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Grandi restauri: l’Ultima Cena (1582) di Alessandro Allori
Il recupero e l’esposizione di un’opera dimenticata: la monumentale Ultima
Cena del pittore fiorentino Alessandro Allori destinata, in origine, al monastero
di Astino.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Grandi restauri: l’Ultima Cena (1582) di Alessandro Allori
Il recupero e l’esposizione di un’opera dimenticata: la monumentale Ultima
Cena del pittore fiorentino Alessandro Allori destinata, in origine, al monastero
di Astino.
La Fondazione Credito Bergamasco è orgogliosa di presentare al pubblico il frutto di
un complesso restauro di rivelazione che ha permesso di riscoprire un dipinto
lungamente dimenticato, l’Ultima Cena dipinta a Firenze nel 1582 da Alessandro
Allori, proveniente dal refettorio del soppresso monastero di Astino.
Le misure ragguardevoli dell’opera (2,15 x 7,50 mt) e il suo duraturo oblio (appesa in
Palazzo della Ragione a Bergamo) hanno reso particolarmente difficili le delicate
operazioni di restauro, condotte da Alberto Sangalli e Minerva Tramonti Maggi (sotto
la direzione della Soprintendenza al Patrimonio Storico-Artistico di Milano).
Prima del suo recupero era impossibile intuire la brillantezza cromatica dell’opera, la
studiata articolazione dei personaggi, la dettagliata cura nella descrizione delle
vivande disseminate sulla tavola. Il pubblico potrà osservare direttamente l’esito di un
restauro straordinario, grazie alla presenza di una piccola zona lasciata intonsa e
non ancora soggetta alla pulitura.
Per rendere più chiari e comprensibili i procedimenti di restauro che hanno riguardato
l’opera sono previste visite guidate gratuite rivolte al pubblico, alla presenza dei
maestri restauratori. Gli aspetti tecnici dell’intervento di recupero saranno oggetto di
una relazione pubblica nell’ambito di BergamoScienza (prevista l’11 ottobre 2012).
Infine per spiegare l’origine, la tradizione e lo sviluppo dei cenacoli fiorentini sarà
predisposto un filmato dal taglio divulgativo, proiettato nella Sala Consiliare della
Banca.
Le iniziative divulgative promosse permetteranno di cogliere l’importanza del dipinto,
direttamente ispirato a un illustre e celebre modello: il Cenacolo di Andrea del Sarto
eseguito intorno al 1525 in San Salvi a Firenze. Il confronto tra le due opere spiega il
cambiamento epocale che sconvolse l’Europa di allora, spaccata dalla Riforma
protestante. La felice stagione rinascimentale è ormai alle spalle, mentre serpeggia
l’inquietudine della Controriforma.
Bergamo, 25 settembre 2012
Si allegano:
- sedi e orari dell’ esposizione – notizie utili
- dichiarazioni dei Curatori (è autorizzata la pubblicazione – anche per singoli capoversi o per stralci –
purchè con virgolettatura e con espressa indicazione del soggetto dichiarante)
Largo Porta Nuova, 2 – 24122 Bergamo – Tel. 035 393230 – Cod. Fisc. 95018020164
Sede e orari
Palazzo del Credito Bergamasco
Bergamo, Largo Porta Nuova, 2
Sabato 29 settembre, 6 ottobre e 13 ottobre (14.30 – 20.30) con visite guidate
gratuite (ogni ora, a partire dalle 14.30)
Domenica 30 settembre, 7 ottobre e 14 ottobre (10.30 – 19.30) con visite guidate
gratuite (ogni ora, a partire dalle 10.30)
Ingresso libero
Brochure illustrativa in distribuzione gratuita
Organizzazione
Fondazione Credito Bergamasco (Bergamo)
Curatori
Angelo Piazzoli – Minerva Tramonti Maggi – Alberto Sangalli
Largo Porta Nuova, 2 – 24122 Bergamo – Tel. 035 393230 – Cod. Fisc. 95018020164
Angelo Piazzoli – Segretario Generale del Credito Bergamasco e della
Fondazione Creberg
Curatore dell’esposizione “Alessandro Allori-Ultima Cena”
I “Grandi restauri” realizzati dalla Fondazione Credito Bergamasco
“Nel corso del tempo il Credito Bergamasco e la sua Fondazione hanno sostenuto
centinaia di restauri. L’elenco degli interventi realizzati grazie ai contributi stanziati è di
tutto riguardo e tocca molte opere d’arte e numerosi monumenti architettonici
disseminati sul nostro territorio. Sia musei che parrocchie, sia enti territoriali che
comunità hanno potuto contare sull’appoggio solidale e concreto di Banca e
Fondazione.
