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Il Pinocchio di Leo Mattioli: una modernità senza tempo
Nella Sala Galileo della BNCF saranno esposte una trentina di tavole a tempera originali, sistemate all’interno di 8 bacheche protettive, affiancate dalla citazione del brano di riferimento. Su cavalletti o espositori verticali saranno collocati pannelli con testi e immagini che completeranno il quadro del contesto artistico, della personalità e dei lavori dell’illustratore, la tecnica, la storia del ‘suo’ Pinocchio, e i suoi schizzi preparatori per un nuovo inedito progetto di Pinocchio
Comunicato stampa
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17 gennaio – 14 febbraio 2015
Il Pinocchio di Leo Mattioli: una modernità senza tempo
La mostra alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
L’inaugurazione sabato 17 gennaio alle ore 16
Presso la Sala Galileo della Biblioteca Nazionale
(ingresso via Antonio Magliabechi)
Interverranno:
Roberto Innocenti
Carlo Lapucci
Roberto Maini
Fabian Negrin
Livio Sossi
L’orchestra di fiati Fiesole Harmonie,
diretta dal Maestro Guido Corti,
eseguirà musiche tratte dalle
colonne sonore dedicate a Pinocchio
La motivazione
L’iniziativa culturale organizzata dalla Biblioteca Nazionale di Firenze, nasce in occasione della pubblicazione della nuova edizione de “Le Avventure di Pinocchio” illustrate da Leonardo Mattioli (Firenze, 1928–1999), uno degli storici illustratori fi orentini che ha operato dagli anni ’50 fino agli anni ’90. Sono passati quasi 60 anni da quando l’allora giovanissimo illustratore pubblicava per l’editore Vallecchi il suo Pinocchio: un’Edizione Nazionale già allora molto importante in quanto promossa dal “Comitato per le onoranze a Carlo Lorenzini”, entità che in seguito sarebbe divenuta la “Fondazione Collodi”. Tra gli illustratori ‘storici’ della fiaba collodiana, ovvero quelli inclusi nella grande mostra “Pinocchio e la sua Immagine” del 1981 (Giunti Marzocco, Firenze), il Pinocchio di Mattioli era probabilmente l’unico a non essere mai stato ripubblicato finora. La nuova edizione nasce dal desiderio di mostrare ad un più vasto pubblico possibile le tavole di Mattioli (fra le quali alcune inedite) e, per i 2/3 circa delle tavole di cui gli eredi conservano ancora gli originali a tempera, con una qualità di riproduzione a stampa che negli anni ’50 non era raggiungibile.
La pubblicazione è stata affidata alle Edizioni Clichy di Firenze (distribuite in tutta Italia da RCS Libri), casa editrice indipendente - www.edizioniclichy.it - nata nell’ottobre 2012 con un’identificazione forte e coerente. Il volume è stato curato da Giovanni Mattioli, fi glio di Leo; in appendice i preziosi contributi saggistici di Carlo Lapucci, Livio Sossi, Giorgia Grilli e Fabian Negrin.
Lo Stile di Leonardo
Il lavoro di Mattioli è caratterizzato in primis da un uso poetico e mai retorico del colore: azzurro carta da zucchero, arancione, rosso spento, marrone e ocra, che vengono alternati in una sorta di monocromatismo solo apparente, per costituire in realtà un raffi nato sovrapporsi di piani che alimenta e sottolinea le suggestioni della narrazione. Assoluta e ben riconoscibile è poi l’ambientazione in una Toscana popolare, artigiana e contadina: dalle architetture ai paesaggi, passando per i dettagli secondari (i panni stesi, il fi asco di vino, la botte, le coperture a ‘onduline’). Lo stile compositivo è ‘a cavallo’ tra Ottone Rosai, Depero, Braque e Picasso, caratterizzato tra l’altro nell’uso frequente del lettering, compresa la “L” che firma ogni tavola. Il burattino di Mattioli è sempre rappresentato nella sua geometrica silhouette, di ‘mazzantiana memoria’, ma l’estrema e dinamica leggerezza con cui è tratteggiato sembra sottolineare l’inafferabilità della sua essenza tra bambino e giocattolo, di automa ribelle e dall’inarrestabile esprit vital. Mattioli ci regala un’interpretazione di affascinante originalità, innovativa e sempre attuale, a sessanta anni dalla sua elaborazione: Pinocchio è un’eterea silhouette, stilizzata e meccanica, ma al tempo stesso poetica, quasi metafisica entro composizioni legate a “geometrismi rigorosi e ricercati”. Non c’è alcun indugio sul corpo di Pinocchio e le sue trasformazioni, ma la sua espressività ha una efficacia sorprendente: senza mai farci dimenticare la natura di burattino, come evidenziano anche le tipiche giunture sempre delicatamente ma puntualmente tratteggiate, il Pinocchio di Mattioli ci comunica sentimenti e stati d’animo con le sue pose accentuate e il semplice profi lo della bocca, rinnovando ogni volta l’incredibile e “miracoloso” dualismo del burattino
collodiano. Mattioli ha illustrato un capolavoro della lettaratura per bambini guidato dal suo sincero rispetto per ciò che lui stesso definiva la “profonda poesia infantile”: quella “potenza immaginativa… sempre fervidissima” del fanciullo, imprevedibile ed inesauribile, e la sua capacità di accogliere, nel proprio “immenso mondo della fantasia”, il nuovo ed ogni suo stimolo creativo.
