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Il mio Pianeta dallo Spazio: Fragilità e Bellezza
Realizzata in occasione del cinquantesimo anniversario della collaborazione europea in ambito spaziale, l’esposizione è un viaggio che ci conduce, attraverso immagini satellitari e videoinstallazioni, nei luoghi più belli e remoti della Terra.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 30 Settembre al 2 Novembre 2014 il Palazzo delle Esposizioni presenta "Il Mio Pianeta dallo
Spazio: Fragilità e Bellezza", un progetto espositivo promosso e organizzato dall’Agenzia Spaziale
Europea (ESA), in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), la Presidenza Italiana del
Consiglio dell’Unione Europea, la Commissione Europea, Roma Capitale e Azienda Speciale
Palaexpo.
Realizzata in occasione del cinquantesimo anniversario della collaborazione europea in ambito
spaziale, l’esposizione è un viaggio che ci conduce, attraverso immagini satellitari e
videoinstallazioni, nei luoghi più belli e remoti della Terra.
Immagini di rara bellezza che contrastano in modo drammatico con la realtà, che testimoniano e
ci invitano a riflettere sulla fragilità del nostro pianeta, minacciato dal cambiamento climatico a
livello globale, e su come i satelliti possano contribuire a gestirne gli effetti.
Gli occhi dei satelliti ci inviano immagini della Terra in cambiamento: ghiacciai che si sciolgono ,
oceani che si innalzano, foreste pluviali minacciate dalla deforestazione, inaridimento delle terre
coltivate e l’incontrollato sviluppo delle megalopoli. Sono immagini che evidenziano l’importanza
dei satelliti come strumento per la gestione delle risorse naturali e la protezione dell’ambiente.
La mostra offre anche la possibilità di vedere la Terra dalla Stazione Spaziale Internazionale con
gli occhi dell'astronauta Italiano del Corpo Astronauti europei dell'Esa Luca Parmitano, durante la
missione "Volare" dell’ASI, prima missione di lunga durata a bordo della ISS.
Luca Parmitano, Maggiore dell’Aeronautica Militare Italiana, è pilota sperimentatore e
recentemente è stato nominato Ambasciatore del Semestre di Presidenza Italiana del Consiglio
dell’Unione Europea.
Il percorso espositivo è ideato per richiamare l'interesse di un vasto pubblico, con una particolare
attenzione ai giovani, per sensibilizzarli a uno stile di vita eco-sostenibile, a un utilizzo più
consapevole delle risorse naturali e al riuso di ciò che viene normalmente considerato rifiuto.
L’esposizione è divisa in sei aree principali: ghiacci, acqua, atmosfera, foreste e agricoltura,
deserti, città.
Ghiacci
Le regioni polari sono considerate le più sensibili ai cambiamenti climatici e i migliori sensori per
il monitoraggio della salute del pianeta. Immagini satellitari e dati aggiornati mostrano gli sviluppi
recenti delle calotte nelle regioni Artica e Antartica.
Acqua
Le immagini dei satelliti evidenziano fenomeni come l’innalzamento del livello del mare e i
pericoli per gli ecosistemi marini. Sono anche mostrate immagini di laghi e fiumi esposti ai rischi
provocati dall’uso intensivo delle loro acque.
Atmosfera
I satelliti possono seguire l’impatto che le emissioni di CO2 hanno sui cambiamenti climatici a
livello globale. Acquisiscono dati sull’inquinamento dell’aria, la concentrazione del vapore acqueo
nell’atmosfera, l’ozono e altri gas.
Foreste e agricoltura
Questa area della mostra richiama l’importanza delle foreste per l’ecosistema del pianeta:
essenziali per la bio-diversità e laboratorio naturale per l’assorbimento di CO2. Immagini
satellitari documentano i processi di deforestazione e la conversione delle foreste in terreni
agricoli, risaie, uliveti e agricolture a pivot. Evidenziano come il satellite contribuisce alla gestione
delle zone agricole e alla previsione dei raccolti.
Deserti
In questa sezione sono presentate immagini dei maggiori deserti del pianeta come il Sahara, Rub
al-Khali, Taklamakan, Atacama e Mojave, e di alcune aree a rischio desertificazione.
Città
Un’immagine della Terra evidenzia l’impatto delle zone urbane sull’ambiente. Un’immagine
notturna del pianeta rivela al visitatore il livello di affollamento globale mostrando la
concentrazione delle zone illuminate.