Negli ultimi anni si è apportata una modifica alle modalità di intervento, che ha
comportato un radicale cambiamento nella programmazione e, soprattutto, nella
fruizione di alcuni restauri. Nel proseguire infatti, con immutata convinzione, il
sostegno all’ambito della conservazione del patrimonio storico/artistico, vi è ora la
particolarità che – per progetti di particolare rilevanza, riguardanti opere di significativo
pregio – le modalità operative si diversificano significativamente.
Per queste opere, in passato, i soggetti che venivano a conoscenza di ciò che stava
accadendo erano gli operatori del settore o gli appartenenti alla comunità che poteva
usufruire di un determinato restauro. Ora – anzi da circa quattro anni – uno degli
ambienti di rappresentanza dell’Istituto di Credito (la Sala Consiliare) è stato
parzialmente trasformato in laboratorio di restauro permanente. Nello stesso luogo del
Palazzo Storico del Credito Bergamasco – direi il più rappresentativo – i visitatori
interessati possono periodicamente seguire da vicino le delicate operazioni di
restauro di numerose opere d’arte.
Sul piano della comunicazione questa strada è di particolare importanza e di grande
efficacia. Migliaia di persone sono accorse a vedere alcuni capolavori della pittura
sottoposti, ultimamente, a interventi conservativi. I vantaggi sono evidenti: chiunque
può entrare in un luogo generalmente riservato (di norma accessibile solo agli addetti
ai lavori), può conoscere le operazioni alle quali l’opera viene sottoposta, può rendersi
conto direttamente dei risultati conseguiti.
In realtà la formula di ospitare l’opera in corso di restauro, prima di farla tornare nel
suo luogo d’origine, ottiene successo perché nasce in primis come operazione di
servizio alla Comunità, la quale risponde con crescente entusiasmo avendo
l’opportunità di seguire, passo dopo passo, i restauri. Nelle esposizioni il pubblico può
interloquire con i restauratori sulle tecniche di restauro, ammirare le opere da vicino
(come mai per esse è stato possibile) e approfondire le tematiche storico/artistiche
tramite le visite guidate ovvero per mezzo delle pubblicazioni che la Fondazione
periodicamente edita a titolo divulgativo. Il tutto in modo assolutamente gratuito, in
una concezione di “servizio pubblico”.
Largo Porta Nuova, 2 – 24122 Bergamo – Tel. 035 393230 – Cod. Fisc. 95018020164
Negli ultimi tre anni la Fondazione ha concentrato i suoi sforzi su opere di Lorenzo
Lotto. L’occasione è stata determinata dalla mirabile esposizione alle Scuderie del
Quirinale – tenutasi nella primavera del 2010 – che ha potuto contare su un numero
davvero significativo di opere eseguite dal pittore durante il suo lungo soggiorno
bergamasco (1513-1525). Dalle Predelle della Pala Martinengo al Polittico di
Ponteranica, fino alla straordinaria Pala di San Bernardino ovvero alla splendida
Trinità: tutte opere giunte a Roma dopo essere state messe in sicurezza in banca.
Ma non solo; dopo i restauri promossi per far sì che le opere bergamasche
pervenissero al Quirinale in ottime condizioni – ora tornate, con soddisfazione di tutti,
nelle Parrocchie di provenienza (restaurate a regola d’arte e a costo zero per le
stesse…) – la Fondazione Credito Bergamasco ha poi concentrato i propri sforzi su
altre opere di Lorenzo Lotto, anch’esse bisognose di restauri (quali la smagliante
Sacra Famiglia con Santa Caterina d’Alessandria dell’Accademia Carrara di Bergamo
e la monumentale Pala di Sedrina), su un suggestivo dipinto del Moretto La Vergine
che adora il Bambino, sull’Assunzione della Vergine, imponente opera del Figino di
proprietà della Banca.
