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Ilario Fioravanti / Andrea Samaritani – I volti del Compianto
oltre le fotografie sul Compianto di Niccolò dell’Arca realizzate da Andrea Samaritani l’esposizione il Compianto di Ilario Fioravanti, mostra di terrecotte policrome
Comunicato stampa
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Sabato 1 ottobre, in occasione delle manifestazioni per la Festa di San Francesco Patrono d'Italia, quando la regione Emilia-Romagna sarà chiamata a rappresentare gli italiani nella celebrazione simbolica di offerta dell'olio ed accensione della lampada che arde nella cripta presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli di Assisi si apre al pubblico la mostra I volti del Compianto che comprende oltre le fotografie sul Compianto di Niccolò dell’Arca realizzate da Andrea Samaritani l’esposizione il Compianto di Ilario Fioravanti, mostra di terrecotte policrome .
Una mostra dell’artista cesenate Ilario Fioravanti, dedicata al gruppo scultoreo del Compianto sul Cristo e ad altre opere di tema religioso, è stata presentata nell’ aprile 2004, a Bologna, presso il Museo della Sanità e nei mesi di maggio giugno dello stesso anno a Ferrara, ospite dell’Istituto di cultura “Casa G. Cini”e nel marzo 2005 presso l’Oratorio Barocco di San Giuseppe Nuovo, sede del museo di arte sacra di Longiano.
Il progetto della mostra e dei volumi è nato dal desiderio di mettere in dialogo il lavoro di Ilario Fioravanti e quello di Niccolò dell’Arca; e dalla visione di un rapporto fra antico e moderno in un confronto di due diverse concezioni e interpretazioni, nell’arte, del dramma e del dolore.
"I VOLTI DEL COMPIANTO"
ASSISI, BASILICA DI S.MARIA DEGLI ANGELI. 1 OTTOBRE-6 NOVEMBRE
Una mostra che illustra il tema del Compianto, partendo da una delle sue immagini più antiche, l'opera realizzata da Nicolò dell'Arca nel 1494, a quella più contemporanea di Ilario Fioravanti, del 1985. Si tratta dell'esposizione dal titolo "I volti del compianto", realizzata dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con Ausl di Bologna, Aicer e Fondazione Tito Balestra di Longiano, nella splendida sede della Basilica di Santa Maria degli Angeli, in occasione delle celebrazioni del Patrono d'Italia, San Francesco d'Assisi. La mostra, a cura di Flaminio Balestra, Massimo Balestra e Graziano Campanini, rimarrà aperta al pubblico dal primo ottobre al 6 novembre.
Il gruppo scultoreo del Compianto sul cristo Morto di Nicolò dell'Arca, conservato nell'Ospedale della Vita di Bologna, è composto da 7 figure a grandezza naturale in terracotta policroma ed è considerato una delle più importanti terracotte del Rinascimento italiano. Nella mostra il Compianto rivive attraverso le foto dell'artista Andrea Samaritani, che ha realizzato un rilievo fotografico completo dell'opera, proponendo un approccio teatrale, per esaltare la forte espressività delle figure. Le 38 fotografie in bianco e nero, montate su pannelli leggeri in vari formati, esaltano i gesti, i volti delle figure: dallo strazio del pianto della Madonna, all'urlo di dolore della Maddalena (una delle tre Marie) che proviene correndo dall'esterno del sepolcro con le vesti scomposte al vento, fino all'orrore degli sguardi di San Giovanni l'Apostolo e di Giovanni d'Arimatea sul corpo del Cristo morto. Il gruppo scultoreo, che sempre attrae visitatori e pellegrini, ha affascinato anche Ilario Fioravanti che, nella sua realizzazione del Compianto, ne offre una lettura moderna. Le 8 terracotte policrome, che provengono dall’Oratorio Barocco di San Giuseppe Nuovo, sede del museo di arte sacra di Longiano, sono un omaggio dell'artista cesenate alla "splendida Epifania del dolore" realizzata da Nicolò dell'Arca, cinquecento anni prima.
