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In-attesa
Il lavoro di Elisabetta Di Maggio nasce da una profonda riflessione sulla corrispondenza fra microcosmo e macrocosmo, in una continua ricerca della struttura essenziale delle cose e di quelle reti invisibili in cui ci muoviamo e di cui noi stessi siamo fatti.
Comunicato stampa
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Giovedì 14 dicembre alle ore 18.30, presso lo Studio Trisorio in Riviera di Chiaia 215 e in Via Carlo Poerio 116, sarà inaugurata la mostra 'In-attesa' di Elisabetta Di Maggio.
Il lavoro di Elisabetta Di Maggio nasce da una profonda riflessione sulla corrispondenza fra microcosmo e macrocosmo, in una continua ricerca della struttura essenziale delle cose e di quelle reti invisibili in cui ci muoviamo e di cui noi stessi siamo fatti. Così l’artista mette in evidenza il collegamento fra l’uomo e l’universo e trova corrispondenze inaspettate fra contesti e ambiti diversi.
Per far emergere le trame invisibili delle cose, l’artista utilizza un bisturi chirurgico con il quale intaglia con precisione diversi tipi di materiali, piccole o grandi foglie, sapone, porcellana, fogli di carta velina, ma anche superfici come vecchi muri intonacati, portando alla luce gli strati di colore preesistenti, le tracce di una vita passata, facendo affiorare la geografia nascosta che accomuna le linee del palmo di una mano e la struttura di una foglia, le mappe urbane e i circuiti venosi, ricordandoci che l’uomo è un modello ridotto del cosmo.
Il titolo della mostra, 'In-attesa', allude in diversi modi al tempo, al sentirsi in uno stato di sospensione tra un prima e un dopo, quindi all’attendere che si realizzi qualcosa che ancora non è, oppure a qualcosa di inaspettato e improvviso.
Saranno esposte, tra le altre, le opere: 'Annunciazione', formata da due grandi ali di libellula intagliate in rame che fanno pensare alle ali degli angeli nelle annunciazioni della tradizione pittorica rinascimentale ma, per la loro struttura membranosa, ricordano anche le vetrate delle cattedrali e la trama delle venature di una foglia; 'Traiettoria di volo di farfalla' realizzata con spilli da entomologo, una metafora dei nostri percorsi di vita che ci costringono a fare molte evoluzioni prima di raggiungere la meta individuata, muovendoci proprio come le farfalle il cui volo non è mai lineare; il mosaico 'Pie in the Sky', realizzato con frammenti di vetro che brilla come un acquarello di luce dall’apertura ellittica del muro divisorio della galleria; delicati mosaici di cera della serie 'Cosmographiae' che si ispirano alle immagini dei planisferi della geografia antica.
Nello spazio della galleria in via Carlo Poerio 116 sarà installata l’opera 'Rape' (stupro) nata da una riflessione sulle violenze contro le donne, composta da seicento saponi di Marsiglia Sole intagliati a mano con ossessiva precisione. Il sapone di Marsiglia è conosciuto da tutti come il sapone che lava le macchie anche più resistenti, il suo profumo è intenso e forte e rassicura chi lo sente perché vi si riconosce qualcosa di familiare e domestico. Solo ad uno sguardo più attento ci si rende conto della violenza e del dolore espresso dalle altre parole intagliate nei saponi che descrivono i liquidi del corpo prodotti durante gli stupri: saliva, sangue, sudore, sperma, urina e lacrime, macchie che non possono essere lavate.
La mostra si potrà visitare fino al 15 febbraio 2024.
Biografia
Elisabetta Di Maggio (Milano, 1964) vive e lavora a Venezia. Ha partecipato tra l’altro alla XLV Biennale di Venezia (1993), alla prima edizione del Premio Furla per l’Arte (2000), alla XV Quadriennale d’arte di Roma (2008). Ha preso parte a numerose mostre collettive, fra cui: Perchè questo è un tempo duro, CIRCOLO, Milano (2023); Naturalis historia, Studio Trisorio, Napoli, (2022); Andature II, Museo Marino Marini, Firenze (2022); ASTRATTE donne e astrazione in Italia 1930-2000, Villa Giulia, Como (2022); Paper Routes, National Museum of Women in the Arts, Washington DC (2020); Della materia spirituale dell’arte, Museo MAXXI, Roma (2019); Words are Very Unnecessary, Arter Museum, Istanbul (2019); Women in Italian Design, Triennale, Milano (2016); Elective Affinities, NCCA, Mosca (2015); Autoritratti, Museo MAMbo, Bologna (2013); Terre Vulnerabili, a growing exhibition, Hangar Bicocca, Milano (2010); Hopes and Doubts, Fondazione Merz, Torino (2008); Space for your future, MOT Museum, Tokyo (2007); Apocalittici e integrati, Museo MAXXI, Roma (2007); Il potere delle donne, Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento (2006); Donna Donne, Palazzo Strozzi, Firenze (2005). Fra le sue mostre personali: Greetings from Venice, Event Pavilion DFS Fondaco dei Tedeschi, Venezia (2018); Natura quasi trasparente, Fondazione Querini Stampalia, Venezia (2017); Disnascere, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia (2012).