Come dicevamo, tutti questi interventi sono stati presentati al pubblico in progress
nelle aperture della sede storica in concomitanza con le esposizioni di arte classica o
moderna promosse periodicamente nel salone principale della Banca; la scelta di
coinvolgere direttamente il pubblico e di renderlo più consapevole ha riscosso grande
successo sia in termini quantitativi (soprattutto nei week end di apertura,
costantemente affollati) sia sul piano socio/culturale, in quanto è fondamentale – a
nostro avviso anche in periodi di crisi – proseguire, per quanto possibile, nella
salvaguardia del patrimonio artistico, che rappresenta per l’Italia una risorsa la cui
valorizzazione autentica comporterebbe ricadute non solo storico/artistiche ma anche
economico/occupazionali, se solo venisse meglio percepita e sviluppata come fattore
strategico di sviluppo”.
“Ultima Cena” di Alessandro Allori – L’ingiusto oblio: da un grande restauro la
riscoperta di un capolavoro dimenticato
“Ecco l’ultimo intervento. Una grande sorpresa; un quadro monumentale e
dimenticato; un dipinto dalle dimensioni eccezionali, proveniente dal soppresso
monastero di Astino; una tela collocata nella sala delle Capriate in Palazzo della
Ragione, realizzata da un grande autore fiorentino, firmata e datata 1582: l’Ultima
Cena di Alessandro Allori.
L’opera è pervenuta nella sede del Credito Bergamasco – dopo un complesso
“trasloco” che ha richiesto trasporti eccezionali e una particolare attenzione – nel
marzo 2012 ed è stata collocata nella Sala Consiliare ove operano quotidianamente
gli specialisti del restauro. Nel maggio 2012 è stata presentata alla parziale visione
del pubblico mediante l’esibizione di un ampio campione di pulitura. E’ stato un
grande successo; la porzione del dipinto soggetta al delicato intervento di restauro
Largo Porta Nuova, 2 – 24122 Bergamo – Tel. 035 393230 – Cod. Fisc. 95018020164
ha fatto presagire il risultato finale, di sicuro interesse per gli storici dell’arte e per il
pubblico dei visitatori in vista della globale presentazione del dipinto in tutta la sua
eccezionalità.
Pertanto, nell’ambito delle attività espositive promosse dalla Fondazione Creberg per
l’autunno 2012, l’attenzione del visitatore sarà precipuamente richiamata – tramite
una scenografia creata appositamente nella Sala Consiliare del Palazzo Storico del
Credito Bergamasco – proprio sull’Ultima Cena del pittore fiorentino Alessandro Allori
detto Il Bronzino. Il celebre cenacolo, dipinto per il refettorio del monastero di Astino,
è stato poi allocato presso il Palazzo della Ragione di Bergamo a seguito delle
soppressioni napoleoniche e lì dimenticato. La visione del dipinto rappresenterà per il
pubblico una scoperta sorprendente: per le dimensioni grandiose del quadro (2,15 x
7,50 mt) e per l’esito eccellente stesso del restauro promosso e finanziato dalla
Fondazione Creberg.
Il restauro del dipinto dell’Allori consente ora di coglierne appieno le precipue qualità
– precedentemente velate dalla patina del tempo e dell’incuria – permettendo in
primis “la riscoperta di quei “finissimi colori” segnalati in una testimonianza
manoscritta coeva al dipinto, essendo caratteristica importante dell’Allori l’uso di una
brillante cromia, che in questo dipinto è stata snaturata da secoli di trascuratezza”. In
forza di ciò la tavola si è illuminata – svelando particolari inusitati e affascinanti – e le
figure hanno riacquisito la loro originaria imponenza assumendo potenza e
profondità.
In secondo luogo è noto che, dal punto di vista compositivo, l’artista si orienta su un
precedente celebre esempio fiorentino: l’affresco dell’Ultima Cena dipinto da Andrea
del Sarto nel 1525, per il refettorio del Convento di San Salvi. Risulta di tutta
evidenza che “lo schema è praticamente identico, soprattutto nelle pose delle figure
sul versante destro della tavolata, mentre è diverso lo sfondo che prevede solo gli
scranni lignei per gli apostoli – come nel vero refettorio bergamasco – permettendo
così di concentrare l’attenzione sul soggetto principale”.
Di grande suggestione e di straordinaria bellezza si appalesa la decorazione della
tavolata che in Andrea del Sarto è essenziale (praticamente spoglia), “mentre in
Allori – unica eccezione ad un’opera altrimenti misurata – è intenzionalmente
raffinata nella scelta del servizio di maioliche, fittamente ornato a “strumenti musicali”
(secondo gli stilemi prodotti dalle coeve botteghe artigiane di Urbino) e nei bicchieri
di manifattura veneziana; ma soprattutto profondamente simbolica nella variegata
serie di alimenti disposti sulla mensa”.