Leonardo era convinto che ai bambini non ci si può rivolgere riducendo “l’illustrazione per l’infanzia in uno schema di freddo realismo, scarsamente evocativo”, quanto piuttosto con tentativi di soluzioni nel senso della qualità e della bellezza, poiché “per il fanciullo l’illustrazione è sostanzialmente un ‘balocco’, […] uno, forse il migliore, fra i “moyens poétique de passar le temps” ed è “… la première initiation de l’enfant à l’art”, come lui stesso cita da Baudelaire (da: Leonardo Mattioli, Pinocchio moderno, Colloqui con gli autori, Le Carte Parlanti, 2, anno I-giungo 1957, Vallecchi Editore).
La Mostra – Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
Nella Sala Galileo della BNCF saranno esposte una trentina di tavole a tempera originali, sistemate all’interno di 8 bacheche protettive, affiancate dalla citazione del brano di riferimento. Su cavalletti o espositori verticali saranno collocati pannelli con testi e immagini che completeranno il quadro del contesto artistico, della personalità e dei lavori dell’illustratore, la tecnica, la storia del ‘suo’ Pinocchio, e i suoi schizzi preparatori per un nuovo inedito progetto di Pinocchio. Lungo il corridoio adiacente la Sala Galileo, all’interno di bacheche protettive, saranno esposte varie edizioni dell’opera collodiana presenti in BNCF. Nell’atrio della Biblioteca saranno riprodotte in grandi dimensioni due tavole, realizzate con sagome di cartone su vari piani, evidenziando la spazialità compositiva.
Una sagoma in cartone di grandi dimensioni della silhouette del Pinocchio aiuterà lo spettatore ad iniziare il percorso. Un opuscolo illustrato con immagini e fotografi e raccoglierà i testi sviluppati
nei pannelli.
Il Pinocchio di Leo Mattioli: una modernità senza tempo
La mostra alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
L’inaugurazione sabato 17 gennaio alle ore 16
Presso la Sala Galileo della Biblioteca Nazionale
(ingresso via Antonio Magliabechi)
Interverranno:
Roberto Innocenti
Carlo Lapucci
Roberto Maini
Fabian Negrin
Livio Sossi
L’orchestra di fiati Fiesole Harmonie,
diretta dal Maestro Guido Corti,
eseguirà musiche tratte dalle
colonne sonore dedicate a Pinocchio
La motivazione
L’iniziativa culturale organizzata dalla Biblioteca Nazionale di Firenze, nasce in occasione della pubblicazione della nuova edizione de “Le Avventure di Pinocchio” illustrate da Leonardo Mattioli (Firenze, 1928–1999), uno degli storici illustratori fi orentini che ha operato dagli anni ’50 fino agli anni ’90. Sono passati quasi 60 anni da quando l’allora giovanissimo illustratore pubblicava per l’editore Vallecchi il suo Pinocchio: un’Edizione Nazionale già allora molto importante in quanto promossa dal “Comitato per le onoranze a Carlo Lorenzini”, entità che in seguito sarebbe divenuta la “Fondazione Collodi”. Tra gli illustratori ‘storici’ della fiaba collodiana, ovvero quelli inclusi nella grande mostra “Pinocchio e la sua Immagine” del 1981 (Giunti Marzocco, Firenze), il Pinocchio di Mattioli era probabilmente l’unico a non essere mai stato ripubblicato finora. La nuova edizione nasce dal desiderio di mostrare ad un più vasto pubblico possibile le tavole di Mattioli (fra le quali alcune inedite) e, per i 2/3 circa delle tavole di cui gli eredi conservano ancora gli originali a tempera, con una qualità di riproduzione a stampa che negli anni ’50 non era raggiungibile.
La pubblicazione è stata affidata alle Edizioni Clichy di Firenze (distribuite in tutta Italia da RCS Libri), casa editrice indipendente - www.edizioniclichy.it - nata nell’ottobre 2012 con un’identificazione forte e coerente. Il volume è stato curato da Giovanni Mattioli, fi glio di Leo; in appendice i preziosi contributi saggistici di Carlo Lapucci, Livio Sossi, Giorgia Grilli e Fabian Negrin.
