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Igor Mukhin – La mia Mosca/My Moscow
In mostra saranno presentate fotografie in bianco e nero, tra cui una selezione di opere recentemente pubblicate nel libro “La mia Mosca. Fotografie 1985-2010”, edito Thames & Hudson ed esposte in occasione del Festival della Fotografia Europea 2012 a Reggio Emilia, “Vita comune”.
Comunicato stampa
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Laura Bulian Gallery è lieta di presentare la mostra personale del fotografo russo Igor Mukhin, "La Mia Mosca".
In mostra saranno presentate fotografie in bianco e nero, tra cui una selezione di opere recentemente pubblicate nel libro La mia Mosca. Fotografie 1985-2010 , edito Thames & Hudson ed esposte in occasione del Festival della Fotografia Europea 2012 a Reggio Emilia, "Vita comune".
“Partiamo dalla moschea bianchissima (Piazza Rossa, I comunisti celebrano la giornata della morte di Lenin, 1998) – a metà tra un fantasma del passato e il castello di una Disneyland immaginaria – incombente sui volti di Lenin e su quelli dei manifestanti nella Piazza Rossa. Sospesi tra lo spettro e il reale, qualunque esso sia, in tutta la sua contraddizione insondabile, pare il tono di tutte le immagini del libro di Mukhin, di fronte alle quali viene spesso da chiedersi: stiamo sognando? o piuttosto loro stanno sognando? La Mosca di Mukhin è un crogiolo in ebollizione: tutto è compresente, tutto è possibile.
Volti dalle espressioni indefinibili, sorrisi sfacciati o pensosità inafferrabili, spesso corpi a cui il bordo superiore della foto taglia la testa, Mukhin è dentro la scena, ma al tempo stesso estraniato, fa parte del gruppo e della città, ma li guarda come se li vedesse per la prima volta. Sembra chiedersi a sua volta: cosa pensano? cosa provano? perché?
"La mia Mosca" è l’ampliamento del suo progetto precedente, significativamente intitolato "È difficile essere giovani" (NdR). Qui, si potrebbe dire, è difficile avere qualsiasi età. Oppure: è difficile essere giovani fotografi. Come guardare e restituire infatti una realtà e una società così complessa e stratificata, mescolata e in trasformazione? Soprattutto come rappresentarla senza moralismi e riduzioni sociologiche, luoghi comuni sul dopo perestroika, nostalgia, libertà e perdita di riferimenti?
La risposta è nella posizione stessa di Mukhin, così classica da un certo punto di vista, e al tempo stesso nuova proprio per l’atteggiamento, per lo sguardo. Trasformazione significa appunto questo avere ancora in sé i segni del passato eppure essere già diverso, altro; ma anche sentirsi strano, in evoluzione, e vedere il mondo come sospeso tra un essere effettivo e un non finito, aperto a esiti imprevedibili. Non c’è ironia in Mukhin, piuttosto aderenza e condivisione: quando i soggetti sono felici Mukhin ci trasmette manifestamente questa gioia, quando sono tristi diventa anche lui sognante; è pure lui sospeso tra entusiasmo e nostalgia, pure lui in trasformazione.
Anche nel suo caso la dimensione documentaria è del tutto superata da quella poetica: più che eventi qui abbiamo l’antropologia delle ragioni stesse del vivere. Ci sono i forti contrasti tra ex comunismo e neo capitalismo, i nostalgici del regime sovietico, quelli del nazismo e quelli del misticismo; ci sono i comportamenti giovanili punk e quelli più naïf dei ritrovi e delle feste; c’è il lavoro e il tempo libero; c’è la strada e ci sono i locali; c’è la trasgressione e c’è il conformismo; ma tutto ha un’aria non convenzionale, tutto appare comune e al tempo stesso inconsueto, mai drammatico, ma piuttosto irrisolto.
L’immagine che ci sembra la chiave è "Giorno in città, 1988" quella che peraltro apre il libro: la striscia bianca del centro della strada la domina netta; in alto i corpi senza testa di persone che camminano, una delle quali ostentatamente sulla riga; il piano bagnato della strada riflette delle figure nere che non sono quelle delle persone, ma sembrano di nuovo le torri della moschea della Piazza Rossa, questa volta nerissime e rovesciate; è l’origine e insieme la meta di quelli che camminano, il loro destino, reale e fantasmatico al tempo stesso.”
(Estratto dal testo “Comunità in trasformazione”, in "Fotografia Europea: vita comune", catalogo della manifestazione omonima di Reggio Emilia, Electa, Milano 2012)
Igor Mukhin was born in Moscow, in 1961. He lives and works in Moscow , Russia. / Nasce a Mosca, Russia, nel 1961, dove vive e lavora.
