Si alternano alle pareti opere che vanno dagli anni trenta agli anni settanta che rappresentano, sicuramente, un interessante spaccato dell’Arte del Novecento in Italia sia dal punto di vista formale che da quello tecnico in riferimento all’Arte incisoria.


Per quanto riguarda Casorati è interessante notare quale cura ponesse in queste sue incisioni che, il più delle volte, erano propedeutiche per i suoi lavori su tela. Le tavolette di legno, le tavelle di gesso, le carte speciali, spesso grigie o azzurrine di spessore limitatissimo per poter tirare ‘ a mano ’ i suoi lavori da presentare a concorsi o addirittura alla Biennale ma, soprattutto, quella sua magia percettibilissima anche nelle incisioni, che fa da filo conduttore alla sua opera.


Le opere di Aligi Sassu, prevalentemente acqueforti e acquetinte ma anche qualche bulino, attraversano prepotentemente il percorso artistico del Maestro.

Sono visibili opre del ciclo degli ‘ Uomini Rossi ’, ‘ I Ciclisti ’, ‘ Les Maisons ’, i primi cavalli e cavalieri, fino ad arrivare alle opere degli anni cinquanta che sono una acuta riflessione sulla gente così come la vediamo quotidianamente

( sicuramente Sughi ha guardato ad esse virandole in maniera personale ).


I lavori di Marino Marini tecnicamente all’avanguardia, come il suo tratto incisorio, si evidenziano per la semplicità apparente delle sue tavole, impreziosite dai segni delle punte rotanti, punte elettriche, puntesecche e acqueforti, dalle quali emergono cavalli e cavalieri, pomone, figure quasi giacomettiane e figure informali che sono la cifra delle opere del Maestro toscano.