Alla fine di ogni stagione invernale si tirano le fila di quanto si è fatto, è un momento di riflessione utile a evitare di ripetere gli errori commessi e soprattutto a cristallizzare nella mente le tante cose positive.
Avantgarden Gallery, forte di questo presupposto, ha deciso di chiudere la stagione con una collettiva di 10 artisti: 108, ANGELO, BERSE, GIUSEPPE COLLOVATI, EL GATO CHIMNEY, GGT, MABA, EMILIANO RUBINACCI, SANTY, SEA CREATIVE.


Ognuno di essi sarà invitato ad interpretare il tema dello specchio, le sue sfaccettature, i suoi molteplici aspetti, la sua capacità deformante.


Il risultato finale sarà caratterizzato dal dialogo interiore che ogni singolo artista affronterà nello svolgimento dell'opera e dall’indagine personale che verrà stimolata nel pubblico.


Note su alcuni degli artisti in esposizione:


SEACREATIVE
Fabrizio Sarti nasce a Varese nel 1977.

Dal 1995 esprime la sua creatività dipingendo graffiti su muri e treni della sua zona.
Negli anni seguenti sviluppa questa sua passione arricchendola con studi di graphic design, e nel 2000 decide di riversare tutte le esperienze maturate in strada su supporti più tradizionali, quali tele, tavole in legno e abbigliamento, dando così inizio inconsapevolmente al progetto seacreative.
All'interno di questa nuova dimensione artistica dà sempre più spazio allo studio dei suoi personaggi, che pian piano diventano i protagonisti indiscussi dei suoi lavori.
Oggi vive e lavora a Milano, dove continua la sua produzione artistica con mostre e collaborazioni nei più svariati ambiti creativi.


EL GATO CHIMNEY
Marco Campori, aka El Gato Chimney, nasce a Milano nel 1981, dove vive e lavora tutt'ora.
Sin da giovane entra in contatto con la scena writing hip hop di Milano, dove comincia a conoscere la strada dal punto di vista artistico, cominciando a capirne le potenzialità e confrontandosi con artisti di diverse nazionalità, anche attraverso mostre a livello internazionale che gli hanno permesso di arricchire e migliorare le sue capacità ed il suo bagaglio culturale.
Nell'immaginario di Gato Chimney, spicca in modo evidente l'influenza del genere "steampunk", in quanto i soggetti dei suoi lavori, che sono solitamente animali o esseri bizzarri, sono palesemente esseri meccanici animati dal vapore ed immersi in scenari surreali.
La chiave di lettura che l'artista richiede al fruitore, è tipicamente ermetica. All'interno del lavoro difatti, sono presenti molti simboli e diciture, frutto di ricerche approfondite storico antropologiche, che vogliono comunicare un significato ben preciso, ma realmente recepibile solo da chi è a conoscenza di certe simbologie.
Ricerca, quella del lavoro di Chimney, che va palesemente contro l'idea sempre più diffusa, di dover comunicare in maniera diretta e quasi banale dei messaggi, per arrivare ad un pubblico sempre più vasto, come se l'arte fosse un prodotto di consumo immediato che deve sconvolgere e provocare al primo sguardo e non un piacere da cogliere e assaporare con calma e riflessione immersi in una fetta di nuovo mondo.