Selected shows since 2005:
2012: Igor Mukhin. Vita Comune, Fotografia Europea 2012 Reggio Emilia, curated by Elio Grazioli, Chiostri di San Pietro, Reggio Emilia, Italy – solo show
In an absolute disorden, Russian Contemporary Art, Kandinsky Prize (2007-2012), Arts Santa Monica, Barcelona, Spain
Accomplices, XL Gallery, Moscow, Russia – solo show
I Am Who I Am - Junge Künstler Aus Moskau Im Kit, KIT - Kunst im Tunnel, Dusseldorf, Germany
Underground: Russian Photography 1970s-1980s , Nailya Alexander Gallery, New York City, NY, USA
2011: FotoSkulptur. Die Fotografie der Skulptur, von 1839 bis heute, Kunsthaus Zürich, Zurich, Swizerland
Seeing through a glass darkly , Anya Stonelake / White Space Gallery, London, UK
2010: The original copy:photography of sculpture, 1839 to today, MOMA, The Museum of Modern Art, New York, USA
Moscow-Paris, Moscow Museum of Contemporary Art, Photobiennal 2010, Moscow, Russia
Being young is difficult, Laura Bulian Gallery, Milan, Italy – solo show
Photographie de la nouvelle Russie, 1991-2010, Maison Européenne de la Photographie (MEP), Paris, France
Resistance, XL Gallery, Moscow, Russia – solo show
2009: Kandinsky Prize Nominee, Моscow, Russia
New Old Cold War, Red October, Moscow, Russia
2008: KievFotoCom. International Festival of Photography, Kiev, UKraine
Frictions and conflicts - cultural influences and exchange in Northeast Europe, Kalmar Art Museum, Sweden
2007: Sots Art. Political Art in Russia from 1972 to today, La Maison Rouge, Paris, France
2006: Photography from the collection. MOMA, The Museum of Modern Art, New York, USA
Hundert Küsse sind besser als einer (Hundred Kisses are better than one) - Krinzinger Projekte, Vienna, Austria
2005: The Russian vision on Europe, Le Centre d’Art de Rouge-Cloitre, Brussels, Belgium
Street, Art and Fashion. FotoMuseum Provincie, Antwerpen, Belgium
Public collections: MoMA, New York; The Corcoran Gallery of Art, Washington D.C., The Museum Moscow House of Photography, Moscow; The Moscow Museum of Modern Art; National Centre for Contemporary Arts(NCCA), Moscow; National Centre for Contemporary Arts(NCCA), Nizhni Novgorod; Museum of Fine Art, Santa Fe; Maison Européenne de la Photographie, Paris; Fonds National d’Art Contemporian (FNAC), Paris; Denver Art Museum, Denver; Latvian Museum of Photography, Riga; Wien Museum, Vienna; Bank UBS Collection.
In mostra saranno presentate fotografie in bianco e nero, tra cui una selezione di opere recentemente pubblicate nel libro La mia Mosca. Fotografie 1985-2010 , edito Thames & Hudson ed esposte in occasione del Festival della Fotografia Europea 2012 a Reggio Emilia, "Vita comune".
“Partiamo dalla moschea bianchissima (Piazza Rossa, I comunisti celebrano la giornata della morte di Lenin, 1998) – a metà tra un fantasma del passato e il castello di una Disneyland immaginaria – incombente sui volti di Lenin e su quelli dei manifestanti nella Piazza Rossa. Sospesi tra lo spettro e il reale, qualunque esso sia, in tutta la sua contraddizione insondabile, pare il tono di tutte le immagini del libro di Mukhin, di fronte alle quali viene spesso da chiedersi: stiamo sognando? o piuttosto loro stanno sognando? La Mosca di Mukhin è un crogiolo in ebollizione: tutto è compresente, tutto è possibile.
Volti dalle espressioni indefinibili, sorrisi sfacciati o pensosità inafferrabili, spesso corpi a cui il bordo superiore della foto taglia la testa, Mukhin è dentro la scena, ma al tempo stesso estraniato, fa parte del gruppo e della città, ma li guarda come se li vedesse per la prima volta. Sembra chiedersi a sua volta: cosa pensano? cosa provano? perché?
"La mia Mosca" è l’ampliamento del suo progetto precedente, significativamente intitolato "È difficile essere giovani" (NdR). Qui, si potrebbe dire, è difficile avere qualsiasi età. Oppure: è difficile essere giovani fotografi. Come guardare e restituire infatti una realtà e una società così complessa e stratificata, mescolata e in trasformazione? Soprattutto come rappresentarla senza moralismi e riduzioni sociologiche, luoghi comuni sul dopo perestroika, nostalgia, libertà e perdita di riferimenti?
La risposta è nella posizione stessa di Mukhin, così classica da un certo punto di vista, e al tempo stesso nuova proprio per l’atteggiamento, per lo sguardo. Trasformazione significa appunto questo avere ancora in sé i segni del passato eppure essere già diverso, altro; ma anche sentirsi strano, in evoluzione, e vedere il mondo come sospeso tra un essere effettivo e un non finito, aperto a esiti imprevedibili. Non c’è ironia in Mukhin, piuttosto aderenza e condivisione: quando i soggetti sono felici Mukhin ci trasmette manifestamente questa gioia, quando sono tristi diventa anche lui sognante; è pure lui sospeso tra entusiasmo e nostalgia, pure lui in trasformazione.
