I “simulacri del quotidiano” sono tutti gli elementi che turbano l’esistenza dell’individuo, che rendono inquieti i suoi rapporti con il mondo. Sono gli oggetti cui è diventato difficile dare una connotazione, è l’anonimato, la mercificazione, l’ipercomunicazione massmediale, l’informazione distorta, lo straniamento metropolitano. Tutto appare dissonante: l’esistenza è soggetta a improvvise deviazioni, condizionate dal mutamento rapido e incessante di una realtà che tiene sempre meno in conto i bisogni dell’individuo.

Simulacri sono altresì le utopie che qua e là si affacciano, incontenibili, alla mente, che nutrono l’immaginazione nella volontà di contrapporre all’onnivoro potere della tecnologia e, dunque , dei suoi prepotenti apparati, la “sapienza poetica”, il gusto della vita colta nell’ebbrezza delle sue manifestazioni. In questo senso il passato può giocare un ruolo epifanico: il ricordo si condensa nel presente e genera una linfa capace di contrastare l’aridità del “tutto già saputo”. Gli artisti invitati a partecipare al progetto di mostra si esprimono attraverso diversi linguaggi delle arti visive, appartengono a diverse culture, così da poter offrire una gamma molto ampia di proposte all’interno della tematica considerata. Costruendo un percorso che palesa, per riprendere un pensiero del filosofo Josè Ortega, come per esistere sia necessario “ridefinire la vita”. (Tiziana Conti)