Il lavoro di Elisabetta Di Maggio nasce da una profonda riflessione sulla corrispondenza fra microcosmo e macrocosmo, in una continua ricerca della struttura essenziale delle cose e di quelle reti invisibili in cui ci muoviamo e di cui noi stessi siamo fatti. Così l’artista mette in evidenza il collegamento fra l’uomo e l’universo e trova corrispondenze inaspettate fra contesti e ambiti diversi.
Per far emergere le trame invisibili delle cose, l’artista utilizza un bisturi chirurgico con il quale intaglia con precisione diversi tipi di materiali, piccole o grandi foglie, sapone, porcellana, fogli di carta velina, ma anche superfici come vecchi muri intonacati, portando alla luce gli strati di colore preesistenti, le tracce di una vita passata, facendo affiorare la geografia nascosta che accomuna le linee del palmo di una mano e la struttura di una foglia, le mappe urbane e i circuiti venosi, ricordandoci che l’uomo è un modello ridotto del cosmo.
Il titolo della mostra, 'In-attesa', allude in diversi modi al tempo, al sentirsi in uno stato di sospensione tra un prima e un dopo, quindi all’attendere che si realizzi qualcosa che ancora non è, oppure a qualcosa di inaspettato e improvviso.
Saranno esposte, tra le altre, le opere: 'Annunciazione', formata da due grandi ali di libellula intagliate in rame che fanno pensare alle ali degli angeli nelle annunciazioni della tradizione pittorica rinascimentale ma, per la loro struttura membranosa, ricordano anche le vetrate delle cattedrali e la trama delle venature di una foglia; 'Traiettoria di volo di farfalla' realizzata con spilli da entomologo, una metafora dei nostri percorsi di vita che ci costringono a fare molte evoluzioni prima di raggiungere la meta individuata, muovendoci proprio come le farfalle il cui volo non è mai lineare; il mosaico 'Pie in the Sky', realizzato con frammenti di vetro che brilla come un acquarello di luce dall’apertura ellittica del muro divisorio della galleria; delicati mosaici di cera della serie 'Cosmographiae' che si ispirano alle immagini dei planisferi della geografia antica.
Nello spazio della galleria in via Carlo Poerio 116 sarà installata l’opera 'Rape' (stupro) nata da una riflessione sulle violenze contro le donne, composta da seicento saponi di Marsiglia Sole intagliati a mano con ossessiva precisione. Il sapone di Marsiglia è conosciuto da tutti come il sapone che lava le macchie anche più resistenti, il suo profumo è intenso e forte e rassicura chi lo sente perché vi si riconosce qualcosa di familiare e domestico. Solo ad uno sguardo più attento ci si rende conto della violenza e del dolore espresso dalle altre parole intagliate nei saponi che descrivono i liquidi del corpo prodotti durante gli stupri: saliva, sangue, sudore, sperma, urina e lacrime, macchie che non possono essere lavate.
La mostra si potrà visitare fino al 15 febbraio 2024.
Biografia
Elisabetta Di Maggio (Milano, 1964) vive e lavora a Venezia. Ha partecipato tra l’altro alla XLV Biennale di Venezia (1993), alla prima edizione del Premio Furla per l’Arte (2000), alla XV Quadriennale d’arte di Roma (2008). Ha preso parte a numerose mostre collettive, fra cui: Perchè questo è un tempo duro, CIRCOLO, Milano (2023); Naturalis historia, Studio Trisorio, Napoli, (2022); Andature II, Museo Marino Marini, Firenze (2022); ASTRATTE donne e astrazione in Italia 1930-2000, Villa Giulia, Como (2022); Paper Routes, National Museum of Women in the Arts, Washington DC (2020); Della materia spirituale dell’arte, Museo MAXXI, Roma (2019); Words are Very Unnecessary, Arter Museum, Istanbul (2019); Women in Italian Design, Triennale, Milano (2016); Elective Affinities, NCCA, Mosca (2015); Autoritratti, Museo MAMbo, Bologna (2013); Terre Vulnerabili, a growing exhibition, Hangar Bicocca, Milano (2010); Hopes and Doubts, Fondazione Merz, Torino (2008); Space for your future, MOT Museum, Tokyo (2007); Apocalittici e integrati, Museo MAXXI, Roma (2007); Il potere delle donne, Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento (2006); Donna Donne, Palazzo Strozzi, Firenze (2005). Fra le sue mostre personali: Greetings from Venice, Event Pavilion DFS Fondaco dei Tedeschi, Venezia (2018); Natura quasi trasparente, Fondazione Querini Stampalia, Venezia (2017); Disnascere, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia (2012).
14
dicembre 2023
In-attesa
Dal 14 dicembre 2023 al 15 febbraio 2024
arte contemporanea
Location
STUDIO TRISORIO
Napoli, Riviera Di Chiaia, 215, (Napoli)
Napoli, Riviera Di Chiaia, 215, (Napoli)
Orario di apertura
Lunedì—Sabato, ore 10—13.30 / 15.30—19
Vernissage
14 Dicembre 2023, 18.30
Sito web
Autore