Gli esiti felici dell’iniziativa ci hanno indotto a completare la presentazione al pubblico
del restauro programmando – sempre per l’autunno 2012 – alcune iniziative
collaterali quali una conferenza tematica (11 ottobre 2012) nell’ambito di
BergamoScienza – che si soffermerà sugli aspetti tecnici del ripristino e sui risultati
delle ricerche scientifiche compiute sul dipinto (indagini microchimiche e
Largo Porta Nuova, 2 – 24122 Bergamo – Tel. 035 393230 – Cod. Fisc. 95018020164
stratigrafiche) – e un filmato (che scorrerà in una postazione allestita in Sala
Consiliare) che illustrerà ai visitatori il tema del Cenacolo nella tradizione fiorentina
del Quattrocento e Cinquecento”.
“In contemporanea all’esposizione del grande cenacolo si terrà, nel salone principale
della Banca una mostra dal titolo L’oeil gourmand. Da quella summa di splendide
nature morte che si è appalesata – già dopo la prima sommaria pulitura - la tavolata
dell’Ultima Cena di Allori, ci è sorta l’idea di presentare al pubblico il tema della
tavola imbandita nei suoi sviluppi nella storia dell’arte attingendo da una importante
collezione privata, approfondendo il tema – così brillantemente affrontato dal grande
fiorentino in un’opera religiosa – durante i secoli successivi (dal Cinquecento di
Vincenzo Campi, al Seicento di Evaristo Baschenis, al Settecento di Giacomo Ceruti,
all’Ottocento di Cesare Tallone, al Novecento di Fortunato Depero, Giovanni Testori
ed Ennio Morlotti)”.
Largo Porta Nuova, 2 – 24122 Bergamo – Tel. 035 393230 – Cod. Fisc. 95018020164
Minerva Tramonti Maggi e Alberto Sangalli, Restauratori
Curatori dell’ esposizione “Alessandro Allori-Ultima Cena”
“Il restauro di un’opera di grandi dimensioni (2,15 x 7,50 mt) rappresenta certamente
un avvenimento importante, ancor più se l’autore di questo grande cenacolo è :
ALEXANDER BRONZINUS ALLORIUS CIVIS FLOR. PINGEBAT A.S. MDLXXXII
D.C. ABATE, come si firma e data sulla base a sinistra del grande tavolo toscano.
Accendere i riflettori su un’opera quasi sconosciuta è entusiasmante, poterne
riportare alla luce l’aspetto originale per aver cancellato, attraverso la pulitura totale
della superficie, la falsa percezione che si aveva dei colori coperti da vernici molto
alterate, patine ottocentesche, ridipinture antiche estese e molto tenaci da rimuovere.
L’intervento di restauro che si sta effettuando ricopre un aspetto radicale e non solo
“visivo” che coinvolge tutta l’opera, dalla cornice al telaio di supporto, alla tela
originale, al consolidamento dei materiali costruttivi, al ripristino del colore.
In questo momento di esposizione dell’opera si assiste alla pulitura quasi completa
della superficie, salvo un campione ancora da pulire che rimane, per ora, come
testimonianza di un’opera certamente trascurata. La pulitura della superficie offre ora
alla vista aspetti figurativi e coloristici prima sconosciuti ed una qualità pittorica molto
alta. L’autore rivela anche una profonda conoscenza del mondo vegetale, di quel
naturalismo toscano studiato e reso mirabile nelle miniature del contemporaneo
Jacopo Ligozzi. (1547-1626).
Come auspicato dalla competente Soprintendenza, il lavoro sarà corredato, oltre alla
consueta ampia documentazione fotografica a luce visibile, da ricerche scientifiche
appropriate che approfondiranno molti aspetti del dipinto mai indagati e ci aiuteranno
in modo significativo a conoscere meglio e a saper conservare opere storiche e
preziose come questa”.
Il recupero e l’esposizione di un’opera dimenticata: la monumentale Ultima
Cena del pittore fiorentino Alessandro Allori destinata, in origine, al monastero
di Astino.
