L’incontro tra l’autoritratto e la realtà, tra una dimensione intima, introspettiva e il mondo esterno, la quotidianità. Un incontro che può divenire uno scontro aperto, un gioco o una fuga.
Lo sguardo su di sé e sul fuori da sé è quello di cinque giovani artisti che attraverso mezzi differenti, dalla fotografia allo scanner, passando per il video e la performance, lavorano sulla propria immagine.
Matteo Basilé e Andrea Bezziccheri con un fluire di immagini e suoni, in cui ai loro volti si unisce il mondo travolgente del circo. Pino Boresta con le sue smorfie metropolitane ludiche e aggressive ad un tempo. Chiara con le sue realtà altre, di cui si fa di volta in volta protagonista. Alessandro Gianvenuti con le sue figure incandescenti, acide e corrosive.
Artisti che partono da sé per trasformarsi in altro. Per proiettarsi nella realtà, per analizzarla, criticarla, dissacrarla. O per creare un universo parallelo, spesso onirico, psichedelico, volutamente ovattato. Autoritratti, sì, ma riletti attraverso chiavi sempre nuove che li rendono irriconoscibili, irreali.
Un tentativo di dialogo, appunto, guardandosi in faccia.