Partecipanti: Darwish Ali Bin (Emirati Arabi), Shaikha Al Madhani (Emirati Arabi), Yara Buyda (Ucraina), Roberto Cabrini ‘ROKAB’ (Italia), Calisto Patricia (Perù), Valerio Capoccia (Italia), Ignacio Chouhy (Uruguay), Elena Ducu (Romania), Gisella Farinini (Italia), Sandjay Liladhar (Madagascar), Teresa Mangiacapra ‘NIOBE’ (Italia), Laura Maria Mino (Italia), Roberta Mordini (Italia), Maria Pia Pascoli (Italia), Cristiano P. de Marianis Esterhazy (Italia), Giorgio Piccinini (Italia), Claralucia Sarmiento (Colombia), Imed Shabou (Tunisia), Maria Grazia Trapani ‘MIZZI’ (Italia).



Nessun tema portante, né un comune denominatore artistico in questo progetto espositivo curato da Eva Czerkl, ma un mondo da raccontare nelle sue svariate sfaccettature attraverso la pittura, la scultura, la fotografia. Una finestra aperta sull’odierna creatività nel nostro territorio e in altre latitudini, in un percorso a suo modo avventuroso tra stili, tecniche, livelli di esperienza, filosofie, generazioni e provenienze geografiche diverse.



Venti artisti italiani e stranieri per una collettiva che trascende il significato di esposizione di gruppo e diventa messaggio, affermazione, presa di coscienza, dialogo che supera le barriere di lingua, razza e religione.

Qualunque sia la loro provenienza, sono artisti che parlano tutti la medesima lingua dei colori e delle forme. Ognuno di loro ha una peculiarità, un segno speciale, che spesso parte da una nota emozionale di un ricordo d’infanzia, di un luogo incantato o pieno di desolazione, una città, un oceano immenso, un canto popolare misterioso. Ma tutto trasfuso e diluito nel percorso artistico, un percorso che è parte del viaggio che li ha portati lontano, nel nucleo creativo della terra.

Il difficile processo di integrazione tra etnie e culture, passa anche attraverso la scoperta di reciprocità nel confronto tra percorsi artistici. Il desiderio di incontrarsi e creare nuovi spazi di pensiero può far nascere impulsi culturali ed artistici che sono in grado di superare le frontiere, sia quelle reali che quelle barriere nascoste, persistenti e immaginarie che ostruiscono l’ondulare delle idee e delle creatività.