La Fondazione Credito Bergamasco è orgogliosa di presentare al pubblico il frutto di
un complesso restauro di rivelazione che ha permesso di riscoprire un dipinto
lungamente dimenticato, l’Ultima Cena dipinta a Firenze nel 1582 da Alessandro
Allori, proveniente dal refettorio del soppresso monastero di Astino.
Le misure ragguardevoli dell’opera (2,15 x 7,50 mt) e il suo duraturo oblio (appesa in
Palazzo della Ragione a Bergamo) hanno reso particolarmente difficili le delicate
operazioni di restauro, condotte da Alberto Sangalli e Minerva Tramonti Maggi (sotto
la direzione della Soprintendenza al Patrimonio Storico-Artistico di Milano).
Prima del suo recupero era impossibile intuire la brillantezza cromatica dell’opera, la
studiata articolazione dei personaggi, la dettagliata cura nella descrizione delle
vivande disseminate sulla tavola. Il pubblico potrà osservare direttamente l’esito di un
restauro straordinario, grazie alla presenza di una piccola zona lasciata intonsa e
non ancora soggetta alla pulitura.
Per rendere più chiari e comprensibili i procedimenti di restauro che hanno riguardato
l’opera sono previste visite guidate gratuite rivolte al pubblico, alla presenza dei
maestri restauratori. Gli aspetti tecnici dell’intervento di recupero saranno oggetto di
una relazione pubblica nell’ambito di BergamoScienza (prevista l’11 ottobre 2012).
Infine per spiegare l’origine, la tradizione e lo sviluppo dei cenacoli fiorentini sarà
predisposto un filmato dal taglio divulgativo, proiettato nella Sala Consiliare della
Banca.
Le iniziative divulgative promosse permetteranno di cogliere l’importanza del dipinto,
direttamente ispirato a un illustre e celebre modello: il Cenacolo di Andrea del Sarto
eseguito intorno al 1525 in San Salvi a Firenze. Il confronto tra le due opere spiega il
cambiamento epocale che sconvolse l’Europa di allora, spaccata dalla Riforma
protestante. La felice stagione rinascimentale è ormai alle spalle, mentre serpeggia
l’inquietudine della Controriforma.
Bergamo, 25 settembre 2012
Si allegano:
- sedi e orari dell’ esposizione – notizie utili
- dichiarazioni dei Curatori (è autorizzata la pubblicazione – anche per singoli capoversi o per stralci –
purchè con virgolettatura e con espressa indicazione del soggetto dichiarante)
Largo Porta Nuova, 2 – 24122 Bergamo – Tel. 035 393230 – Cod. Fisc. 95018020164
Sede e orari
Palazzo del Credito Bergamasco
Bergamo, Largo Porta Nuova, 2
Sabato 29 settembre, 6 ottobre e 13 ottobre (14.30 – 20.30) con visite guidate
gratuite (ogni ora, a partire dalle 14.30)
Domenica 30 settembre, 7 ottobre e 14 ottobre (10.30 – 19.30) con visite guidate
gratuite (ogni ora, a partire dalle 10.30)
Ingresso libero
Brochure illustrativa in distribuzione gratuita
Organizzazione
Fondazione Credito Bergamasco (Bergamo)
Curatori
Angelo Piazzoli – Minerva Tramonti Maggi – Alberto Sangalli
Largo Porta Nuova, 2 – 24122 Bergamo – Tel. 035 393230 – Cod. Fisc. 95018020164
Angelo Piazzoli – Segretario Generale del Credito Bergamasco e della
Fondazione Creberg
Curatore dell’esposizione “Alessandro Allori-Ultima Cena”
I “Grandi restauri” realizzati dalla Fondazione Credito Bergamasco
“Nel corso del tempo il Credito Bergamasco e la sua Fondazione hanno sostenuto
centinaia di restauri. L’elenco degli interventi realizzati grazie ai contributi stanziati è di
tutto riguardo e tocca molte opere d’arte e numerosi monumenti architettonici
disseminati sul nostro territorio. Sia musei che parrocchie, sia enti territoriali che
comunità hanno potuto contare sull’appoggio solidale e concreto di Banca e
Fondazione.
Negli ultimi anni si è apportata una modifica alle modalità di intervento, che ha
comportato un radicale cambiamento nella programmazione e, soprattutto, nella
fruizione di alcuni restauri. Nel proseguire infatti, con immutata convinzione, il
sostegno all’ambito della conservazione del patrimonio storico/artistico, vi è ora la
particolarità che – per progetti di particolare rilevanza, riguardanti opere di significativo
pregio – le modalità operative si diversificano significativamente.
