste a completamento della fotografia.


Dal testo critico in catalogo
“Un poeta è un maestro della scelta. Scelta che è ricerca incessante e talvolta ardua di una parola o di un colore e che consente, all’accordo cercato nel verso, di suonare nel modo in cui solo il poeta lo intende. Scelta del termine che da solo sappia veicolare un senso unico, fissato in un istante, generato da un contesto, che possa percuotere corde vocali e corde emotive e rispecchi un paesaggio interiore. Un sentimento che reclama a gran voce di poter uscire, di interrompere l’eco che si forma nella cassa di risonanza dei pensieri di un animo creativo. Il viaggio del letterato all’interno del linguaggio è un movimento del tutto simile a quello dell’artista-poeta che vaga alla ricerca di un lido in cui approdare, di un’immagine che configuri la sua meta, di un colore che ripaghi dalle fatiche del lungo cammino. In questo senso Chemello è poeta.”
Chiara Casarin

Biografia
Giustino Chemello (Sandrigo, VI, 1950) fotografo professionista, ha esposto a Vicenza per Fuori Biennale nel 2004 con una mostra sulla materia industriale. Nel 2008 ha ottenuto un notevole successo con le due mostre milanesi di Palazzo Reale (Noi siamo qui ma non ci siamo) e Palazzo Litta (Mise en scène a Pompei).