In opposizione al mondo fisico quale sede di tutte le cose imperfette e caduche, Platone immagina nel linguaggio del mito l’esistenza di un luogo oltre il cielo – l’iperuranio – in cui risiede la verità perfetta e metafisica delle idee. Per contrasto le opere in mostra presentano il mondo umano nella sua finitezza, mettendo in risalto un’umanità fragile, spaesata, assordata dalle sirene della Vanagloria e abbagliata dal Nulla, incapace di innalzarsi verso il sublime. Avvalendosi della consulenza del Planetario di Modena saranno presenti, in relazione alle opere d’arte concepite site specific da importanti artisti della nuova generazione, alcune obsolete strumentazioni chiamate ad evocare le misteriose fascinazioni del cielo