Per queste opere, in passato, i soggetti che venivano a conoscenza di ciò che stava
accadendo erano gli operatori del settore o gli appartenenti alla comunità che poteva
usufruire di un determinato restauro. Ora – anzi da circa quattro anni – uno degli
ambienti di rappresentanza dell’Istituto di Credito (la Sala Consiliare) è stato
parzialmente trasformato in laboratorio di restauro permanente. Nello stesso luogo del
Palazzo Storico del Credito Bergamasco – direi il più rappresentativo – i visitatori
interessati possono periodicamente seguire da vicino le delicate operazioni di
restauro di numerose opere d’arte.
Sul piano della comunicazione questa strada è di particolare importanza e di grande
efficacia. Migliaia di persone sono accorse a vedere alcuni capolavori della pittura
sottoposti, ultimamente, a interventi conservativi. I vantaggi sono evidenti: chiunque
può entrare in un luogo generalmente riservato (di norma accessibile solo agli addetti
ai lavori), può conoscere le operazioni alle quali l’opera viene sottoposta, può rendersi
conto direttamente dei risultati conseguiti.
In realtà la formula di ospitare l’opera in corso di restauro, prima di farla tornare nel
suo luogo d’origine, ottiene successo perché nasce in primis come operazione di
servizio alla Comunità, la quale risponde con crescente entusiasmo avendo
l’opportunità di seguire, passo dopo passo, i restauri. Nelle esposizioni il pubblico può
interloquire con i restauratori sulle tecniche di restauro, ammirare le opere da vicino
(come mai per esse è stato possibile) e approfondire le tematiche storico/artistiche
tramite le visite guidate ovvero per mezzo delle pubblicazioni che la Fondazione
periodicamente edita a titolo divulgativo. Il tutto in modo assolutamente gratuito, in
una concezione di “servizio pubblico”.
Largo Porta Nuova, 2 – 24122 Bergamo – Tel. 035 393230 – Cod. Fisc. 95018020164
Negli ultimi tre anni la Fondazione ha concentrato i suoi sforzi su opere di Lorenzo
Lotto. L’occasione è stata determinata dalla mirabile esposizione alle Scuderie del
Quirinale – tenutasi nella primavera del 2010 – che ha potuto contare su un numero
davvero significativo di opere eseguite dal pittore durante il suo lungo soggiorno
bergamasco (1513-1525). Dalle Predelle della Pala Martinengo al Polittico di
Ponteranica, fino alla straordinaria Pala di San Bernardino ovvero alla splendida
Trinità: tutte opere giunte a Roma dopo essere state messe in sicurezza in banca.
Ma non solo; dopo i restauri promossi per far sì che le opere bergamasche
pervenissero al Quirinale in ottime condizioni – ora tornate, con soddisfazione di tutti,
nelle Parrocchie di provenienza (restaurate a regola d’arte e a costo zero per le
stesse…) – la Fondazione Credito Bergamasco ha poi concentrato i propri sforzi su
altre opere di Lorenzo Lotto, anch’esse bisognose di restauri (quali la smagliante
Sacra Famiglia con Santa Caterina d’Alessandria dell’Accademia Carrara di Bergamo
e la monumentale Pala di Sedrina), su un suggestivo dipinto del Moretto La Vergine
che adora il Bambino, sull’Assunzione della Vergine, imponente opera del Figino di
proprietà della Banca.
Come dicevamo, tutti questi interventi sono stati presentati al pubblico in progress
nelle aperture della sede storica in concomitanza con le esposizioni di arte classica o
moderna promosse periodicamente nel salone principale della Banca; la scelta di
coinvolgere direttamente il pubblico e di renderlo più consapevole ha riscosso grande
successo sia in termini quantitativi (soprattutto nei week end di apertura,
costantemente affollati) sia sul piano socio/culturale, in quanto è fondamentale – a
nostro avviso anche in periodi di crisi – proseguire, per quanto possibile, nella
salvaguardia del patrimonio artistico, che rappresenta per l’Italia una risorsa la cui
valorizzazione autentica comporterebbe ricadute non solo storico/artistiche ma anche
economico/occupazionali, se solo venisse meglio percepita e sviluppata come fattore
strategico di sviluppo”.