Anche nel suo caso la dimensione documentaria è del tutto superata da quella poetica: più che eventi qui abbiamo l’antropologia delle ragioni stesse del vivere. Ci sono i forti contrasti tra ex comunismo e neo capitalismo, i nostalgici del regime sovietico, quelli del nazismo e quelli del misticismo; ci sono i comportamenti giovanili punk e quelli più naïf dei ritrovi e delle feste; c’è il lavoro e il tempo libero; c’è la strada e ci sono i locali; c’è la trasgressione e c’è il conformismo; ma tutto ha un’aria non convenzionale, tutto appare comune e al tempo stesso inconsueto, mai drammatico, ma piuttosto irrisolto.
L’immagine che ci sembra la chiave è "Giorno in città, 1988" quella che peraltro apre il libro: la striscia bianca del centro della strada la domina netta; in alto i corpi senza testa di persone che camminano, una delle quali ostentatamente sulla riga; il piano bagnato della strada riflette delle figure nere che non sono quelle delle persone, ma sembrano di nuovo le torri della moschea della Piazza Rossa, questa volta nerissime e rovesciate; è l’origine e insieme la meta di quelli che camminano, il loro destino, reale e fantasmatico al tempo stesso.”
(Estratto dal testo “Comunità in trasformazione”, in "Fotografia Europea: vita comune", catalogo della manifestazione omonima di Reggio Emilia, Electa, Milano 2012)
Igor Mukhin was born in Moscow, in 1961. He lives and works in Moscow , Russia. / Nasce a Mosca, Russia, nel 1961, dove vive e lavora.
Selected shows since 2005:
2012: Igor Mukhin. Vita Comune, Fotografia Europea 2012 Reggio Emilia, curated by Elio Grazioli, Chiostri di San Pietro, Reggio Emilia, Italy – solo show
In an absolute disorden, Russian Contemporary Art, Kandinsky Prize (2007-2012), Arts Santa Monica, Barcelona, Spain
Accomplices, XL Gallery, Moscow, Russia – solo show
I Am Who I Am - Junge Künstler Aus Moskau Im Kit, KIT - Kunst im Tunnel, Dusseldorf, Germany
Underground: Russian Photography 1970s-1980s , Nailya Alexander Gallery, New York City, NY, USA
2011: FotoSkulptur. Die Fotografie der Skulptur, von 1839 bis heute, Kunsthaus Zürich, Zurich, Swizerland
Seeing through a glass darkly , Anya Stonelake / White Space Gallery, London, UK
2010: The original copy:photography of sculpture, 1839 to today, MOMA, The Museum of Modern Art, New York, USA
Moscow-Paris, Moscow Museum of Contemporary Art, Photobiennal 2010, Moscow, Russia
Being young is difficult, Laura Bulian Gallery, Milan, Italy – solo show
Photographie de la nouvelle Russie, 1991-2010, Maison Européenne de la Photographie (MEP), Paris, France
Resistance, XL Gallery, Moscow, Russia – solo show
2009: Kandinsky Prize Nominee, Моscow, Russia
New Old Cold War, Red October, Moscow, Russia
2008: KievFotoCom. International Festival of Photography, Kiev, UKraine
Frictions and conflicts - cultural influences and exchange in Northeast Europe, Kalmar Art Museum, Sweden
2007: Sots Art. Political Art in Russia from 1972 to today, La Maison Rouge, Paris, France
2006: Photography from the collection. MOMA, The Museum of Modern Art, New York, USA
Hundert Küsse sind besser als einer (Hundred Kisses are better than one) - Krinzinger Projekte, Vienna, Austria
2005: The Russian vision on Europe, Le Centre d’Art de Rouge-Cloitre, Brussels, Belgium
Street, Art and Fashion. FotoMuseum Provincie, Antwerpen, Belgium
Public collections: MoMA, New York; The Corcoran Gallery of Art, Washington D.C., The Museum Moscow House of Photography, Moscow; The Moscow Museum of Modern Art; National Centre for Contemporary Arts(NCCA), Moscow; National Centre for Contemporary Arts(NCCA), Nizhni Novgorod; Museum of Fine Art, Santa Fe; Maison Européenne de la Photographie, Paris; Fonds National d’Art Contemporian (FNAC), Paris; Denver Art Museum, Denver; Latvian Museum of Photography, Riga; Wien Museum, Vienna; Bank UBS Collection.
08
maggio 2013
Igor Mukhin – La mia Mosca/My Moscow
Dall'otto maggio al 06 luglio 2013
fotografia
Location
IMPRONTE
Milano, Via Montevideo, 11, (Milano)
Milano, Via Montevideo, 11, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15-19
mattine su appuntamento
Vernissage
8 Maggio 2013, ore 18.30
Autore
Curatore