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Heiner Meyer
Meyer s’avvale di differenti tecniche spostando i diversi generi con grande facilità e sicurezza, piazzando un genere antagonista all’altro ed esaltando inoltre i soggetti popolari, contaminando la fotografia con pittura , l’astratto al figurativo, sia nella pittura che nella scultura.
Comunicato stampa
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Nato a Bielfeld nel 1953, Heiner Meyer si sposta nel 1970 fra Londra, Cadaquès e New York, prima di cominciare i suoi studi artistici nell’Accademia di Belle Arti di Braunschweig. Negli 80 e 90 del secolo scorso vince importanti borse di studio ed insegna nelle Accademia di Belle Arti di Braunschweig e Bielefeld.
Attualmente vive e lavora bella sua città natale.
Nata dalla collaborazione con Die Galerie di Francoforte, Massimo Martini, Direttore della Galleria e curatore della mostra presenta la personale dell’artista con 40 lavori che, illustreranno il rapporto dell’artista fra i diversi temi e soggetti ancorati nell’inconscio collettivo, ma che lui presenta entro nuovi contesti, mettendo in dubbio i punti di vista delle interpretazione “storiche”. In tanti quadri di Heiner appaiono elementi “in copia” sia le figure in un solo quadro che in uno con tanti temi, in modo di creare unioni tra le singole composizioni. Questo vasto aspetto nell’opus dell’artista, apre nuove orizzonti di veduta per quell’appello ai ponti tra gli svariati gruppi dei suoi lavori.
In una serie di temi mitologici per esempio Marte e Venus, piuttosto che Afrodite e Apollo o Achille e Penthesilea, nel loro silente stare insieme cambiano postura voltandosi verso l’altro. Osa Heiner costruire una dimensione che non era contemplata nella storia. I marmi bianchi mostrano chiaramente segni di alterazioni a causa delle loro ombre giallastre sui visi, che li fanno sembrare come se fossero appena stati esumati.
Tecnicamente differenti e artisticamente riconoscibili, Heiner adopera le stelle di Hollywood, i fotogrammi di Audrey Hepburn, Gina Llollobrigida, Shirley Temple, Humprey Bogart e Marylin Monroe, nelle loro più famose scene hanno qualcosa di fragmentario ma comunque nell’interpretazione dell’artista appaiono in una dimensione storica completamente diversa.
Heigner usa elementi della Pop Art e in maniera macroscopica i metodi della pubblicità industriale. Lui si permette di giocare con le citazione e le considerazione riguardo la storia dell’arte e le loro tecniche questo fa si che diventino il principale attributo della sua pittura.
Heiner usa per le sue creazioni, olio su tela, talvolta aggiunge fotografie assieme alla gommalacca, acquarello su cartone, gouche, acrilici, fra le tante tecniche che adopera. Le dimensioni dei sui lavori spaziano da 20x30cm a 150x210cm.
Di piccole dimensione saranno le sculture in bronzo visibili in mostra.
Attualmente vive e lavora bella sua città natale.
Nata dalla collaborazione con Die Galerie di Francoforte, Massimo Martini, Direttore della Galleria e curatore della mostra presenta la personale dell’artista con 40 lavori che, illustreranno il rapporto dell’artista fra i diversi temi e soggetti ancorati nell’inconscio collettivo, ma che lui presenta entro nuovi contesti, mettendo in dubbio i punti di vista delle interpretazione “storiche”. In tanti quadri di Heiner appaiono elementi “in copia” sia le figure in un solo quadro che in uno con tanti temi, in modo di creare unioni tra le singole composizioni. Questo vasto aspetto nell’opus dell’artista, apre nuove orizzonti di veduta per quell’appello ai ponti tra gli svariati gruppi dei suoi lavori.
In una serie di temi mitologici per esempio Marte e Venus, piuttosto che Afrodite e Apollo o Achille e Penthesilea, nel loro silente stare insieme cambiano postura voltandosi verso l’altro. Osa Heiner costruire una dimensione che non era contemplata nella storia. I marmi bianchi mostrano chiaramente segni di alterazioni a causa delle loro ombre giallastre sui visi, che li fanno sembrare come se fossero appena stati esumati.
Tecnicamente differenti e artisticamente riconoscibili, Heiner adopera le stelle di Hollywood, i fotogrammi di Audrey Hepburn, Gina Llollobrigida, Shirley Temple, Humprey Bogart e Marylin Monroe, nelle loro più famose scene hanno qualcosa di fragmentario ma comunque nell’interpretazione dell’artista appaiono in una dimensione storica completamente diversa.
Heigner usa elementi della Pop Art e in maniera macroscopica i metodi della pubblicità industriale. Lui si permette di giocare con le citazione e le considerazione riguardo la storia dell’arte e le loro tecniche questo fa si che diventino il principale attributo della sua pittura.
Heiner usa per le sue creazioni, olio su tela, talvolta aggiunge fotografie assieme alla gommalacca, acquarello su cartone, gouche, acrilici, fra le tante tecniche che adopera. Le dimensioni dei sui lavori spaziano da 20x30cm a 150x210cm.
Di piccole dimensione saranno le sculture in bronzo visibili in mostra.
06
novembre 2008
Heiner Meyer
Dal 06 novembre al 06 dicembre 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA DEL PALAZZO – ENRICO COVERI
Firenze, Lungarno Guicciardini, 19, (Firenze)
Firenze, Lungarno Guicciardini, 19, (Firenze)
Orario di apertura
11/13—15.30/19.30 da martedì a sabato
Vernissage
6 Novembre 2008, ore 18,30
Autore
Curatore