“Ultima Cena” di Alessandro Allori – L’ingiusto oblio: da un grande restauro la
riscoperta di un capolavoro dimenticato
“Ecco l’ultimo intervento. Una grande sorpresa; un quadro monumentale e
dimenticato; un dipinto dalle dimensioni eccezionali, proveniente dal soppresso
monastero di Astino; una tela collocata nella sala delle Capriate in Palazzo della
Ragione, realizzata da un grande autore fiorentino, firmata e datata 1582: l’Ultima
Cena di Alessandro Allori.
L’opera è pervenuta nella sede del Credito Bergamasco – dopo un complesso
“trasloco” che ha richiesto trasporti eccezionali e una particolare attenzione – nel
marzo 2012 ed è stata collocata nella Sala Consiliare ove operano quotidianamente
gli specialisti del restauro. Nel maggio 2012 è stata presentata alla parziale visione
del pubblico mediante l’esibizione di un ampio campione di pulitura. E’ stato un
grande successo; la porzione del dipinto soggetta al delicato intervento di restauro
Largo Porta Nuova, 2 – 24122 Bergamo – Tel. 035 393230 – Cod. Fisc. 95018020164
ha fatto presagire il risultato finale, di sicuro interesse per gli storici dell’arte e per il
pubblico dei visitatori in vista della globale presentazione del dipinto in tutta la sua
eccezionalità.
Pertanto, nell’ambito delle attività espositive promosse dalla Fondazione Creberg per
l’autunno 2012, l’attenzione del visitatore sarà precipuamente richiamata – tramite
una scenografia creata appositamente nella Sala Consiliare del Palazzo Storico del
Credito Bergamasco – proprio sull’Ultima Cena del pittore fiorentino Alessandro Allori
detto Il Bronzino. Il celebre cenacolo, dipinto per il refettorio del monastero di Astino,
è stato poi allocato presso il Palazzo della Ragione di Bergamo a seguito delle
soppressioni napoleoniche e lì dimenticato. La visione del dipinto rappresenterà per il
pubblico una scoperta sorprendente: per le dimensioni grandiose del quadro (2,15 x
7,50 mt) e per l’esito eccellente stesso del restauro promosso e finanziato dalla
Fondazione Creberg.
Il restauro del dipinto dell’Allori consente ora di coglierne appieno le precipue qualità
– precedentemente velate dalla patina del tempo e dell’incuria – permettendo in
primis “la riscoperta di quei “finissimi colori” segnalati in una testimonianza
manoscritta coeva al dipinto, essendo caratteristica importante dell’Allori l’uso di una
brillante cromia, che in questo dipinto è stata snaturata da secoli di trascuratezza”. In
forza di ciò la tavola si è illuminata – svelando particolari inusitati e affascinanti – e le
figure hanno riacquisito la loro originaria imponenza assumendo potenza e
profondità.
In secondo luogo è noto che, dal punto di vista compositivo, l’artista si orienta su un
precedente celebre esempio fiorentino: l’affresco dell’Ultima Cena dipinto da Andrea
del Sarto nel 1525, per il refettorio del Convento di San Salvi. Risulta di tutta
evidenza che “lo schema è praticamente identico, soprattutto nelle pose delle figure
sul versante destro della tavolata, mentre è diverso lo sfondo che prevede solo gli
scranni lignei per gli apostoli – come nel vero refettorio bergamasco – permettendo
così di concentrare l’attenzione sul soggetto principale”.
Di grande suggestione e di straordinaria bellezza si appalesa la decorazione della
tavolata che in Andrea del Sarto è essenziale (praticamente spoglia), “mentre in
Allori – unica eccezione ad un’opera altrimenti misurata – è intenzionalmente
raffinata nella scelta del servizio di maioliche, fittamente ornato a “strumenti musicali”
(secondo gli stilemi prodotti dalle coeve botteghe artigiane di Urbino) e nei bicchieri
di manifattura veneziana; ma soprattutto profondamente simbolica nella variegata
serie di alimenti disposti sulla mensa”.
