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Goya – I Capricci, I Disastri della Guerra, Le Follie
La rassegna è dedicata alla ricchissima produzione grafica di Francisco Goya, ed è costituita complessivamente da 80 fogli della serie dei Capricci (1799), 22 fogli delle Follie (1815-24), e 80 fogli dei Disastri della Guerra, appartenenti alla Fondazione Mazzotta.
Comunicato stampa
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Testo introduttivo Museo del Territorio Biellese
Il convento di S. Sebastiano, fondato nel 1500 da Sebastiano Ferrero per i Canonici Regolari Lateranensi, riflette lo stile delle architetture bramantesche.
Dal 2002 ospita il Museo del Territorio biellese la cui gestione è affidata ad una Fondazione istituita nel 2003 per volere del Comune di Biella.
Le collezioni permanenti raccolgono non solo opere d’arte ma anche oggetti appartenenti alla cosiddetta ‘cultura materiale’: Galleria del Territorio (antiche mappe del territorio biellese); Sezione Egizia, dedicata a Ernesto Schiaparelli (una mummia e la collezione donata da Corradino Sella); Sezione Storico-Artistica (testimonianze artistiche dall’ XI secolo alla pittura di Delleani); Galleria del Lavoro (antichi attrezzi del settore tessile); Sezione Archeologica (reperti dal Paleolitico all’età romana).
Il museo svolge attività didattiche diversificate, ospita e produce mostre temporanee.
La Fondazione Museo del Territorio biellese, in collaborazione con la Fondazione Antonio Mazzotta e il Comune di Biella, presenta dall’11 dicembre 2004 al 13 febbraio 2005, la mostra
GOYA I Capricci, I Disastri della Guerra, Le Follie.
La rassegna è dedicata alla ricchissima produzione grafica di Francisco Goya, ed è costituita complessivamente da 80 fogli della serie dei Capricci (1799), 22 fogli delle Follie (1815-24), e 80 fogli dei Disastri della Guerra, appartenenti alla Fondazione Mazzotta.
Artista già affermato nel mondo della corte, Francisco Goya (Fuendetodos 1746 - Bordeaux 1828), nell'ultimo decennio del XVIII secolo, vede la sua vita cambiare radicalmente a causa della sordità che lo colpisce nel 1792, isolandolo in una dimensione interiore del tutto nuova, che da quel momento contrassegnerà anche la sua arte. Significativamente la genesi dei Capricci, pubblicati nel 1799, si situa appunto tra il 1794 e il 1795 a immediato ridosso della malattia. Le acqueforti della serie superano d'un balzo l'eleganza rococò dei cartoni per gli arazzi di corte, la preziosità della ritrattistica e persino i primi passi figurativi nel regno della pazzia compiuti con la serie dei piccoli dipinti su latta. Le grandi creazioni di Francisco Goya cominciano appunto a partire dai Capricci. Ma il ciclo grafico non è solo una testimonianza dell'animo dell'artista, rivela anche la sua appassionata partecipazione alla scena politica e sociale della Spagna. Attraverso il ricorso al fantastico e al grottesco, al "divertimento" intelligente della caricatura, Goya sferza i costumi dei suoi compatrioti e rivela l'arretratezza del paese con la denuncia della nobiltà corrotta e inutile, del clero bigotto, del popolo ignorante e superstizioso. Così se i Capricci sono il primo dei suoi grandi e immortali capolavori, il ciclo delle Follie (inciso tra il 1815 e il 1824) chiude non solo l'opera grafica, ma in fondo lo stesso arco creativo dell'artista. Dominate da un generale sfondo nero che le apparenta ai famosi dipinti della “Quinta del Sordo” (la sua casa nei dintorni di Madrid), come i Capricci anche le Follie fanno esplicito ricorso al fattore evocativo del sonno-sogno, mescolando la riflessione sulla situazione sociale a quella sulla natura umana, delle cui mostruosità Goya fu infaticabile ricercatore.
Lungo il percorso espositivo verranno collocate delle vetrine contenenti edizioni pregiate e antiche di alcuni testi-chiave del 1700 e del 1800 di proprietà della Biblioteca Civica di Biella.
L’intento è di contestualizzare il periodo storico dell’attività di Francisco Goya, di calare il visitatore nell’ambiente culturale vigente a cavallo tra i due secoli che videro il passaggio dall’ancien régime al mondo democratico e borghese nato dalla Rivoluzione francese.
Di notevole interesse, in particolare, un’edizione del 1889 de La leggenda del vecchio marinaio di Samuele Coleridge illustrata da Gustavo Doré, i Promessi sposi nelle due edizioni del 1840 e 1825 raffrontate tra loro dal Prof. Riccardo Folli del 1884 e alcune edizioni in lingua originale di testi di Immanuel Kant, Walter Scott e G.E.Lessing.
Il convento di S. Sebastiano, fondato nel 1500 da Sebastiano Ferrero per i Canonici Regolari Lateranensi, riflette lo stile delle architetture bramantesche.
Dal 2002 ospita il Museo del Territorio biellese la cui gestione è affidata ad una Fondazione istituita nel 2003 per volere del Comune di Biella.
