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Il corpo dell’opera
Le geometrie cromatiche di Cinzia Vitale scandite nell’austerità della regola, del formato, del supporto si allineano lungo un orizzonte in dialogo con l’ambientazione bianca di Massimo Orsini e con le poetiche della memoria personale/collettiva di Gianna Scoino
Comunicato stampa
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Nell’ambito della storica manifestazione del Maggio Fiorentino, Genius Loci, gli artisti Massimo Orsini, Gianna Scoino, Cinzia Vitale, docenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, propongono la mostra Il corpo dell’opera nella sala Ghiberti. La presenza suggestiva del calco in gesso settecentesco della porta realizzata da Lorenzo Ghiberti per il Battistero di Firenze e conservato nella sala è stata determinante per l’idea progettuale degli artisti Massimo Orsini, Gianna Scoino, Cinzia Vitale che intessono i loro linguaggi attorno al rito, alla memoria e al ritmo-colore. La coabitazione dei tre artisti determina nello spazio sottili combinazioni e rimandi. Le geometrie cromatiche di Cinzia Vitale scandite nell’austerità della regola, del formato, del supporto si allineano lungo un orizzonte in dialogo con l’ambientazione bianca di Massimo Orsini e con le poetiche della memoria personale/collettiva di Gianna Scoino. L’installazione di Massimo Orsini costruisce un profondo rapporto con la storia e con la vita, quella che, come dice l’artista scorre a piccoli passi sul filo invisibile e sottile di un segreto non di questo secolo, ma di un oltre. Lungo questo percorso personale e condiviso si collocano le opere di Gianna Scoino che riflette su valori emergenti dalla profonda oscurità radicata nell’essere umano e nella sua infanzia. Le immagini si definiscono in una fragile scrittura, traccia poetica di un sussurro catturato, annotato tra i frammenti del dire. Le carte da spolvero raccolgono, ripetono segni curando un timore consapevole che solo il ritorno su ciò che accaduto in un altro tempo, ne preclude la perdita. Cinzia Vitale propone una declinazione cromatica e formale con un’immagine allusiva al dinamismo dei piani. Questi possono disporsi in relazione costruttivista, frammenti di un insieme più vasto, di architetture e paesaggi cromatici, in rapporto con campi di luce. Tre differenti linguaggi creativi si muovono sul confine del reale, per cogliere il ritmo che è una proprietà di ogni fare e che crea nella mostra un alfabeto di astrazioni, invisibilità del reale
15
maggio 2009
Il corpo dell’opera
Dal 15 al 30 maggio 2009
arte contemporanea
Location
ACCADEMIA DI BELLE ARTI
Firenze, Via Ricasoli, 66, (Firenze)
Firenze, Via Ricasoli, 66, (Firenze)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 10–12, 16– 19; sabato 10–12
Vernissage
15 Maggio 2009, ore 18
Editore
BANDECCHI & VIVALDI
Autore
Curatore