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I libri di casa mia: la biblioteca di Fellini in mostra
Ciò che rimane della biblioteca personale del Maestro sono oltre duemila volumi che dopo la morte del regista Federico Fellini furono ordinati dall’amico Vincenzo Mollica su incarico di Giulietta Masina, affidati alla custodia della Fondazione che li conserva e che, dopo un lungo lavoro di catalogazione, ha deciso di mostrarli al pubblico.
Comunicato stampa
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I LIBRI DI CASA MIA:
LA BIBLIOTECA DI FELLINI IN MOSTRA
Rimini, Museo Fellini
14 novembre 2008-13 aprile 2009
A Rimini, venerdì 14 novembre, è stata inaugurata nel Museo Fellini (in via Clementini 2), l’esposizione dal titolo I libri di casa mia: la biblioteca di Fellini in mostra, evento che si è tenuto nella cornice del Convegno internazionale dedicato in anteprima ai cinquant’anni del film La dolce vita, e del Premio Fondazione Federico Fellini 2008 consegnato dal Senatore Sergio Zavoli al regista Manoel de Oliveira e allo sceneggiatore Tullio Pinelli, entrambi centenari del cinema mondiale.
Ciò che rimane della biblioteca personale del Maestro sono oltre duemila volumi che dopo la morte del regista Federico Fellini furono ordinati dall’amico Vincenzo Mollica su incarico di Giulietta Masina, affidati alla custodia della Fondazione che li conserva e che, dopo un lungo lavoro di catalogazione, ha deciso di mostrarli al pubblico. Dal 2003 la Fondazione si sta impegnando a classificare i testi seguendo i gusti del Maestro e le sue passioni
Se leggi non sei mai solo
(Federico Fellini)
L’esposizione sarà suddivisa in tre percorsi tematici: Un’infanzia lunga una vita; Nulla si sa, tutto si immagina; Cosa si prende da un libro?, resi fruibili da un allestimento, scandito dalle parole del regista, carico di rimandi ai topoi felliniani, come il richiamo ad una giostra o a una nave che divengono supporti ideali per consentire ai visitatori di orientarsi tra i libri che Fellini custodiva nella casa romana di via Margutta e nello studio di Corso Italia..
Il progetto nasce dalla convinzione che la biblioteca di un artista, pur nella necessaria estraneità e distanza che vi è fra la lettura e il processo creativo, rappresenta comunque un frammento di natura biografica interessante.
Gli argomenti dei volumi esposti spaziano dalla psicoanalisi, alla narrativa, dalla pittura ai fumetti, restituendoci un lettore curioso, non stereotipato che amava condividere coi suoi più stretti collaboratori le letture, tanto da regalare copie e copie dei libri che lo appassionavano, acquistandoli appositamente nella libreria di via del Babuino a Roma o come gesto d’affetto attingendo direttamente dalla sua libreria personale.
Un’infanzia lunga una vita da intendersi sia come tema dell’eterno ritorno all’infanzia, che come rappresentazione delle letture indicate da Fellini come essenziali per la sua formazione, autori che Fellini definì i suoi padrini, dai fumetti (Little Nemo, Arcibaldo & Petronilla, Braccio di Ferro, ecc.), ai libri di Salgari (che recano le dediche del padre e della madre), oppure l’Odissea, con il cui protagonista, Ulisse, personaggio archetipo dell’arte della menzogna, raccontò di essersi identificato negli anni del Ginnasio.
Nulla si sa, tutto si immagina La sezione rinvia all’attrazione per il fantastico e il “mistero” che costituì una componente determinante della sua creatività e del suo rapporto con l’esistenza.
La sezione raccoglie i libri sui temi che Fellini faceva rientrare nella cosiddetta “terra dell’ignoto”: la magia, la psicanalisi, la religione, che indagò con l’entusiasmo curioso e la discontinuità del dilettante, mischiando libri e interessi.
Cosa si prende da un libro? La sezione rinvia all’atteggiamento antintellettualistico di Fellini, aperto a ogni cosa del mondo, senza atteggiamenti giudicanti o razionalizzanti.
In questa sezione sono raccolti ad esempio i numerosi libri di letteratura degli scrittori più amati. Fra gli scrittori italiani apprezzò soprattutto quelli antinaturalisti, come Carlo Emilio Gadda e Tommaso Landolfi. Amò le narrazioni che si muovono nell’immaginario e nell’assurdo: Poe e Kafka specialmente. La biblioteca è ricca di letture fantastiche, di gialli, fantascienza.
Molti furono gli scrittori amici di cui sono conservate le opere: Italo Calvino, Mario Tobino, Luca Canali, Natalia Ginzburg, Pietro Citati, ecc. Di Georges Simenon, a cui fu profondamente legato, possiede la raccolta, forse completa, delle opere in edizioni italiane.