Le collezioni permanenti raccolgono non solo opere d’arte ma anche oggetti appartenenti alla cosiddetta ‘cultura materiale’: Galleria del Territorio (antiche mappe del territorio biellese); Sezione Egizia, dedicata a Ernesto Schiaparelli (una mummia e la collezione donata da Corradino Sella); Sezione Storico-Artistica (testimonianze artistiche dall’ XI secolo alla pittura di Delleani); Galleria del Lavoro (antichi attrezzi del settore tessile); Sezione Archeologica (reperti dal Paleolitico all’età romana).
Il museo svolge attività didattiche diversificate, ospita e produce mostre temporanee.
La Fondazione Museo del Territorio biellese, in collaborazione con la Fondazione Antonio Mazzotta e il Comune di Biella, presenta dall’11 dicembre 2004 al 13 febbraio 2005, la mostra
GOYA I Capricci, I Disastri della Guerra, Le Follie.
La rassegna è dedicata alla ricchissima produzione grafica di Francisco Goya, ed è costituita complessivamente da 80 fogli della serie dei Capricci (1799), 22 fogli delle Follie (1815-24), e 80 fogli dei Disastri della Guerra, appartenenti alla Fondazione Mazzotta.
Artista già affermato nel mondo della corte, Francisco Goya (Fuendetodos 1746 - Bordeaux 1828), nell'ultimo decennio del XVIII secolo, vede la sua vita cambiare radicalmente a causa della sordità che lo colpisce nel 1792, isolandolo in una dimensione interiore del tutto nuova, che da quel momento contrassegnerà anche la sua arte. Significativamente la genesi dei Capricci, pubblicati nel 1799, si situa appunto tra il 1794 e il 1795 a immediato ridosso della malattia. Le acqueforti della serie superano d'un balzo l'eleganza rococò dei cartoni per gli arazzi di corte, la preziosità della ritrattistica e persino i primi passi figurativi nel regno della pazzia compiuti con la serie dei piccoli dipinti su latta. Le grandi creazioni di Francisco Goya cominciano appunto a partire dai Capricci. Ma il ciclo grafico non è solo una testimonianza dell'animo dell'artista, rivela anche la sua appassionata partecipazione alla scena politica e sociale della Spagna. Attraverso il ricorso al fantastico e al grottesco, al "divertimento" intelligente della caricatura, Goya sferza i costumi dei suoi compatrioti e rivela l'arretratezza del paese con la denuncia della nobiltà corrotta e inutile, del clero bigotto, del popolo ignorante e superstizioso. Così se i Capricci sono il primo dei suoi grandi e immortali capolavori, il ciclo delle Follie (inciso tra il 1815 e il 1824) chiude non solo l'opera grafica, ma in fondo lo stesso arco creativo dell'artista. Dominate da un generale sfondo nero che le apparenta ai famosi dipinti della “Quinta del Sordo” (la sua casa nei dintorni di Madrid), come i Capricci anche le Follie fanno esplicito ricorso al fattore evocativo del sonno-sogno, mescolando la riflessione sulla situazione sociale a quella sulla natura umana, delle cui mostruosità Goya fu infaticabile ricercatore.
Lungo il percorso espositivo verranno collocate delle vetrine contenenti edizioni pregiate e antiche di alcuni testi-chiave del 1700 e del 1800 di proprietà della Biblioteca Civica di Biella.
L’intento è di contestualizzare il periodo storico dell’attività di Francisco Goya, di calare il visitatore nell’ambiente culturale vigente a cavallo tra i due secoli che videro il passaggio dall’ancien régime al mondo democratico e borghese nato dalla Rivoluzione francese.
Di notevole interesse, in particolare, un’edizione del 1889 de La leggenda del vecchio marinaio di Samuele Coleridge illustrata da Gustavo Doré, i Promessi sposi nelle due edizioni del 1840 e 1825 raffrontate tra loro dal Prof. Riccardo Folli del 1884 e alcune edizioni in lingua originale di testi di Immanuel Kant, Walter Scott e G.E.Lessing.
10
dicembre 2004
Goya – I Capricci, I Disastri della Guerra, Le Follie
Dal 10 dicembre 2004 al 13 febbraio 2005
arte antica
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
MUSEO DEL TERRITORIO BIELLESE – CHIOSTRO DI SAN SEBASTIANO
Biella, Via Quintino Sella, (Biella)
Biella, Via Quintino Sella, (Biella)
Biglietti
intero: € 5,00 €; ridotto: € 4,00, Scolaresche: € 3,00 a studente.
Visite guidate: € 50 a gruppo (max 25 pax).
Visite guidate per scolaresche: 1 € per ogni ragazzo
Orario di apertura
martedì e mercoledì aperta per gruppi e scolaresche su prenotazione; giovedì: 10-13/15-20; venerdì: 10-13/15-22; sabato: 10-20, domenica: 10-20. Chiusa: lunedì non festivi . Aperta a Natale, Capodanno ed Epifania.
Vernissage
10 Dicembre 2004, ore 17.30
Autore