'Io vivo nella mia città, condivido la mia vita con gli altri concittadini, la mia città mi appartiene ed essendo
mia, me ne prendo cura'.
I LOVE my CITY è il progetto artistico-culturale realizzato dall’Associazione ARTEINGENUA in
collaborazione con il Comune di Brescia.
ARTEINGENUA è convinta che la promozione della cultura sia un valore aggiunto per la società e che ci sia
bisogno di iniziative che assicurino la sostenibilità dell’arte. Il fine ultimo è quindi quello di creare da un lato
una nuova compagine di artisti e dall’altro un nuovo pubblico, facendo leva anche sulle interazioni e le
potenziali sinergie fra istituzioni pubbliche e private.
I LOVE my CITY - LETTERA D'ARTE è un progetto realizzato da ARTEINGENUA, ideato da Vera Uberti,
inedito nel panorama internazionale dell’arte contemporanea: una lettera d’arte per la città di Brescia che
consiste in 9 installazioni e performance artistiche nel centro storico che utilizzano la parola come forma di
espressione artistica. La parola come comunicazione visiva fra l’architettura della città e i cittadini. Una
lettera aperta nella quale la comunità viene chiamata a partecipare e riflettere su come amare la propria città
e valorizzare le sue peculiarità.
Il patrimonio artistico di una città, attraverso la sua bellezza e la testimonianza storica, è per il cittadino la
scenografica architettonica ideale in cui riconosce l’identità del proprio vivere.
Attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea gli artisti trasformeranno le nostre strade, le piazze e i
monumenti dando modo al cittadino di riscoprire dettagli inesplorati o trascurati dall’abitudine del vedere e il
fascino suggestivo degli ambienti nei quali vive quotidianamente e con cui spesso interagisce in modo
distratto.
Gli artisti daranno vita a delle esperienze pubbliche fatte di colori, luci, tessuti, ferro e carta per dar voce a
quello che la città non racconta mai con abbastanza poesia: la sua identità.
Attraverso i linguaggi della contemporaneità di sculture luminose, performance, videoproiezioni, installazioni
site specific per riqualificare degli spazi in disuso gli artisti si sono espressi in una rinnovata libertà formale
creando un percorso avvincente nello spazio pubblico.
L’arte contemporanea così sconfina e si insinua in nuovi interstizi culturali, in luoghi “altri”, non deputati o
d’elezione, rendendo la città stessa il teatro per le “oper-azioni” creative degli artisti.
L’arte pubblica infatti è un opera aperta, che nasce dalle suggestioni e dalla consapevolezza delle
espressioni sociali e culturali legate al territorio in cui si esprime.
Non solo il territorio, ma anche il pubblico diviene elemento fondamentale per questa pratica artistica: l’arte
fuori dal contesto museale deve infatti esser trovata, riconosciuta, contribuisce a “educare” la percezione
degli spettatori.
I LOVE my CITY quindi vuole riportare al centro del dibattito l’interazione fra il comportamento del pubblico e
lo spazio urbano, dando voce all’aspetto relazionale tra il cittadino e la città, attraverso l’arte.
I LOVE my CITY nasce dal workshop SKYLINE - Incubatore sperimentale per l’identificazione, lo
sviluppo e la valorizzazione della espressione artistica di giovani lombardi - realizzato
dall’Associazione ARTEINGENUA in collaborazione con il Comune di Brescia e la Fondazione Isparo, grazie
all’assegnazione del BANDO ARTE E CULTURA della Fondazione Cariplo, indetto per valorizzare la
creatività giovanile in campo artistico e culturale.
Gli artisti invitati sono: Anna Merci, Sara Donati, Cristina Imbrò, Tommy Bonicelli, Federico Nevola, Ester
Negretti, Natascia Korosec, Annamaria Gallo, Vera Uberti, Catalin Buescu, Liuba Gabriele, Marcello
Cerrato, Nicola Merlino, Giuseppe Nocera, Alia Scalvini.
Patrocinare I LOVE my CITY dimostra la volontà dell’Amministrazione Comunale di sostenere
concretamente l’arte emergente e le realtà culturali.
I LOVE my CITY è un progetto che potrà riproporsi ogni anno andando a raccontare e individuare i
cambiamenti e le evoluzioni del nostro territorio; attraverso le lettere d’arte scriveremo e racconteremo la
contemporaneità alla cittadinanza.