La mostra, che contiene anche altre opere dell'artista sul tema religioso, mette in dialogo il lavoro di Ilario Fioravanti e quello di Niccolò dell’Arca; e dalla visione di un rapporto fra antico e moderno in un confronto di due diverse concezioni e interpretazioni nell’arte, del dramma e del dolore.
Fanno da corollario alla mostra due volumi realizzati con le foto di Andrea Samaritani, Editrice compositori, uno sul Compianto di Nicolò dell'Arca, a cura di Graziano Campanini e l'altro su quello di Ilario Fioravanti, a cura di Flaminio Balestra e Massimo Balestra.
BIOGRAFIA ILARIO FIORAVANTI
Ilario Fioravanti è nato a Cesena il 25 settembre del 1922. Fin da giovanissimo, prima con il disegno poi attraverso l’incisione e la scultura, si avvicina alle arti figurative. Nel 1949 si laurea in architettura a Firenze. La professione di architetto, che svolge vincendo concorsi e realizzando edifici pubblici, di culto e privati, pur allontanandolo per circa quindici anni da un rapporto continuativo con l’attività artistica, non lo distacca tuttavia da una necessità “organica” di testimoniare ogni sua emozione ed esperienza attraverso il disegno. Negli anni Sessanta ritorna alla scultura realizzando una serie di ritratti. Negli anni Settanta-Ottanta Fioravanti si appassiona alle espressioni artistiche arcaiche. Guarda con molto interesse l’arte egizia, le terrecotte della civiltà mesoamericana, le sculture nuragiche, l’arte etrusca e inoltre quella africana.
Ha esposto a Cesena (1988), a Milano (1990), a Longiano (1996), a Bondeno e a Pennabilli (1997), a Massa Lombarda (1999). Nel 2000 espone a Ca’ Cornera, a Borgo Maggiore Repubblica di San Marino e riceve l’incarico, dall’Amministrazione comunale di Cesena, di realizzare due bronzi per l’ingresso principale del cimitero urbano, opere che terminerà nel 2002. Vittorio Sgarbi cura le mostre personali presentate a Spoleto e Potenza. A Longiano, in occasione dell’ottantesimo compleanno dello scultore, s’inaugura la mostra “Ilario Fioravanti: ottanta incisioni donate alla Fondazione Tito Balestra”, a cura di Flaminio e Massimo Balestra. Nel 2003 partecipa con alle mostre “La ricerca dell’identità. Da Tiziano a De Chirico” (Cagliari); “La ricerca dell’identità. Da Antonello a de Chirico”, (Palermo). Nel 2003 espone presso il Palazzo Ducale di Pesaro e quest’anno è presente con le opere Testa del Battista, Amleto e la Fatalona alla mostra “Giovanni Testori” presso il Palazzo Reale di Milano.
BIOGRAFIA ANDREA SAMARITANI
Andrea Samaritani, nato a Cento di Ferrara nel 1962, è fotografo professionista dal 1985. Il suo lavoro fotografico si articola principalmente tra i rilievi architettonici di palazzi storici, musei, chiese e gallerie d’arte, la produzione di servizi relativi a itinerari turistici, geografici ed eno-gastronomici, la documentazione del lavoro e dell’economia, la realizzazione di ritratti di personaggi. Collabora in maniera continuativa, tra gli altri, con i periodici Bell’Italia, Donna Moderna, Dove, Focus, Gambero Rosso, Gente Viaggi, Lo Specchio, I Viaggi di Repubblica, Il Venerdi, L’Espresso, Qui Touring, Slow Food, Tu, Vera, Vie del Gusto, Ville & Casali, Vini. Ha condotto diverse campagne fotografiche nel Nord Italia, per conto del Poligrafico dello Stato e del Touring Club Italiano. Sue fotografie sono state pubblicate in più di cento libri d’arte e di turismo. E' autore dei volumi Percorsi di Pace (1985); Adrien allo specchio (1987); Una manciata di coriandoli (1990); La regata delle Donne (1996); Interni d’autore (1997); Il Compianto (2000); T. Rame d’Arte (2002); Le Terre del Balsamico (2002). Nel 1990 ha fondato a Bologna, insieme a Paolo Righi, l'agenzia fotogiornalistica Meridiana Immagini, all’interno della cooperativa Voli, di Bologna.
