“La mostra Il ritorno inesistente è incentrata su una tematica di notevole attualità. Dalla figura del “viandante” romantico che cerca il ritorno all’originario, in una tensione di assoluto, si è passati al “viandante” contemporaneo, smarrito e straniato in una società dominata da feticci e oggetti reificati………………………………………………………….. Teso tra la memoria e un futuro tutto da decidere, l’individuo si deve accingere a un ritorno che passa attraverso diversi stati. In prima istanza si tratta di un richiamo al sé, ad una dimensione interiore, poi di un’apertura al sociale, che implica il relazionarsi con gli altri in un universo nel quale ci si possa liberare dalla cura delle cose e dalla frammentazione del pensiero. Ritorno significa recupero di contenuti: coerenza, consapevolezza, capacità creativa e immaginativa, volontà di agire. L’artista è colui che può comunicare questo messaggio di pienezza: l’opera è un catalizzatore di contenuti autentici”. Tiziana Conti