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Grazia Toderi / Gilberto Zorio – Torri : Terra
La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna presenta – per Art City – un’installazione di Grazia Toderi e Gilberto Zorio. Le Torri Stella di Zorio, su cui sono proiettate le immagini di Toderi, instaurano un dialogo con l’architettura tardo-barocca, rinnovando i confini spaziotemporali del luogo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
'Grazia Toderi Gilberto Zorio. Torri : Terra'
L’opera Torri : Terra occupa quasi interamente lo spazio centrale dell'Oratorio di San Filippo Neri, instaurando un dialogo con la sua architettura tardo-barocca e la sua storia, rinnovando i confini spazio-temporali del luogo.
Nel buio dell'Oratorio, le cinque punte delle due Torri Stella di Gilberto Zorio – uno dei principali esponenti dell’Arte Povera italiana, affermatasi negli anni Sessanta – si incontrano e si intrecciano in una danza scandita da simmetrie diverse. Realizzate con centinaia di blocchi bianchi di muratura sovrapposti, le torri creano un’alternanza di fessure, spiragli e aperture che stabiliscono un legame tra l’interno e l’esterno, trasformando lo spazio in un continuo dialogo tra materia e luce.
L'architettura dell’artista esprime il rapporto tra la realtà materiale e la dimensione simbolica, unendo forma e pensiero. L'opera di Zorio è un invito a superare i confini fisici e mentali che spesso limitano l’arte. La sua scultura, profondamente radicata nella dimensione architettonica, rompe con le convenzioni tradizionali, trasformandosi in un elemento dinamico che non si limita a occupare lo spazio, ma che partecipa attivamente alla creazione e definizione di un ambiente in cui l'arte stessa può vivere, diventando un catalizzatore di emozioni, pensieri ed energia.
A partire dal 1976, Zorio ha iniziato a proiettare in verticale, attraverso strutture architettoniche, una simbologia ricorrente nella sua ricerca: la stella a cinque punte. Questo simbolo è diventato la base di una riflessione artistica che si sviluppa nel continuo dialogo tra scultura e spazio architettonico. Modulare la scultura in relazione allo spazio significa, per Zorio, concepirla come un guscio dalle potenzialità infinite, capace di esaltarne la teatralità e di aprire nuove direzioni per l’esperienza sensoriale e intellettuale dello spettatore.
Le proiezioni We Mark di Grazia Toderi interagendo con le superfici delle Torri Stella e dell’Oratorio di San Filippo Neri mutano forma e disegno, rivelando diversi livelli di significato attraverso una propria spazialità e temporalità. Le immagini proiettate, composte da centinaia di fotogrammi sovrapposti, offrono una visione satellitare della Terra che, ruotando in continuo movimento, si trasforma in materia magmatica dal colore rossastro. Questa tonalità richiama il riflesso delle luci delle lampade al sodio che illuminano le città, così come la Cosmic Background Radiation registrata dal telescopio Planck, o ancora il magma terrestre o l’interno di un corpo umano.
Questo contesto diventa il terreno ideale per esplorare la qualità intrinseca delle immagini di Toderi, che «indaga la natura del medium stesso come se fosse una sorta di potenziale affresco di luce in movimento». Le sue opere sono apparizioni ambigue, sospese tra concretezza e immaterialità, che necessitano di un supporto fisico per emergere come parte integrante di uno spazio dove il visitatore può entrare nell’opera come portatore di ombra. Il suono che accompagna le proiezioni amplifica ulteriormente la dimensione sensoriale del lavoro. L’opera racchiude in sé la tensione verso l’immaginazione di spazi vasti e incommensurabili che, pur nella loro dismisura, trovano una riconciliazione con una scala umana.
Illuminando le Torri Stella e modulando il raggio dei proiettori per esplorare lo spazio, Toderi guida il pubblico attraverso l’Oratorio di San Filippo Neri, rivelando, come scrive Gianfranco Maraniello, autore del testo del catalogo, «una stupefacente cosmologia, nella corrispondenza di orbite che tengono in equilibrio la contingenza dell’umano e l’aspirazione a un esaltante infinito».
Sarà pubblicato il catalogo bilingue (italiano-inglese), con testi di Gianfranco Maraniello.