Gli esiti felici dell’iniziativa ci hanno indotto a completare la presentazione al pubblico
del restauro programmando – sempre per l’autunno 2012 – alcune iniziative
collaterali quali una conferenza tematica (11 ottobre 2012) nell’ambito di
BergamoScienza – che si soffermerà sugli aspetti tecnici del ripristino e sui risultati
delle ricerche scientifiche compiute sul dipinto (indagini microchimiche e
Largo Porta Nuova, 2 – 24122 Bergamo – Tel. 035 393230 – Cod. Fisc. 95018020164
stratigrafiche) – e un filmato (che scorrerà in una postazione allestita in Sala
Consiliare) che illustrerà ai visitatori il tema del Cenacolo nella tradizione fiorentina
del Quattrocento e Cinquecento”.
“In contemporanea all’esposizione del grande cenacolo si terrà, nel salone principale
della Banca una mostra dal titolo L’oeil gourmand. Da quella summa di splendide
nature morte che si è appalesata – già dopo la prima sommaria pulitura - la tavolata
dell’Ultima Cena di Allori, ci è sorta l’idea di presentare al pubblico il tema della
tavola imbandita nei suoi sviluppi nella storia dell’arte attingendo da una importante
collezione privata, approfondendo il tema – così brillantemente affrontato dal grande
fiorentino in un’opera religiosa – durante i secoli successivi (dal Cinquecento di
Vincenzo Campi, al Seicento di Evaristo Baschenis, al Settecento di Giacomo Ceruti,
all’Ottocento di Cesare Tallone, al Novecento di Fortunato Depero, Giovanni Testori
ed Ennio Morlotti)”.
Largo Porta Nuova, 2 – 24122 Bergamo – Tel. 035 393230 – Cod. Fisc. 95018020164
Minerva Tramonti Maggi e Alberto Sangalli, Restauratori
Curatori dell’ esposizione “Alessandro Allori-Ultima Cena”
“Il restauro di un’opera di grandi dimensioni (2,15 x 7,50 mt) rappresenta certamente
un avvenimento importante, ancor più se l’autore di questo grande cenacolo è :
ALEXANDER BRONZINUS ALLORIUS CIVIS FLOR. PINGEBAT A.S. MDLXXXII
D.C. ABATE, come si firma e data sulla base a sinistra del grande tavolo toscano.
Accendere i riflettori su un’opera quasi sconosciuta è entusiasmante, poterne
riportare alla luce l’aspetto originale per aver cancellato, attraverso la pulitura totale
della superficie, la falsa percezione che si aveva dei colori coperti da vernici molto
alterate, patine ottocentesche, ridipinture antiche estese e molto tenaci da rimuovere.
L’intervento di restauro che si sta effettuando ricopre un aspetto radicale e non solo
“visivo” che coinvolge tutta l’opera, dalla cornice al telaio di supporto, alla tela
originale, al consolidamento dei materiali costruttivi, al ripristino del colore.
In questo momento di esposizione dell’opera si assiste alla pulitura quasi completa
della superficie, salvo un campione ancora da pulire che rimane, per ora, come
testimonianza di un’opera certamente trascurata. La pulitura della superficie offre ora
alla vista aspetti figurativi e coloristici prima sconosciuti ed una qualità pittorica molto
alta. L’autore rivela anche una profonda conoscenza del mondo vegetale, di quel
naturalismo toscano studiato e reso mirabile nelle miniature del contemporaneo
Jacopo Ligozzi. (1547-1626).
Come auspicato dalla competente Soprintendenza, il lavoro sarà corredato, oltre alla
consueta ampia documentazione fotografica a luce visibile, da ricerche scientifiche
appropriate che approfondiranno molti aspetti del dipinto mai indagati e ci aiuteranno
in modo significativo a conoscere meglio e a saper conservare opere storiche e
preziose come questa”.
27
settembre 2012
Grandi restauri: l’Ultima Cena (1582) di Alessandro Allori
Dal 27 settembre al 14 ottobre 2012
arte antica
Location
PALAZZO CREBERG
Bergamo, Largo Porta Nuova, 2, (Bergamo)
Bergamo, Largo Porta Nuova, 2, (Bergamo)
Orario di apertura
Da lunedì a venerdì (8.20 – 13.20 / 14.50 – 15.50)
Sabato 29 settembre, 6 ottobre e 13 ottobre (14.30 – 20.30) con visite guidate
gratuite (ogni ora, a partire dalle 14.30)
Domenica 30 settembre, 7 ottobre e 14 ottobre (10.30 – 19.30) con visite guidate
gratuite (ogni ora, a partire dalle 10.30)
Vernissage
27 Settembre 2012, h 18
Ufficio stampa
YES PLEASE!
Autore
Curatore