Le tante dediche sui libri testimoniano la fitta rete di rapporti, conoscenze affettuose o di stima che lo legarono al mondo della letteratura.
In questa sezione sono disseminati i libri su cui Fellini ha cercato risposte alle sue ansie, agli interrogativi insoluti. La donna, la sessualità, la vecchiaia, la morte, la creatività. Qui sono molti dei libri e degli autori che interrogò – distrattamente o con l’entusiasmo di chi trova risposte e ispirazione - per sondare temi da cui nacquero progetti di film, che solo talvolta realizzò: dal Satyricon di Petronio, a Rivolta e rassegnazione: sull'invecchiare di Jean Améry, da cui trasse una frase che finì nella Voce della luna, i libri di Kafka, Poe, Calvino, Tobino, Buzzati, testi e immagini su Venezia, Napoli, libri da cui trasse suggestioni sul lavoro dell’attore… Compare anche una raccolta di libri d’arte, tra cui spiccano tra gli altri i nomi di Picasso, Rousseau il doganiere, Bosch, Brueghel.
“(…) Federico, come Socrate, preferiva dar conto piuttosto della propria ignoranza, cosciente di non sapere. Fingeva di non aver letto nulla, ma non c’era titolo degli antichi o dei moderni che gli fosse ignoto, e naturalmente sapeva restituirne l’essenza con poche frasi esattissime, come non avesse praticato altro nella vita che la critica letteraria” scrive Gianfranco Angelucci nel catalogo della mostra riminese. Sarà un’occasione imperdibile per scoprire quali furono le letture predilette dal “poeta”, ritrovando un Fellini più intimo.
Un corposo catalogo di circa trecento pagine con una introduzione di Tullio Kezich accompagnerà l’esposizione, rivelandosi quale strumento utile per lo studio e la ricerca, una sorta di mappa per l’esplorazione della biblioteca
Il museo, a ingresso libero, è aperto tutti giorni, tranne il lunedì, dalle 16,30 alle 19,30. Il sabato e la domenica anche la mattina dalle 10 alle 12. Sono previste visite su prenotazioni per gruppi e comitive. I libri di casa mia: la biblioteca di Fellini in mostra rimarrà aperta sino al 13 aprile 2009, Lunedì di Pasqua.
Mostra a cura di Oriana Maroni e Giuseppe Ricci;
allestimento di Barbara Vannucchi. Grafica: Enzo Grassi
LA BIBLIOTECA DI FELLINI IN MOSTRA
Rimini, Museo Fellini
14 novembre 2008-13 aprile 2009
A Rimini, venerdì 14 novembre, è stata inaugurata nel Museo Fellini (in via Clementini 2), l’esposizione dal titolo I libri di casa mia: la biblioteca di Fellini in mostra, evento che si è tenuto nella cornice del Convegno internazionale dedicato in anteprima ai cinquant’anni del film La dolce vita, e del Premio Fondazione Federico Fellini 2008 consegnato dal Senatore Sergio Zavoli al regista Manoel de Oliveira e allo sceneggiatore Tullio Pinelli, entrambi centenari del cinema mondiale.
Ciò che rimane della biblioteca personale del Maestro sono oltre duemila volumi che dopo la morte del regista Federico Fellini furono ordinati dall’amico Vincenzo Mollica su incarico di Giulietta Masina, affidati alla custodia della Fondazione che li conserva e che, dopo un lungo lavoro di catalogazione, ha deciso di mostrarli al pubblico. Dal 2003 la Fondazione si sta impegnando a classificare i testi seguendo i gusti del Maestro e le sue passioni
Se leggi non sei mai solo
(Federico Fellini)
L’esposizione sarà suddivisa in tre percorsi tematici: Un’infanzia lunga una vita; Nulla si sa, tutto si immagina; Cosa si prende da un libro?, resi fruibili da un allestimento, scandito dalle parole del regista, carico di rimandi ai topoi felliniani, come il richiamo ad una giostra o a una nave che divengono supporti ideali per consentire ai visitatori di orientarsi tra i libri che Fellini custodiva nella casa romana di via Margutta e nello studio di Corso Italia..
Il progetto nasce dalla convinzione che la biblioteca di un artista, pur nella necessaria estraneità e distanza che vi è fra la lettura e il processo creativo, rappresenta comunque un frammento di natura biografica interessante.
Gli argomenti dei volumi esposti spaziano dalla psicoanalisi, alla narrativa, dalla pittura ai fumetti, restituendoci un lettore curioso, non stereotipato che amava condividere coi suoi più stretti collaboratori le letture, tanto da regalare copie e copie dei libri che lo appassionavano, acquistandoli appositamente nella libreria di via del Babuino a Roma o come gesto d’affetto attingendo direttamente dalla sua libreria personale.