Il Compianto sul Cristo
di Ilario Fioravanti
La realizzazione del Compianto sul Cristo aveva rappresentato – come attesta Fioravanti – il momento più alto della sua umanità e della sua ricerca dell’Assoluto. Il gruppo in terracotta fu realizzato nel 1985, cinquecento anni dopo quello di Guido Mazzoni per Santa Maria della Rosa a Ferrara, ora nella chiesa del Gesù, l’opera che sconcertò lo scultore all’età di undici anni, e che contribuì alla scelta di dedicare la propria vita all’arte. Nello stesso anno terminarono i restauri del Compianto (del 1463) di Niccolò dell’Arca per Santa Maria della Vita a Bologna, presentato nella Pinacoteca della città, un’altra opera con cui lo scultore si confrontò. Annota Fioravanti nel 1986, ricordando il periodo dell’elaborazione e della messa in esecuzione: «Avrei voluto un’opera suggestiva come le antiche ma nuova, di forme semplici, senza eccessivo gesticolare o parti molto dolorose e realistiche. […] Quando si è chiarito in me tutto l’insieme, ho determinato di eseguire il Compianto sul Cristo, servendomi di parti fatte al tornio di fattura cilindrica o sferica elementare […]. Rendendomi conto della necessità, quasi avida, dell’uomo attuale di esplorare nuove espressioni che siano moderne e che affondino nell’antico, è sorto il rapporto fra queste forme di fattura diversa dalla normale scultura, con parti sintetiche e tornite, parti modellate e parti ad elementi reali da pop art, talora in dissidio tra loro».
Lo scultore, dopo aver vissuto alcune amarezze legate all’opera, decise di chiuderla in casse e la depositò in una cantina di un antico palazzo di Cesena per otto anni, fino a quando gli fu chiesta per una mostra personale alla Fondazione Tito Balestra di Longiano, nel 1996; da allora, il Compianto, è esposto presso il Museo di Arte Sacra del luogo.
Flaminio Balestra
Massimo Balestra
Una mostra dell’artista cesenate Ilario Fioravanti, dedicata al gruppo scultoreo del Compianto sul Cristo e ad altre opere di tema religioso, è stata presentata nell’ aprile 2004, a Bologna, presso il Museo della Sanità e nei mesi di maggio giugno dello stesso anno a Ferrara, ospite dell’Istituto di cultura “Casa G. Cini”e nel marzo 2005 presso l’Oratorio Barocco di San Giuseppe Nuovo, sede del museo di arte sacra di Longiano.
Il progetto della mostra e dei volumi è nato dal desiderio di mettere in dialogo il lavoro di Ilario Fioravanti e quello di Niccolò dell’Arca; e dalla visione di un rapporto fra antico e moderno in un confronto di due diverse concezioni e interpretazioni, nell’arte, del dramma e del dolore.
"I VOLTI DEL COMPIANTO"
ASSISI, BASILICA DI S.MARIA DEGLI ANGELI. 1 OTTOBRE-6 NOVEMBRE
Una mostra che illustra il tema del Compianto, partendo da una delle sue immagini più antiche, l'opera realizzata da Nicolò dell'Arca nel 1494, a quella più contemporanea di Ilario Fioravanti, del 1985. Si tratta dell'esposizione dal titolo "I volti del compianto", realizzata dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con Ausl di Bologna, Aicer e Fondazione Tito Balestra di Longiano, nella splendida sede della Basilica di Santa Maria degli Angeli, in occasione delle celebrazioni del Patrono d'Italia, San Francesco d'Assisi. La mostra, a cura di Flaminio Balestra, Massimo Balestra e Graziano Campanini, rimarrà aperta al pubblico dal primo ottobre al 6 novembre.
