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IL = TR – Signorini, non guardate i marinai
il nuovo progetto del duo IL = TR e il primo dei tre appuntamenti espositivi presso il Su Palatu di Villanova Monteleone che l’Associazione dedica ad artisti emergenti del panorama nazionale
Comunicato stampa
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L’Associazione Marco Magnani è lieta di presentare la personale “Signorini, non guardate i marinai”, il nuovo progetto del duo IL = TR e il primo dei tre appuntamenti espositivi presso il Su Palatu di Villanova Monteleone che l’Associazione dedica ad artisti emergenti del panorama nazionale.
Ci sono stati tempi in cui la natura e l’identità dell’uomo erano minacciate dalle autorità, tempi, e non poi così distanti dalle attuali e accese polemiche sui diritti dell’uomo e della coppia, in cui l’individuo doveva difendersi, tutelarsi e addirittura mascherarsi per nascondersi dalle oppressioni.
Ed è già a partire dal titolo del nuovo lavoro del giovane duo IL = TR (Ilaria Onidi e Maria Teresa Serra) che rileggiamo con freschezza i fatti di cronaca di un periodo di disagio e vessazione. Ripercorrendo il motivetto di una canzoncina d'anteguerra che invitava le signorine a non guardare gli uomini in divisa in quanto belli ma ingannatori, “Signorini, non guardate i marinai”, costituisce, insieme ad altri, uno dei motti della politica antiomosessuale del regime. È, infatti, anche attraverso “Gli italiani sono troppo virili per essere omosessuali” che si rimette in atto la parola d'ordine del fascimo, lo stesso slogan che riveste in nero le pareti della prima stanza dell’installazione di IL = TR.
Introducendo nella loro ricerca una forte dose di ironia e ambiguità, ed integrando materialmente fotografia, scultura e scritte di stampo pubblicitario, nell’installazione “Signorini, non guardate i marinai”, IL = TR disegna un ambiente semplice, una nuda scenografia costituita da un tavolo e due poltrone, un luogo in bianco e nero in cui, l’eco di un passato non troppo lontano per essere dimenticato, ritorna come nervosa presenza già dalla soglia, il varco che delimita immediatamente uno spazio di confine. La documentazione storica della repressione fascista è ricostruita così su arredi di modernariato e immagini a parete, un salotto in cui fermarsi a riflettere sul tema suggerito dalle due artiste, sui reali significati di razza e identità perché, per il duo IL = TR, l’arte non è un monologo, è una discussione in cui i temi proposti diventano materia di dibattito.
Le immagini proposte ci parlano dell’inserimento degli omosessuali tra i gruppi di cittadini da colpire per la “tutela della razza” che avvenne in Italia per emulazione della Germania nazista. Ma tra le leggi italiane non vi fu una vera e propria legge antiomosessuale; l'estensione della “politica di difesa della razza” agli omosessuali, infatti, avvenne per via di misure amministrative e non per mezzo di leggi precise come in Germania.
È qui però, a chiarimento della tesi, che entriamo nella seconda stanza allestita da IL = TR. Colori pastello alle pareti, sagome di fiori in PVC a pavimento e deboli luci rosa a favore di un buio diffuso, incontri e scontri come in una moderna discoteca, dunque, per un vero e proprio luogo in cui il ritrovarsi e il perdersi costituiscono la rivisitazione del confino degli omosessuali. Durante il periodo fascista, infatti, il confino, che comunemente si presentava come una misura di prevenzione, di controllo sociale, e non di punizione del reato, assunse la denominazione di ‘confino politico’, ossia di relegamento coatto di un oppositore politico, esteso in seguito anche agli omosessuali. In altre parole, il confino, ed in particolare quello delle Tremiti qui riletto da IL = TR, fu la misura amministrativa del regime per l'arresto del singolo omosessuale al fine di rafforzare l'immagine sociale della “normalità”.
Nel progetto “Signorini, non guardate i marinai”, le due artiste, influenzate dai linguaggi della comunicazione di massa, filtrano temi e racconti del passato restituendone un’immagine iper-pop che, verosimilmente, pare ripercorrere quella dei politici-showman.
È una sorta di sguardo rapito quello del duo IL = TR, uno sguardo sospeso tra estasi e allucinazione alla ricerca delle esperienze di chi è costretto ad abitare l’abito incombente della diversità.
Una vera liberazione identitaria sembra però simboleggiata nella seconda stanza della mostra, dove, attraverso la rivisitazione del confino, IL = TR dà vita ad una sorta di eden, rilevando la possibile convivenza delle molteplici identità di ciascun individuo in un luogo che, se per definizione doveva “isolare”, “punire” e “ripulire la razza”, diventa il paese lontano, l’isola felice in cui “Ci furono ‘femminelle’ che piangerono quando andammo via dalle Tremiti”.
