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Hysterical Women
La mostra Hysterical Women prende il nome dal gruppo che sei artiste internazionali hanno formato di recente a Londra. Dopo una prima uscita nella stessa città a febbraio nello spazio ‘The Gallery’, le Hysterical Women propongono ora nuovi lavori alla galleria STUDIO DR di Roma.
Comunicato stampa
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La mostra Hysterical Women prende il nome dal gruppo che sei artiste internazionali hanno formato di recente a Londra. Dopo una prima uscita nella stessa città a febbraio nello spazio 'The Gallery', le Hysterical Women propongono ora nuovi lavori alla galleria STUDIO DR di Roma.
Il nome del gruppo, Hysterical Women, denuncia, ma allo stesso si prende gioco, dell'isteria, una presunta malattia tipicamente femminile, storicamente assegnata a donne la cui vita sessuale si pensava non fosse appagata.
Se definire una donna 'isterica' era una delle tante maniere di emarginare la sessualità e il corpo femminile, le artiste di Hysterical Women ribaltano questa ipotesi. Attraverso i loro lavori infatti, per altro tutti tesi a una certa ricerca estetica ed eseguiti con una particolare attenzione alla fattura, prendono di petto questo argomento e lo mettono al centro della loro indagine artistica.
Alexandra Unger ricorre al mito di Leda per indagare la creatività femminile sia come esperienza corporea sia come esperienza artistica. Diplomatasi all’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva e con un anno di scultura presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma, Alexandra si e’ poi laureata in Belle Arti alla Middlesex University di Londra. Con un'esperienza decennale di danza del ventre Alexandra non poteva non prendere il corpo come punto di partenza per la sua espressione artistica.
Le tele e i video di Anna Lewenhapt presentano corpi che non temono di aprirsi in tutta la loro visceralità. Diplomatasi all’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva a Roma, Anna segue ora i corsi di Belle Arti alla Saint Martins di Londra. Anna deriva il tocco di esibizionismo e il piacere di manipolare la propria immagine da prolungati studi in teatro e canto.
Elizabeth Klanga immagina scene e costumi che con grande originalità mettono in discussione forme e apparenze tradizionali. Laureatasi in Belle Arti alla Middlesex University, Elizabeth vive da sempre in un ambiente di costumisti per cui indumenti e oggetti diventano per lei delle sculture con le quali interagire nelle performance
Lucya Blu’ esplora sessualità e identità con disegni che hanno l'immediatezza e l'acerbità del fumetto. Le sue fotografie giocano con la percezione della realtà e creano situazioni psicologiche profondamente simboliche. Artista autodidatta, Lucya ha sempre avuto una particolare attenzione verso le varie espressioni del corpo.
Marcela Iriarte presenta assemblaggi e collages che ricreano piccoli mondi di sogno con oggetti e immagini derivati dal cinema, dal teatro e la realtà quotidiana. Con Studi all’ Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts a Parigi e all’ Accademia delle Belle Arti a Roma, e una laurea in Scenografia e Decorazione al Centro Sperimentale di Cinematografia di Cinecittà a Roma, Marcela stimola l’immaginario collettivo attraverso l’uso di icone provenienti dallo schermo o dal palcoscenico.
Maya Berthou con il cucito, stampe e collages crea complesse realtà surreali e talvolta da incubo Diplomatasi in graphic design e con anni di ginnastica artistica e un ambiente artigiano alle spalle per Maya il processo manuale e’ fondamentale. Il suo personaggio di donna-pagliaccio è principalmente basato sull’osservazione del quotidiano.
Il nome del gruppo, Hysterical Women, denuncia, ma allo stesso si prende gioco, dell'isteria, una presunta malattia tipicamente femminile, storicamente assegnata a donne la cui vita sessuale si pensava non fosse appagata.
Se definire una donna 'isterica' era una delle tante maniere di emarginare la sessualità e il corpo femminile, le artiste di Hysterical Women ribaltano questa ipotesi. Attraverso i loro lavori infatti, per altro tutti tesi a una certa ricerca estetica ed eseguiti con una particolare attenzione alla fattura, prendono di petto questo argomento e lo mettono al centro della loro indagine artistica.
Alexandra Unger ricorre al mito di Leda per indagare la creatività femminile sia come esperienza corporea sia come esperienza artistica. Diplomatasi all’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva e con un anno di scultura presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma, Alexandra si e’ poi laureata in Belle Arti alla Middlesex University di Londra. Con un'esperienza decennale di danza del ventre Alexandra non poteva non prendere il corpo come punto di partenza per la sua espressione artistica.
Le tele e i video di Anna Lewenhapt presentano corpi che non temono di aprirsi in tutta la loro visceralità. Diplomatasi all’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva a Roma, Anna segue ora i corsi di Belle Arti alla Saint Martins di Londra. Anna deriva il tocco di esibizionismo e il piacere di manipolare la propria immagine da prolungati studi in teatro e canto.
Elizabeth Klanga immagina scene e costumi che con grande originalità mettono in discussione forme e apparenze tradizionali. Laureatasi in Belle Arti alla Middlesex University, Elizabeth vive da sempre in un ambiente di costumisti per cui indumenti e oggetti diventano per lei delle sculture con le quali interagire nelle performance
Lucya Blu’ esplora sessualità e identità con disegni che hanno l'immediatezza e l'acerbità del fumetto. Le sue fotografie giocano con la percezione della realtà e creano situazioni psicologiche profondamente simboliche. Artista autodidatta, Lucya ha sempre avuto una particolare attenzione verso le varie espressioni del corpo.
Marcela Iriarte presenta assemblaggi e collages che ricreano piccoli mondi di sogno con oggetti e immagini derivati dal cinema, dal teatro e la realtà quotidiana. Con Studi all’ Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts a Parigi e all’ Accademia delle Belle Arti a Roma, e una laurea in Scenografia e Decorazione al Centro Sperimentale di Cinematografia di Cinecittà a Roma, Marcela stimola l’immaginario collettivo attraverso l’uso di icone provenienti dallo schermo o dal palcoscenico.
Maya Berthou con il cucito, stampe e collages crea complesse realtà surreali e talvolta da incubo Diplomatasi in graphic design e con anni di ginnastica artistica e un ambiente artigiano alle spalle per Maya il processo manuale e’ fondamentale. Il suo personaggio di donna-pagliaccio è principalmente basato sull’osservazione del quotidiano.
16
settembre 2009
Hysterical Women
Dal 16 al 30 settembre 2009
arte contemporanea
Location
STUDIO DR SPAZIO VISIVO
Roma, Via Tolemaide, 19A, (Roma)
Roma, Via Tolemaide, 19A, (Roma)
Orario di apertura
10.30 - 13.00 / 16.30 - 19.30 – festivi su appuntamento
Vernissage
16 Settembre 2009, ore 18
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