Il gruppo scultoreo del Compianto sul cristo Morto di Nicolò dell'Arca, conservato nell'Ospedale della Vita di Bologna, è composto da 7 figure a grandezza naturale in terracotta policroma ed è considerato una delle più importanti terracotte del Rinascimento italiano. Nella mostra il Compianto rivive attraverso le foto dell'artista Andrea Samaritani, che ha realizzato un rilievo fotografico completo dell'opera, proponendo un approccio teatrale, per esaltare la forte espressività delle figure. Le 38 fotografie in bianco e nero, montate su pannelli leggeri in vari formati, esaltano i gesti, i volti delle figure: dallo strazio del pianto della Madonna, all'urlo di dolore della Maddalena (una delle tre Marie) che proviene correndo dall'esterno del sepolcro con le vesti scomposte al vento, fino all'orrore degli sguardi di San Giovanni l'Apostolo e di Giovanni d'Arimatea sul corpo del Cristo morto. Il gruppo scultoreo, che sempre attrae visitatori e pellegrini, ha affascinato anche Ilario Fioravanti che, nella sua realizzazione del Compianto, ne offre una lettura moderna. Le 8 terracotte policrome, che provengono dall’Oratorio Barocco di San Giuseppe Nuovo, sede del museo di arte sacra di Longiano, sono un omaggio dell'artista cesenate alla "splendida Epifania del dolore" realizzata da Nicolò dell'Arca, cinquecento anni prima.
La mostra, che contiene anche altre opere dell'artista sul tema religioso, mette in dialogo il lavoro di Ilario Fioravanti e quello di Niccolò dell’Arca; e dalla visione di un rapporto fra antico e moderno in un confronto di due diverse concezioni e interpretazioni nell’arte, del dramma e del dolore.
Fanno da corollario alla mostra due volumi realizzati con le foto di Andrea Samaritani, Editrice compositori, uno sul Compianto di Nicolò dell'Arca, a cura di Graziano Campanini e l'altro su quello di Ilario Fioravanti, a cura di Flaminio Balestra e Massimo Balestra.
BIOGRAFIA ILARIO FIORAVANTI
Ilario Fioravanti è nato a Cesena il 25 settembre del 1922. Fin da giovanissimo, prima con il disegno poi attraverso l’incisione e la scultura, si avvicina alle arti figurative. Nel 1949 si laurea in architettura a Firenze. La professione di architetto, che svolge vincendo concorsi e realizzando edifici pubblici, di culto e privati, pur allontanandolo per circa quindici anni da un rapporto continuativo con l’attività artistica, non lo distacca tuttavia da una necessità “organica” di testimoniare ogni sua emozione ed esperienza attraverso il disegno. Negli anni Sessanta ritorna alla scultura realizzando una serie di ritratti. Negli anni Settanta-Ottanta Fioravanti si appassiona alle espressioni artistiche arcaiche. Guarda con molto interesse l’arte egizia, le terrecotte della civiltà mesoamericana, le sculture nuragiche, l’arte etrusca e inoltre quella africana.
Ha esposto a Cesena (1988), a Milano (1990), a Longiano (1996), a Bondeno e a Pennabilli (1997), a Massa Lombarda (1999). Nel 2000 espone a Ca’ Cornera, a Borgo Maggiore Repubblica di San Marino e riceve l’incarico, dall’Amministrazione comunale di Cesena, di realizzare due bronzi per l’ingresso principale del cimitero urbano, opere che terminerà nel 2002. Vittorio Sgarbi cura le mostre personali presentate a Spoleto e Potenza. A Longiano, in occasione dell’ottantesimo compleanno dello scultore, s’inaugura la mostra “Ilario Fioravanti: ottanta incisioni donate alla Fondazione Tito Balestra”, a cura di Flaminio e Massimo Balestra. Nel 2003 partecipa con alle mostre “La ricerca dell’identità. Da Tiziano a De Chirico” (Cagliari); “La ricerca dell’identità. Da Antonello a de Chirico”, (Palermo). Nel 2003 espone presso il Palazzo Ducale di Pesaro e quest’anno è presente con le opere Testa del Battista, Amleto e la Fatalona alla mostra “Giovanni Testori” presso il Palazzo Reale di Milano.
