Inaugura sabato 16 ottobre alle ore 17,00 presso i locali comunali di Agorà in piazza San Palmerio a Ghilarza, il primo appuntamento del secondo ciclo di mostre della Rassegna d’arte contemporanea In Con Tre, organizzata dall’Associazione Amici dell’arte con il coordinamento tecnico di Franca Tronci e il contributo del Comune di Ghilarza. Il progetto delle mostre, curato e diretto da Erica Olmetto, consiste infatti nella realizzazione di un secondo Ciclo di Eventi d’arte che occuperanno i locali comunali di AGORA’ in piazza San Palmerio a Ghilarza dal 16 ottobre 2010 al 20 febbraio 2011, caratterizzati anche stavolta dall’alternanza di mostre suddivise in triplette di artisti che metteranno a confronto i diversi linguaggi quali pittura, scultura, ceramica, fotografia e installazioni.

Nel corso della prima esposizione, visitabile dal 16 al 31 ottobre, saranno proposti un pittore, Alfonso Akinoo , un pittore-ceramista, Antonello Atzori e un fotografo, Alessandro Muscas, di diversa provenienza isolana. Con la loro presenza suggelleranno un connubio di interventi che sarà peculiare di questo secondo ciclo, nell’ottica del confronto tra diversi linguaggi artistici e di arricchimento per una cittadina come quella di Ghilarza, già molto attenta allo sviluppo e alla crescita del proprio patrimonio culturale.

Si comunica che nel corso dell’inaugurazione sarà presentato anche il video realizzato dall’artista Barbara Serra, sulle opere esposte in occasione della precedente edizione della Rassegna In Con Tre.

Alcuni frammenti dei testi critici scritti da Erica Olmetto:

“La ricerca di altre vite nell’Universo, l’interesse per le religioni e la natura dell’uomo si fondono in un’unica filosofia di vita che mette a nudo le forme e i colori di una realtà che sta al di là del finito e di ciò che è raggiungibile…” (dal testo per Alfonso Akinoo).



“Nella terracotta l’artista sembra aver trovato un materiale duttile e facilmente modellabile, così come dimostrano i lavori più recenti: sperimentando la materia, così straordinariamente assimilabile alla consistenza di cortecce e fossili, l’ha semplicemente dipinta o arricchita in altri casi con elementi simbolici tratti dal repertorio tradizionale della tessitura”. (dal testo per Antonello Atzori).



“Immaginare cosa c’è dietro la siepe, non con l’uso di una tavolozza di colori e il pennello ma con un unico scatto che imprime nella memoria ombre e luci proiettate da qualcosa di interessante, qualcosa di insolito e originale”. (dal testo per Alessandro Muscas).