Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Il Futurismo: cento anni di avanguardia
Mostra didattica: Immagini e documenti 1909-1944
Comunicato stampa
Segnala l'evento
È nel nome di Joseph Stella (Muro Lucano 1880 – New York 1946), l’artista lucano trapiantato a New York agli inizi del secolo, amico di Boccioni e di Marinetti, che venerdì 20 febbraio 2009, alle ore 18.00, nella Biblioteca Scheiwiller e nelle sale del MUSMA. Museo della Scultura Contemporanea. Matera ( Palazzo Pomarici, via San Giacomo, Sasso Caveoso), vengono ricordati i cento anni della nascita del primo movimento artistico d’avanguardia organizzato con una mostra didattica e un colloquio a più voci sul Futurismo.
“Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell’impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell’assoluto, poiché abbiamo già creata l’eterna velocità onnipresente”.
Era il 20 febbraio 1909 quando Filippo Tommaso Marinetti, fino a quel momento conosciuto come autore di poesie di clima simbolista, così scriveva nel “Manifesto del Futurismo” pubblicato sulla prima pagina de “Le F**aro”.
Questo manifesto, insieme ai tanti altri pubblicati nel corso degli anni (sulla pittura, la musica, la donna futurista, la scultura, la letteratura, la lussuria, l’arte dei rumori, le parole in libertà, la pittura dei suoni, rumori, odori, il programma politico futurista, il teatro di varietà, lo splendore geometrico e meccanico e la sensibilità numerica, l’architettura futurista, il vestito antineutrale, la ricostruzione futurista dell’universo, ai pittori meridionali, la nuova religione-morale della velocità, la cinematografia futurista, la cucina, ecc.), ai più importanti cataloghi delle mostre tenute dagli artisti futuristi tra il 1912 e il 1931 a Parigi, Londra, Berlino, Bruxelles, Rotterdam, Roma, Firenze, Napoli, Milano, ecc., alle fotografie, ai libri, ai giornali e alle riviste dell’epoca (“Poesia”, “Lacerba”, “Vela Latina”, “L’Italia Futurista”, “Cronache d’Attualità”, “Roma Futurista”, “Dinamo”, “Noi”, “La Fiera Letteraria”, “Futurismo”, “La Città Nuova”, ecc), sarà al centro della mostra che accoglie anche la donazione al Gabinetto di Grafica del MUSMA di alcune opere di Arnaldo Ginna, Ivo Pannaggi e Lucio Venna, tre futuristi della prima ora.
Non viene dimenticato, in questo contesto, il contributo di artisti e scrittori meridionali quali Francesco Cangiullo, Ricciotto Canudo, Raffaele Carrieri, Franco Casavola, Sebastiano Arturo Luciani, ecc. che da Napoli, da Parigi, dalla vicina Puglia, dalla Calabria e dalla Sicilia, così come Stella da New York, avendo accettato da Marinetti la violenta rottura su tutte le forme impigrite dalla tradizione, sognano l’avvento di una nuova poesia più adeguata ai tempi della velocità e “delle grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere e dalla sommossa”.
Naturalmente, trattandosi di un museo della scultura, molto spazio viene dato alle immagini delle opere di Boccioni del quale viene presentata, inoltre, una lettera inedita, del 31 agosto 1915, indirizzata a Giovanni Campriani, Albergo Leon d’Oro, Peschiera.
La mostra avrà un seguito nel salone di rappresentanza del museo, con il saluto del Presidente di Zetema, Raffaello De Ruggieri e gli interventi di Giuseppe Appella, storico dell’arte, curatore del MUSMA, che aprirà il colloquio con alcune precisazione su Joseph Stella e una relazione su Futurismo e Meridione; Luigi Sansone, storico dell’arte, curatore della mostra appena aperta a Milano, su Martinetti = Futurismo; Francesco Bolzoni, storico del cinema, su Il contributo di Ricciotto Canudo e Sebastiano Arturo Luciani nella elaborazione del movimento.
“Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell’impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell’assoluto, poiché abbiamo già creata l’eterna velocità onnipresente”.
Era il 20 febbraio 1909 quando Filippo Tommaso Marinetti, fino a quel momento conosciuto come autore di poesie di clima simbolista, così scriveva nel “Manifesto del Futurismo” pubblicato sulla prima pagina de “Le F**aro”.
Questo manifesto, insieme ai tanti altri pubblicati nel corso degli anni (sulla pittura, la musica, la donna futurista, la scultura, la letteratura, la lussuria, l’arte dei rumori, le parole in libertà, la pittura dei suoni, rumori, odori, il programma politico futurista, il teatro di varietà, lo splendore geometrico e meccanico e la sensibilità numerica, l’architettura futurista, il vestito antineutrale, la ricostruzione futurista dell’universo, ai pittori meridionali, la nuova religione-morale della velocità, la cinematografia futurista, la cucina, ecc.), ai più importanti cataloghi delle mostre tenute dagli artisti futuristi tra il 1912 e il 1931 a Parigi, Londra, Berlino, Bruxelles, Rotterdam, Roma, Firenze, Napoli, Milano, ecc., alle fotografie, ai libri, ai giornali e alle riviste dell’epoca (“Poesia”, “Lacerba”, “Vela Latina”, “L’Italia Futurista”, “Cronache d’Attualità”, “Roma Futurista”, “Dinamo”, “Noi”, “La Fiera Letteraria”, “Futurismo”, “La Città Nuova”, ecc), sarà al centro della mostra che accoglie anche la donazione al Gabinetto di Grafica del MUSMA di alcune opere di Arnaldo Ginna, Ivo Pannaggi e Lucio Venna, tre futuristi della prima ora.
Non viene dimenticato, in questo contesto, il contributo di artisti e scrittori meridionali quali Francesco Cangiullo, Ricciotto Canudo, Raffaele Carrieri, Franco Casavola, Sebastiano Arturo Luciani, ecc. che da Napoli, da Parigi, dalla vicina Puglia, dalla Calabria e dalla Sicilia, così come Stella da New York, avendo accettato da Marinetti la violenta rottura su tutte le forme impigrite dalla tradizione, sognano l’avvento di una nuova poesia più adeguata ai tempi della velocità e “delle grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere e dalla sommossa”.
Naturalmente, trattandosi di un museo della scultura, molto spazio viene dato alle immagini delle opere di Boccioni del quale viene presentata, inoltre, una lettera inedita, del 31 agosto 1915, indirizzata a Giovanni Campriani, Albergo Leon d’Oro, Peschiera.
La mostra avrà un seguito nel salone di rappresentanza del museo, con il saluto del Presidente di Zetema, Raffaello De Ruggieri e gli interventi di Giuseppe Appella, storico dell’arte, curatore del MUSMA, che aprirà il colloquio con alcune precisazione su Joseph Stella e una relazione su Futurismo e Meridione; Luigi Sansone, storico dell’arte, curatore della mostra appena aperta a Milano, su Martinetti = Futurismo; Francesco Bolzoni, storico del cinema, su Il contributo di Ricciotto Canudo e Sebastiano Arturo Luciani nella elaborazione del movimento.
28
febbraio 2009
Il Futurismo: cento anni di avanguardia
Dal 28 febbraio al 30 aprile 2009
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
MUSMA – MUSEO DELLA SCULTURA CONTEMPORANEA MATERA
Sasso Caveoso, Via San Giacomo, (MATERA)
Sasso Caveoso, Via San Giacomo, (MATERA)
Biglietti
comprensivo della visita al Musma: intero Euro 5,00; ridotto Euro 3,50
Orario di apertura
dal martedì alla domenica dalle 10,00 alle 14,00. Giornata di chiusura il lunedì.
Vernissage
28 Febbraio 2009, ore 18
Ufficio stampa
ZETEMA
Autore