“Gatti di una esposizione” è il risultato di un lavoro che attraverso iconografie, incisioni e sculture interpreta la solitudine del nostro tempo e rende omaggio all'animale domestico più amato perché in fondo di amore si tratta, di relazione e comunicazione.

L'uomo contemporaneo, sempre più isolato e vittima di una vita segnata dalla frenesia, si ritrova spesso a confrontarsi con l’unico vero inquilino della propria casa: il gatto.

Questa solitudine globale dei nostri giorni si trasforma in gioia attraverso la pittura sgargiante di Hudesa che utilizzando tecniche miste, collage e disegni geometrici produce gatti stilizzati, essenziali, buffi, delle vere e proprie “opere da compagnia”. Gatti randagi che entrano nelle case della gente per scoprirne il lato più intimo e nascosto. Gatti riabilitati dalla strada che diventano gatti da salotto, di pari passo con i materiali poveri, riciclati e poi trasformati in materia prima per la realizzazione di opere d’arte originali, inedite e preziose. Altri invece rimangono nella loro essenza vagabonda, alla ricerca di avventure, di cibo, della sopravivenza.

Non è importante solo il soggetto espresso nei lavori quanto piuttosto il significato recondito che il gatto ispira in ognuno di noi. Il gatto è anche un pretesto per la creazione di composizioni pittoriche, quasi architettoniche dove fondo-figura si mescolano creando un mondo privato, proponendo dei flash della vita di questo essere indipendente e sfuggente, intimo e sornione.


Hudesa Kaganow è architetto e artista visivo, di origine franco-brasiliana, nata a San Paolo del Brasile nel 1973. Laureata in architettura e urbanistica presso l’Università Mackenzie a San Paolo e a L’Ecole d’Architecture de Paris La Villette, ha frequentato corsi di disegno per la moda, incisione su metallo e progettazione di interni presso scuole private in Brasile, Francia e Italia. Dal 1999 vive e lavora a Roma dove ha realizzato diverse mostre personali e collettive.

Nel dicembre del 2007 ha inaugurato il suo studio-galleria nel quartiere di San Lorenzo. Da allora, in questo spazio, l’artista ha dato completa libertà alla sua creatività sviluppando, soprattutto con l’utilizzo di materiali riciclati, i suoi quadri di dimensioni e tecniche varie, incisioni, oggetti in carta pesta, elementi di arredo rivisitati, accessori e gioielli contemporanei.