"ARTPRO"
Sequenze di comunicazione

Ultimamente, la ricerca di Guido Persico é passata da un linguaggio di
impostazione prettamente segnica alla veicolazione di un messaggio più
evidente. Le prime sperimentazioni delle possibilità espressive della carta
in rapporto al disegno instintivo, hanno lasciato via via il posto
all'approccio più narrativo delle ultime opere, dove anche il tratto è
diventato più allusivo nella sua nuova dimensione figurativa.
ARTPRO é una mostra complessa e articolata, in cui l'artista continua la sua
incessante rielaborazione poetica del vissuto, lasciando che dalle maglie
dell'intimo si affacci la dimensione più sociale dei diversi aspetti della
comunicazione.
In "Rapporti" (2004/2005), Persico lavora ancora per accumulazione di
quotidiano, impilando uno sull'altro i ritagli delle prove di stampa che ha
raccolto giorno dopo giorno e disegnando su ognuno di essi due piccoli
esseri che cercano di parlare. Un fumetto muto, in cui i due cartoons non si
capiscono perchè sono sempre separati dalle linee e dalle bande di
inchiostro di una carta che non è vergine, ma con cui coesistono,
divenendone parte. Un fumetto negato di cui non si possono neanche intuirele
fasi narrative perchè è solo l'ultima pagina quella che si vede, ma che
nasconde uno scrigno intimo, fatto di una personale stratificazione di
momenti.
Nel continuo reimpiego del materiale, la carta da lucido serve a Persico per
"Bacheca" (2005), opera con cui affronta due tipologie del linguaggio
comunicativo, una codificata e l'altra instintiva. I fori tondi, regolari,
che l'artista pratica su una striscia, si contrappongono alle aperture
irregolari della seconda banda, ad indicare l'opposizione di una parola
ufficiale, rarefatta, e di una più infantile, non ancora condizionata da
regole sociali. A questo lavoro si ricollegano le due tavole di "Messaggio"
(2005), realizzate con stampe al plotter e acetato. Sulla prima campeggia il
simbolo dell'altoparlante accompagnato da un trasparente, forato con
precisione, mentre sulla seconda quello del megafono seguito da un lucido
strappato: il linguaggio metodico e formale contrapposto al linguaggio
urlato della protesta. Le prove di stampa diventano invece il supporto di
"Quadricromia" (2005), dove ai colori cyan, magenta, giallo e nero, Persico
affianca i simboli di orecchio, altoparlante, sveglia e occhio: la volontà
di scoprire un nuovo codice di comunicazione.
PER NON CONCLUDERE
perchè il lavoro di Guido Persico è fatto di sintesi, di coesistenza di
simboli e segni, della volontà di modificare il quotidiano,
riappropiandosene senza subirlo. Di processi e non solo di risultati
estetici compiuti, di produzione e non distruzione: della forza dell'atto
creativo che si afferma nonostante i modelli imposti della società e della
cultura.

LORENA TADORNI