BIOGRAFIA ANDREA SAMARITANI
Andrea Samaritani, nato a Cento di Ferrara nel 1962, è fotografo professionista dal 1985. Il suo lavoro fotografico si articola principalmente tra i rilievi architettonici di palazzi storici, musei, chiese e gallerie d’arte, la produzione di servizi relativi a itinerari turistici, geografici ed eno-gastronomici, la documentazione del lavoro e dell’economia, la realizzazione di ritratti di personaggi. Collabora in maniera continuativa, tra gli altri, con i periodici Bell’Italia, Donna Moderna, Dove, Focus, Gambero Rosso, Gente Viaggi, Lo Specchio, I Viaggi di Repubblica, Il Venerdi, L’Espresso, Qui Touring, Slow Food, Tu, Vera, Vie del Gusto, Ville & Casali, Vini. Ha condotto diverse campagne fotografiche nel Nord Italia, per conto del Poligrafico dello Stato e del Touring Club Italiano. Sue fotografie sono state pubblicate in più di cento libri d’arte e di turismo. E' autore dei volumi Percorsi di Pace (1985); Adrien allo specchio (1987); Una manciata di coriandoli (1990); La regata delle Donne (1996); Interni d’autore (1997); Il Compianto (2000); T. Rame d’Arte (2002); Le Terre del Balsamico (2002). Nel 1990 ha fondato a Bologna, insieme a Paolo Righi, l'agenzia fotogiornalistica Meridiana Immagini, all’interno della cooperativa Voli, di Bologna.
Il Compianto sul Cristo
di Ilario Fioravanti
La realizzazione del Compianto sul Cristo aveva rappresentato – come attesta Fioravanti – il momento più alto della sua umanità e della sua ricerca dell’Assoluto. Il gruppo in terracotta fu realizzato nel 1985, cinquecento anni dopo quello di Guido Mazzoni per Santa Maria della Rosa a Ferrara, ora nella chiesa del Gesù, l’opera che sconcertò lo scultore all’età di undici anni, e che contribuì alla scelta di dedicare la propria vita all’arte. Nello stesso anno terminarono i restauri del Compianto (del 1463) di Niccolò dell’Arca per Santa Maria della Vita a Bologna, presentato nella Pinacoteca della città, un’altra opera con cui lo scultore si confrontò. Annota Fioravanti nel 1986, ricordando il periodo dell’elaborazione e della messa in esecuzione: «Avrei voluto un’opera suggestiva come le antiche ma nuova, di forme semplici, senza eccessivo gesticolare o parti molto dolorose e realistiche. […] Quando si è chiarito in me tutto l’insieme, ho determinato di eseguire il Compianto sul Cristo, servendomi di parti fatte al tornio di fattura cilindrica o sferica elementare […]. Rendendomi conto della necessità, quasi avida, dell’uomo attuale di esplorare nuove espressioni che siano moderne e che affondino nell’antico, è sorto il rapporto fra queste forme di fattura diversa dalla normale scultura, con parti sintetiche e tornite, parti modellate e parti ad elementi reali da pop art, talora in dissidio tra loro».
Lo scultore, dopo aver vissuto alcune amarezze legate all’opera, decise di chiuderla in casse e la depositò in una cantina di un antico palazzo di Cesena per otto anni, fino a quando gli fu chiesta per una mostra personale alla Fondazione Tito Balestra di Longiano, nel 1996; da allora, il Compianto, è esposto presso il Museo di Arte Sacra del luogo.
Flaminio Balestra
Massimo Balestra
01
ottobre 2005
Ilario Fioravanti / Andrea Samaritani – I volti del Compianto
Dal primo ottobre al 06 novembre 2005
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
BASILICA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI – MUSEO DELLA PORZIUNCOLA
Assisi, Piazza Della Porziuncola, 1, (Perugia)
Assisi, Piazza Della Porziuncola, 1, (Perugia)
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