L’opera Torri : Terra occupa quasi interamente lo spazio centrale dell'Oratorio di San Filippo Neri, instaurando un dialogo con la sua architettura tardo-barocca e la sua storia, rinnovando i confini spazio-temporali del luogo.
Nel buio dell'Oratorio, le cinque punte delle due Torri Stella di Gilberto Zorio – uno dei principali esponenti dell’Arte Povera italiana, affermatasi negli anni Sessanta – si incontrano e si intrecciano in una danza scandita da simmetrie diverse. Realizzate con centinaia di blocchi bianchi di muratura sovrapposti, le torri creano un’alternanza di fessure, spiragli e aperture che stabiliscono un legame tra l’interno e l’esterno, trasformando lo spazio in un continuo dialogo tra materia e luce.
L'architettura dell’artista esprime il rapporto tra la realtà materiale e la dimensione simbolica, unendo forma e pensiero. L'opera di Zorio è un invito a superare i confini fisici e mentali che spesso limitano l’arte. La sua scultura, profondamente radicata nella dimensione architettonica, rompe con le convenzioni tradizionali, trasformandosi in un elemento dinamico che non si limita a occupare lo spazio, ma che partecipa attivamente alla creazione e definizione di un ambiente in cui l'arte stessa può vivere, diventando un catalizzatore di emozioni, pensieri ed energia.
A partire dal 1976, Zorio ha iniziato a proiettare in verticale, attraverso strutture architettoniche, una simbologia ricorrente nella sua ricerca: la stella a cinque punte. Questo simbolo è diventato la base di una riflessione artistica che si sviluppa nel continuo dialogo tra scultura e spazio architettonico. Modulare la scultura in relazione allo spazio significa, per Zorio, concepirla come un guscio dalle potenzialità infinite, capace di esaltarne la teatralità e di aprire nuove direzioni per l’esperienza sensoriale e intellettuale dello spettatore.
Le proiezioni We Mark di Grazia Toderi interagendo con le superfici delle Torri Stella e dell’Oratorio di San Filippo Neri mutano forma e disegno, rivelando diversi livelli di significato attraverso una propria spazialità e temporalità. Le immagini proiettate, composte da centinaia di fotogrammi sovrapposti, offrono una visione satellitare della Terra che, ruotando in continuo movimento, si trasforma in materia magmatica dal colore rossastro. Questa tonalità richiama il riflesso delle luci delle lampade al sodio che illuminano le città, così come la Cosmic Background Radiation registrata dal telescopio Planck, o ancora il magma terrestre o l’interno di un corpo umano.
Questo contesto diventa il terreno ideale per esplorare la qualità intrinseca delle immagini di Toderi, che «indaga la natura del medium stesso come se fosse una sorta di potenziale affresco di luce in movimento». Le sue opere sono apparizioni ambigue, sospese tra concretezza e immaterialità, che necessitano di un supporto fisico per emergere come parte integrante di uno spazio dove il visitatore può entrare nell’opera come portatore di ombra. Il suono che accompagna le proiezioni amplifica ulteriormente la dimensione sensoriale del lavoro. L’opera racchiude in sé la tensione verso l’immaginazione di spazi vasti e incommensurabili che, pur nella loro dismisura, trovano una riconciliazione con una scala umana.
Illuminando le Torri Stella e modulando il raggio dei proiettori per esplorare lo spazio, Toderi guida il pubblico attraverso l’Oratorio di San Filippo Neri, rivelando, come scrive Gianfranco Maraniello, autore del testo del catalogo, «una stupefacente cosmologia, nella corrispondenza di orbite che tengono in equilibrio la contingenza dell’umano e l’aspirazione a un esaltante infinito».
Sarà pubblicato il catalogo bilingue (italiano-inglese), con testi di Gianfranco Maraniello.
16
gennaio 2025
Grazia Toderi / Gilberto Zorio – Torri : Terra
Dal 16 gennaio al 09 febbraio 2025
arte contemporanea
Location
ORATORIO DI SAN FILIPPO NERI
Bologna, Via Alessandro Manzoni, 5, (Bologna)
Bologna, Via Alessandro Manzoni, 5, (Bologna)
Orario di apertura
Dal giovedì alla domenica ore 17-20
Dal 6 febbraio al 9 febbraio, in occasione di ArtCity: giovedì 6, venerdì 7 e sabato 8, ore 17-24; domenica 9, ore 17-22
Sito web
Ufficio stampa
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione