Sabato 16 dicembre, alle ore 18,30, nel Salone delle Conferenze del Fondo Regionale d’Arte Contemporanea di Baronissi, sarà presentata al pubblico la mostra dei disegni di Guido Gambone donati dal figlio Bruno al Frac. Si tratta di un’eccezionale acquisizione che offre alla struttura e alla sua collezione permanente una delle pagine più alte e significative della storia culturale ed artistica salernitana del XX secolo.

Guido Gambone è certamente uno degli artefici della ceramica moderna internazionale, un artista che ha saputo dialogare con i segni della tradizione, attualizzandoli, tessendo una fitta rete che lega tra loro linguaggi diversi.

“Questa nuova acquisizione, da parte del Fondo Regionale d’Arte Contemporanea – sottolineano Francesco Cosimato, Sindaco di Baronissi e Agostino De Chiara, Assessore alla Cultura – , rappresenta sicuramente un momento significativo: è un’occasione preziosa per il territorio salernitano, per scoprire la ricchezza di quel “diario quotidiano”, quale rappresenta il disegno per ogni artista, testimonianza della presa diretta dell’immaginario, trascrizione della vivacità dell’essere. Siamo vivamente grati al maestro Bruno Gambone, non solo per la donazione, che rende la nostra struttura unica ma, anche, per quella di un suo dipinto, una grande tempera su carta del periodo newyorchese dei primi anni Sessanta che andrà, di sicuro, a rendere più prestigiosa la Collezione Permanente del Frac-Baronissi”.

Questa preziosa donazione testimonia il percorso creativo “che si dispiega nell’arco di quasi venticinque anni: è un ricco repertorio di opere inedite – scrive Massimo Bignardi nel saggio introduttivo al catalogo – , che attraversa più momenti dell’esperienza creativa di Guido. Un tracciato che non insiste su immagini consuete, i cui richiami sono ben evidenti, cioè che danno conferma del profilo di un artista ben noto alla storiografia critica della ceramica del XX secolo, quanto a scoprire le traiettorie di un lavoro in parte sconosciuto, i continui ripensamenti stilistici, le scoperte, l’approccio a nuovi strumenti, a tecniche, quali il monotipo, il tratto ad inchiostro tracciato su un foglio appena bagnato, giostrando sulle sbavature di colore, oppure l’uso di un segno rapido, quasi di scrittura, offerto dalla penna a biro”.

La collezione, quella che oggi il Fondo Regionale d’Arte Contemporanea di Baronissi acquisisce, è centrata sui decenni Cinquanta e Sessanta anche se, alcuni disegni quali lo Studio per “Via Madonna degli Angeli”, la Figura e Giocatori di bigliardo, vanno attribuiti alla seconda metà degli anni Quaranta, in un arco di tempo compreso tra il il 1947 e il 1949.

In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo che, oltre la presentazione di Francesco Cosimato e Agostino De Chiara, presenta un saggio di Massimo Bignardi, le schede storico-critiche delle opere curate da Marco Alfano, l’antologia della critica e un apparato biografico e bibliografico curato da Gennaro Gasparini, nonché tutte le riproduzioni dei disegni e degli acquerelli.