Un’infanzia lunga una vita da intendersi sia come tema dell’eterno ritorno all’infanzia, che come rappresentazione delle letture indicate da Fellini come essenziali per la sua formazione, autori che Fellini definì i suoi padrini, dai fumetti (Little Nemo, Arcibaldo & Petronilla, Braccio di Ferro, ecc.), ai libri di Salgari (che recano le dediche del padre e della madre), oppure l’Odissea, con il cui protagonista, Ulisse, personaggio archetipo dell’arte della menzogna, raccontò di essersi identificato negli anni del Ginnasio.
Nulla si sa, tutto si immagina La sezione rinvia all’attrazione per il fantastico e il “mistero” che costituì una componente determinante della sua creatività e del suo rapporto con l’esistenza.
La sezione raccoglie i libri sui temi che Fellini faceva rientrare nella cosiddetta “terra dell’ignoto”: la magia, la psicanalisi, la religione, che indagò con l’entusiasmo curioso e la discontinuità del dilettante, mischiando libri e interessi.
Cosa si prende da un libro? La sezione rinvia all’atteggiamento antintellettualistico di Fellini, aperto a ogni cosa del mondo, senza atteggiamenti giudicanti o razionalizzanti.
In questa sezione sono raccolti ad esempio i numerosi libri di letteratura degli scrittori più amati. Fra gli scrittori italiani apprezzò soprattutto quelli antinaturalisti, come Carlo Emilio Gadda e Tommaso Landolfi. Amò le narrazioni che si muovono nell’immaginario e nell’assurdo: Poe e Kafka specialmente. La biblioteca è ricca di letture fantastiche, di gialli, fantascienza.
Molti furono gli scrittori amici di cui sono conservate le opere: Italo Calvino, Mario Tobino, Luca Canali, Natalia Ginzburg, Pietro Citati, ecc. Di Georges Simenon, a cui fu profondamente legato, possiede la raccolta, forse completa, delle opere in edizioni italiane.
Le tante dediche sui libri testimoniano la fitta rete di rapporti, conoscenze affettuose o di stima che lo legarono al mondo della letteratura.
In questa sezione sono disseminati i libri su cui Fellini ha cercato risposte alle sue ansie, agli interrogativi insoluti. La donna, la sessualità, la vecchiaia, la morte, la creatività. Qui sono molti dei libri e degli autori che interrogò – distrattamente o con l’entusiasmo di chi trova risposte e ispirazione - per sondare temi da cui nacquero progetti di film, che solo talvolta realizzò: dal Satyricon di Petronio, a Rivolta e rassegnazione: sull'invecchiare di Jean Améry, da cui trasse una frase che finì nella Voce della luna, i libri di Kafka, Poe, Calvino, Tobino, Buzzati, testi e immagini su Venezia, Napoli, libri da cui trasse suggestioni sul lavoro dell’attore… Compare anche una raccolta di libri d’arte, tra cui spiccano tra gli altri i nomi di Picasso, Rousseau il doganiere, Bosch, Brueghel.
“(…) Federico, come Socrate, preferiva dar conto piuttosto della propria ignoranza, cosciente di non sapere. Fingeva di non aver letto nulla, ma non c’era titolo degli antichi o dei moderni che gli fosse ignoto, e naturalmente sapeva restituirne l’essenza con poche frasi esattissime, come non avesse praticato altro nella vita che la critica letteraria” scrive Gianfranco Angelucci nel catalogo della mostra riminese. Sarà un’occasione imperdibile per scoprire quali furono le letture predilette dal “poeta”, ritrovando un Fellini più intimo.
Un corposo catalogo di circa trecento pagine con una introduzione di Tullio Kezich accompagnerà l’esposizione, rivelandosi quale strumento utile per lo studio e la ricerca, una sorta di mappa per l’esplorazione della biblioteca
Il museo, a ingresso libero, è aperto tutti giorni, tranne il lunedì, dalle 16,30 alle 19,30. Il sabato e la domenica anche la mattina dalle 10 alle 12. Sono previste visite su prenotazioni per gruppi e comitive. I libri di casa mia: la biblioteca di Fellini in mostra rimarrà aperta sino al 13 aprile 2009, Lunedì di Pasqua.
Mostra a cura di Oriana Maroni e Giuseppe Ricci;
allestimento di Barbara Vannucchi. Grafica: Enzo Grassi
14
novembre 2008
I libri di casa mia: la biblioteca di Fellini in mostra
Dal 14 novembre 2008 al 16 agosto 2009
Location
FONDAZIONE E MUSEO FEDERICO FELLINI
Rimini, Via Guglielmo Oberdan, 1, (Rimini)
Rimini, Via Guglielmo Oberdan, 1, (Rimini)
Orario di apertura
16.30 -19.30
sabato e domenica 10 -12 / 16.30 -19.30 lunedì chiuso
Vernissage
14 Novembre 2008, ore 18,30
Curatore