Spazio: Fragilità e Bellezza", un progetto espositivo promosso e organizzato dall’Agenzia Spaziale
Europea (ESA), in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), la Presidenza Italiana del
Consiglio dell’Unione Europea, la Commissione Europea, Roma Capitale e Azienda Speciale
Palaexpo.
Realizzata in occasione del cinquantesimo anniversario della collaborazione europea in ambito
spaziale, l’esposizione è un viaggio che ci conduce, attraverso immagini satellitari e
videoinstallazioni, nei luoghi più belli e remoti della Terra.
Immagini di rara bellezza che contrastano in modo drammatico con la realtà, che testimoniano e
ci invitano a riflettere sulla fragilità del nostro pianeta, minacciato dal cambiamento climatico a
livello globale, e su come i satelliti possano contribuire a gestirne gli effetti.
Gli occhi dei satelliti ci inviano immagini della Terra in cambiamento: ghiacciai che si sciolgono ,
oceani che si innalzano, foreste pluviali minacciate dalla deforestazione, inaridimento delle terre
coltivate e l’incontrollato sviluppo delle megalopoli. Sono immagini che evidenziano l’importanza
dei satelliti come strumento per la gestione delle risorse naturali e la protezione dell’ambiente.
La mostra offre anche la possibilità di vedere la Terra dalla Stazione Spaziale Internazionale con
gli occhi dell'astronauta Italiano del Corpo Astronauti europei dell'Esa Luca Parmitano, durante la
missione "Volare" dell’ASI, prima missione di lunga durata a bordo della ISS.
Luca Parmitano, Maggiore dell’Aeronautica Militare Italiana, è pilota sperimentatore e
recentemente è stato nominato Ambasciatore del Semestre di Presidenza Italiana del Consiglio
dell’Unione Europea.
Il percorso espositivo è ideato per richiamare l'interesse di un vasto pubblico, con una particolare
attenzione ai giovani, per sensibilizzarli a uno stile di vita eco-sostenibile, a un utilizzo più
consapevole delle risorse naturali e al riuso di ciò che viene normalmente considerato rifiuto.
L’esposizione è divisa in sei aree principali: ghiacci, acqua, atmosfera, foreste e agricoltura,
deserti, città.
Ghiacci
Le regioni polari sono considerate le più sensibili ai cambiamenti climatici e i migliori sensori per
il monitoraggio della salute del pianeta. Immagini satellitari e dati aggiornati mostrano gli sviluppi
recenti delle calotte nelle regioni Artica e Antartica.
Acqua
Le immagini dei satelliti evidenziano fenomeni come l’innalzamento del livello del mare e i
pericoli per gli ecosistemi marini. Sono anche mostrate immagini di laghi e fiumi esposti ai rischi
provocati dall’uso intensivo delle loro acque.
Atmosfera
I satelliti possono seguire l’impatto che le emissioni di CO2 hanno sui cambiamenti climatici a
livello globale. Acquisiscono dati sull’inquinamento dell’aria, la concentrazione del vapore acqueo
nell’atmosfera, l’ozono e altri gas.
Foreste e agricoltura
Questa area della mostra richiama l’importanza delle foreste per l’ecosistema del pianeta:
essenziali per la bio-diversità e laboratorio naturale per l’assorbimento di CO2. Immagini
satellitari documentano i processi di deforestazione e la conversione delle foreste in terreni
agricoli, risaie, uliveti e agricolture a pivot. Evidenziano come il satellite contribuisce alla gestione
delle zone agricole e alla previsione dei raccolti.
Deserti
In questa sezione sono presentate immagini dei maggiori deserti del pianeta come il Sahara, Rub
al-Khali, Taklamakan, Atacama e Mojave, e di alcune aree a rischio desertificazione.
Città
Un’immagine della Terra evidenzia l’impatto delle zone urbane sull’ambiente. Un’immagine
notturna del pianeta rivela al visitatore il livello di affollamento globale mostrando la
concentrazione delle zone illuminate.
29
settembre 2014
Il mio Pianeta dallo Spazio: Fragilità e Bellezza
Dal 29 settembre al 02 novembre 2014
Location
PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI
Roma, Via Nazionale, 194, (Roma)
Roma, Via Nazionale, 194, (Roma)
Biglietti
Fino al 15 Ottobre: Intero € 7,50 - ridotto €6,00
Dal 16 ottobre Intero €12,50 - ridotto €10,00
Orario di apertura
Domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00
Venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30 - lunedì chiuso
L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura
Curatore