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Henriette Fortuny. Ritratto di una musa
Questa mostra è un omaggio a una donna che con la sua intelligenza e sensibilità ha saputo affiancare, ispirare e sostenere uno degli artisti più raffinati del secolo scorso
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Questa mostra è un omaggio a una donna che con la sua intelligenza e
sensibilità ha saputo affiancare, ispirare e sostenere uno degli artisti più
raffinati del secolo scorso.
Adèle Henriette Nigrin nasce a Fontainebleau nel 1877 e agli inizi del ‘900, a
Parigi, incontra Mariano Fortuny. Lui è un artista già noto, impegnato nella
sperimentazione di un complesso sistema d’illuminazione che sin dalle prime
applicazioni rivoluzionerà la scenotecnica teatrale.
Le scarne notizie biografiche non ci raccontano altro, ma certo è che dal 1902,
per ben 47 anni, Henriette sarà al fianco di Fortuny, contribuendo in misura
determinante al successo delle sue straordinarie creazioni tessili.
A lei si deve infatti l’idea del Delphos, l’abito in finissima seta plissettata
icona di uno stile mondialmente riconosciuto e simbolo di un’eleganza senza
tempo.
Nella casa laboratorio di Palazzo Pesaro degli Orfei Henriette affianca il
marito nella produzione dei pregiati tessuti stampati e delle lampade in seta,
coordinando le numerose maestranze che con loro collaborano.
Si fa anche carico dei delicati rapporti con una committenza sempre più
numerosa e internazionale, lasciando al Maestro la possibilità di dedicarsi
interamente agli studi, alle ricerche, alle sperimentazioni nelle varie discipline
artistiche.
Dopo la morte del marito (1949) e ceduta la Società Anonima Fortuny
all’amica Elsie McNeill, Henriette dedica il resto della sua vita a ottemperare
alle disposizioni testamentarie di Mariano – donando numerose opere a musei
italiani e spagnoli – e all’inventario dei beni del palazzo, che alla sua
scomparsa affida alla città di Venezia.
La mostra, a cura di Daniela Ferretti e Cristina Da Roit, è il frutto del lavoro
di ricerca, riordinamento e manutenzione effettuato nel corso del 2015 sulle
collezioni del Museo Fortuny, mediante il quale è stato possibile selezionare,
da un corpus di oltre dodicimila originali tra lastre di vetro alla gelatina e
pellicole in celluloide, duecento fotografie dell’archivio fotografico Fortuny,
che sono state oggetto di un importante intervento conservativo e
archivistico, cui si è aggiunto il riordinamento e l’informatizzazione della
raccolta delle matrici per la stampa su tessuto.
In occasione della mostra per la prima volta saranno inoltre visibili al pubblico
alcuni filmati amatoriali girati da Mariano negli anni Trenta. Si tratta di
materiali filmici di recente ritrovamento, costituiti da pellicole in formato
pathè baby e 35 mm, sui quali, grazie al contributo della Maison Vuitton, è
stata eseguita un’operazione di restauro tecnico e riversamento in digitale a
opera dell’Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea e dei laboratori La
Camera Ottica e Crea dell’Università degli Studi di Udine.
Catalogo Fondazione Musei Civici di Venezia, a cura di Daniela
testi di Daniela Ferretti, Claudio Franzini e Cristina Da Roit.
sensibilità ha saputo affiancare, ispirare e sostenere uno degli artisti più
raffinati del secolo scorso.
Adèle Henriette Nigrin nasce a Fontainebleau nel 1877 e agli inizi del ‘900, a
Parigi, incontra Mariano Fortuny. Lui è un artista già noto, impegnato nella
sperimentazione di un complesso sistema d’illuminazione che sin dalle prime
applicazioni rivoluzionerà la scenotecnica teatrale.
Le scarne notizie biografiche non ci raccontano altro, ma certo è che dal 1902,
per ben 47 anni, Henriette sarà al fianco di Fortuny, contribuendo in misura
determinante al successo delle sue straordinarie creazioni tessili.
A lei si deve infatti l’idea del Delphos, l’abito in finissima seta plissettata
icona di uno stile mondialmente riconosciuto e simbolo di un’eleganza senza
tempo.
Nella casa laboratorio di Palazzo Pesaro degli Orfei Henriette affianca il
marito nella produzione dei pregiati tessuti stampati e delle lampade in seta,
coordinando le numerose maestranze che con loro collaborano.
Si fa anche carico dei delicati rapporti con una committenza sempre più
numerosa e internazionale, lasciando al Maestro la possibilità di dedicarsi
interamente agli studi, alle ricerche, alle sperimentazioni nelle varie discipline
artistiche.
Dopo la morte del marito (1949) e ceduta la Società Anonima Fortuny
all’amica Elsie McNeill, Henriette dedica il resto della sua vita a ottemperare
alle disposizioni testamentarie di Mariano – donando numerose opere a musei
italiani e spagnoli – e all’inventario dei beni del palazzo, che alla sua
scomparsa affida alla città di Venezia.
La mostra, a cura di Daniela Ferretti e Cristina Da Roit, è il frutto del lavoro
di ricerca, riordinamento e manutenzione effettuato nel corso del 2015 sulle
collezioni del Museo Fortuny, mediante il quale è stato possibile selezionare,
da un corpus di oltre dodicimila originali tra lastre di vetro alla gelatina e
pellicole in celluloide, duecento fotografie dell’archivio fotografico Fortuny,
che sono state oggetto di un importante intervento conservativo e
archivistico, cui si è aggiunto il riordinamento e l’informatizzazione della
raccolta delle matrici per la stampa su tessuto.
In occasione della mostra per la prima volta saranno inoltre visibili al pubblico
alcuni filmati amatoriali girati da Mariano negli anni Trenta. Si tratta di
materiali filmici di recente ritrovamento, costituiti da pellicole in formato
pathè baby e 35 mm, sui quali, grazie al contributo della Maison Vuitton, è
stata eseguita un’operazione di restauro tecnico e riversamento in digitale a
opera dell’Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea e dei laboratori La
Camera Ottica e Crea dell’Università degli Studi di Udine.
Catalogo Fondazione Musei Civici di Venezia, a cura di Daniela
testi di Daniela Ferretti, Claudio Franzini e Cristina Da Roit.
18
dicembre 2015
Henriette Fortuny. Ritratto di una musa
Dal 18 dicembre 2015 al primo maggio 2016
Location
PALAZZO FORTUNY
Venezia, Campo San Beneto (San Marco), 3958, (Venezia)
Venezia, Campo San Beneto (San Marco), 3958, (Venezia)
Biglietti
Intero: € 12. Ridotto: € 10
Orario di apertura
10.00 - 18.00. La biglietteria chiude un’ora prima. Chiuso martedì, 25 dicembre e 1 gennaio
Vernissage
18 Dicembre 2015, dalle 11 alle 18 su invito
Curatore