[Claudio Cravero]
Ci sono stati tempi in cui la natura e l’identità dell’uomo erano minacciate dalle autorità, tempi, e non poi così distanti dalle attuali e accese polemiche sui diritti dell’uomo e della coppia, in cui l’individuo doveva difendersi, tutelarsi e addirittura mascherarsi per nascondersi dalle oppressioni.
Ed è già a partire dal titolo del nuovo lavoro del giovane duo IL = TR (Ilaria Onidi e Maria Teresa Serra) che rileggiamo con freschezza i fatti di cronaca di un periodo di disagio e vessazione. Ripercorrendo il motivetto di una canzoncina d'anteguerra che invitava le signorine a non guardare gli uomini in divisa in quanto belli ma ingannatori, “Signorini, non guardate i marinai”, costituisce, insieme ad altri, uno dei motti della politica antiomosessuale del regime. È, infatti, anche attraverso “Gli italiani sono troppo virili per essere omosessuali” che si rimette in atto la parola d'ordine del fascimo, lo stesso slogan che riveste in nero le pareti della prima stanza dell’installazione di IL = TR.
Introducendo nella loro ricerca una forte dose di ironia e ambiguità, ed integrando materialmente fotografia, scultura e scritte di stampo pubblicitario, nell’installazione “Signorini, non guardate i marinai”, IL = TR disegna un ambiente semplice, una nuda scenografia costituita da un tavolo e due poltrone, un luogo in bianco e nero in cui, l’eco di un passato non troppo lontano per essere dimenticato, ritorna come nervosa presenza già dalla soglia, il varco che delimita immediatamente uno spazio di confine. La documentazione storica della repressione fascista è ricostruita così su arredi di modernariato e immagini a parete, un salotto in cui fermarsi a riflettere sul tema suggerito dalle due artiste, sui reali significati di razza e identità perché, per il duo IL = TR, l’arte non è un monologo, è una discussione in cui i temi proposti diventano materia di dibattito.
Le immagini proposte ci parlano dell’inserimento degli omosessuali tra i gruppi di cittadini da colpire per la “tutela della razza” che avvenne in Italia per emulazione della Germania nazista. Ma tra le leggi italiane non vi fu una vera e propria legge antiomosessuale; l'estensione della “politica di difesa della razza” agli omosessuali, infatti, avvenne per via di misure amministrative e non per mezzo di leggi precise come in Germania.
È qui però, a chiarimento della tesi, che entriamo nella seconda stanza allestita da IL = TR. Colori pastello alle pareti, sagome di fiori in PVC a pavimento e deboli luci rosa a favore di un buio diffuso, incontri e scontri come in una moderna discoteca, dunque, per un vero e proprio luogo in cui il ritrovarsi e il perdersi costituiscono la rivisitazione del confino degli omosessuali. Durante il periodo fascista, infatti, il confino, che comunemente si presentava come una misura di prevenzione, di controllo sociale, e non di punizione del reato, assunse la denominazione di ‘confino politico’, ossia di relegamento coatto di un oppositore politico, esteso in seguito anche agli omosessuali. In altre parole, il confino, ed in particolare quello delle Tremiti qui riletto da IL = TR, fu la misura amministrativa del regime per l'arresto del singolo omosessuale al fine di rafforzare l'immagine sociale della “normalità”.
Nel progetto “Signorini, non guardate i marinai”, le due artiste, influenzate dai linguaggi della comunicazione di massa, filtrano temi e racconti del passato restituendone un’immagine iper-pop che, verosimilmente, pare ripercorrere quella dei politici-showman.
È una sorta di sguardo rapito quello del duo IL = TR, uno sguardo sospeso tra estasi e allucinazione alla ricerca delle esperienze di chi è costretto ad abitare l’abito incombente della diversità.
Una vera liberazione identitaria sembra però simboleggiata nella seconda stanza della mostra, dove, attraverso la rivisitazione del confino, IL = TR dà vita ad una sorta di eden, rilevando la possibile convivenza delle molteplici identità di ciascun individuo in un luogo che, se per definizione doveva “isolare”, “punire” e “ripulire la razza”, diventa il paese lontano, l’isola felice in cui “Ci furono ‘femminelle’ che piangerono quando andammo via dalle Tremiti”.
[Claudio Cravero]
05
maggio 2007
IL = TR – Signorini, non guardate i marinai
Dal 05 al 20 maggio 2007
arte contemporanea
Location
SU PALATU ‘E SAS ISCOLAS
Villanova Monteleone, Via Roma, (SASSARI)
Villanova Monteleone, Via Roma, (SASSARI)
Orario di apertura
martedì – domenica 16:30 - 20:30
Vernissage
5 Maggio 2007, ore 18.30
Editore
SOTER
Autore
Curatore