La mostra “Diaspora della mente”, opere su carta e sculture di Herman Vahramian, propone terrecotte policrome e dipinti in cui si crea una contaminazione fra la cultura occidentale e quella medio-orientale: è un’arte mediatrice di tre grandi culture (la persiana, l’armena e l’italiana), un’identità che si crea fondendo una base materica occidentale con una gamma cromatica e di spazi totalmente orientale. L’Iran è fatto tutto di creta: la terra che diventa mattone, edificio, chiesa, sinagoga, minareto, tomba.

L’idea che sta alla base delle opere viene “di getto”: molte infatti non hanno un titolo, sono modelli che nascono da immagini mentali, dalla memoria. I colori sono orientali, caldi, e ricordano la cultura figurativa medievale, soprattutto barbarica e romantica.

Herman Vahramian è nato a Teheran nel 1940 da genitori armeni. È cittadino italiano. Vive e lavora a Milano dove si è laureato in Architettura presso il Politecnico. è iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Ha fondato: I/COM (1977-1992, Milano; Istituto per la ricerca sulle culture non dominanti), Musicam (1981-1992, Monaco di Baviera; Istituto per le ricerche sulle musiche non dominanti) e Oemme Edizioni (Milano, 1981-1992). È autore di numerosi saggi e pubblicazioni ed è specializzato nelle culture e nelle realtà dei Paesi mediorientali. Designer, pittore e scultore, ha partecipato a diverse mostre pubbliche e private in musei e gallerie in Italia e in Germania. E’ insignito di alto riconoscimento e onorificenza per i meriti culturali dalla Repubblica Islamica dell’Iran. È cittadino onorario di Stepanavan (Armenia), per i suoi sforzi nel recupero del Museo della cittadina.