Lo Stile di Leonardo
Il lavoro di Mattioli è caratterizzato in primis da un uso poetico e mai retorico del colore: azzurro carta da zucchero, arancione, rosso spento, marrone e ocra, che vengono alternati in una sorta di monocromatismo solo apparente, per costituire in realtà un raffi nato sovrapporsi di piani che alimenta e sottolinea le suggestioni della narrazione. Assoluta e ben riconoscibile è poi l’ambientazione in una Toscana popolare, artigiana e contadina: dalle architetture ai paesaggi, passando per i dettagli secondari (i panni stesi, il fi asco di vino, la botte, le coperture a ‘onduline’). Lo stile compositivo è ‘a cavallo’ tra Ottone Rosai, Depero, Braque e Picasso, caratterizzato tra l’altro nell’uso frequente del lettering, compresa la “L” che firma ogni tavola. Il burattino di Mattioli è sempre rappresentato nella sua geometrica silhouette, di ‘mazzantiana memoria’, ma l’estrema e dinamica leggerezza con cui è tratteggiato sembra sottolineare l’inafferabilità della sua essenza tra bambino e giocattolo, di automa ribelle e dall’inarrestabile esprit vital. Mattioli ci regala un’interpretazione di affascinante originalità, innovativa e sempre attuale, a sessanta anni dalla sua elaborazione: Pinocchio è un’eterea silhouette, stilizzata e meccanica, ma al tempo stesso poetica, quasi metafisica entro composizioni legate a “geometrismi rigorosi e ricercati”. Non c’è alcun indugio sul corpo di Pinocchio e le sue trasformazioni, ma la sua espressività ha una efficacia sorprendente: senza mai farci dimenticare la natura di burattino, come evidenziano anche le tipiche giunture sempre delicatamente ma puntualmente tratteggiate, il Pinocchio di Mattioli ci comunica sentimenti e stati d’animo con le sue pose accentuate e il semplice profi lo della bocca, rinnovando ogni volta l’incredibile e “miracoloso” dualismo del burattino
collodiano. Mattioli ha illustrato un capolavoro della lettaratura per bambini guidato dal suo sincero rispetto per ciò che lui stesso definiva la “profonda poesia infantile”: quella “potenza immaginativa… sempre fervidissima” del fanciullo, imprevedibile ed inesauribile, e la sua capacità di accogliere, nel proprio “immenso mondo della fantasia”, il nuovo ed ogni suo stimolo creativo.
Leonardo era convinto che ai bambini non ci si può rivolgere riducendo “l’illustrazione per l’infanzia in uno schema di freddo realismo, scarsamente evocativo”, quanto piuttosto con tentativi di soluzioni nel senso della qualità e della bellezza, poiché “per il fanciullo l’illustrazione è sostanzialmente un ‘balocco’, […] uno, forse il migliore, fra i “moyens poétique de passar le temps” ed è “… la première initiation de l’enfant à l’art”, come lui stesso cita da Baudelaire (da: Leonardo Mattioli, Pinocchio moderno, Colloqui con gli autori, Le Carte Parlanti, 2, anno I-giungo 1957, Vallecchi Editore).
La Mostra – Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
Nella Sala Galileo della BNCF saranno esposte una trentina di tavole a tempera originali, sistemate all’interno di 8 bacheche protettive, affiancate dalla citazione del brano di riferimento. Su cavalletti o espositori verticali saranno collocati pannelli con testi e immagini che completeranno il quadro del contesto artistico, della personalità e dei lavori dell’illustratore, la tecnica, la storia del ‘suo’ Pinocchio, e i suoi schizzi preparatori per un nuovo inedito progetto di Pinocchio. Lungo il corridoio adiacente la Sala Galileo, all’interno di bacheche protettive, saranno esposte varie edizioni dell’opera collodiana presenti in BNCF. Nell’atrio della Biblioteca saranno riprodotte in grandi dimensioni due tavole, realizzate con sagome di cartone su vari piani, evidenziando la spazialità compositiva.
Una sagoma in cartone di grandi dimensioni della silhouette del Pinocchio aiuterà lo spettatore ad iniziare il percorso. Un opuscolo illustrato con immagini e fotografi e raccoglierà i testi sviluppati
nei pannelli.
17
gennaio 2015
Il Pinocchio di Leo Mattioli: una modernità senza tempo
Dal 17 gennaio al 14 febbraio 2015
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE
Firenze, Piazza Dei Cavalleggeri, 1, (Firenze)
Firenze, Piazza Dei Cavalleggeri, 1, (Firenze)
Vernissage
17 Gennaio 2015, h 16
Autore