La galleria Rizziero Arte inaugura la nuova sede di Pescara in Viale Regina Elena 65 con
una prestigiosa mostra fotografica di Ansel Adams, di cui presenta una trentina di
opere, che svelano lungo quarant’anni, il percorso artistico del grande maestro
americano, in una delle rare possibilità di vedere la sua opera esposta in Europa.
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Ansel Adams (1902-1984), considerato uno dei più grandi fotografi statunitensi del
‘900, fu un individuo dotato di una personalità assai eclettica: alpinista e ambientalista
ante litteram, teorizzatore di nuove tecniche fotografiche e di stampa, attraverso una
serie di libri e manuali; e soprattutto grande maestro della fotografia in bianco e nero.
Nato nel 1902 a San Francisco da una famiglia benestante, tenta dapprima gli studi
classici, abbandonandoli sin da subito per avvicinarsi al pianoforte. Ma è all’età di
quattordici anni, nel 1916, che scopre le sue grandi passioni: Natura e Fotografia.
In occasione di una gita con la famiglia allo Yosemite National Park, gli viene regalata
una macchina fotografica, una Kodak Brownie: si tratterà di una vera e propria
folgorazione, in grado di indirizzare, da allora, ogni singola scelta di vita.
Tre anni dopo, nel 1919, si iscrive al Sierra Club, una delle più antiche e importanti
organizzazioni ambientaliste americane, di cui poco dopo diverrà fotografo ufficiale e
successivamente membro del Consiglio di Amministrazione. In questi anni compie
alcune delle prime scalate alla Sierra Nevada, e fa da guida a percorsi inesplorati nel
corso di lunghe ed estenuanti gite pioneristiche.
Le immagini che prendono vita da queste spedizioni, svelano una Natura grande e
incontaminata, completamente vergine della presenza e di qualsiasi artificio umano.
Una natura dotata di una bellezza assoluta, ritratta attraverso uno sguardo dedito e
consapevole di ogni Suo mutamento.Ma le foto di Adams non si limitano a essere meramente documentaristiche. Attraverso
la visione nitida dell’ambiente incontaminato, il fotografo lascia trapelare tutte le
sfumature, in una gamma inedita allora, del suo animo.
Adams è il teorizzatore del Sistema Zonale, con cui si prefiggeva di restituire la
massima scala tonale dell’immagine, capace così di comprendere sia i dettagli in
ombra, che quelli presenti sulle luci, in una molteplice varietà di grigi, di bianchi e di
neri. La sua fotografia diviene così sempre più espressiva, in grado di visualizzare
un’immagine e portarla sino alla fase finale della stampa, senza perdere mai di vista
come la si era pensata ancor prima di fermarla nello scatto. Solo così si può esprimere
una immagine composita e multiforme, dell’animo stesso dell’artista.
Attraverso una serie di osservazioni tecniche, Adams riesce a realizzare una inusitata
profondità di campo, e una squisita accuratezza dei dettagli, che permeano le sue
immagini al punto da renderle uniche e immediatamente riconoscibili.
Vero e proprio eroe popolare, pioniere del fantastico West, Ansel Adams riceverà una
serie prestigiosa di premi e riconoscimenti: tre borse di studio Guggenheim, nel 1966
diviene membro dell’American Academy of Arts and Sciences, e nel 1980 riceve dal
Presidente Carter uno dei premi più importanti per un americano, la medaglia
presidenziale della libertà. Soprattutto a due anni dalla morte, nel 1986, una delle cime
della Sierra Nevada viene ribattezzata Monte Ansel Adams.
A proposito del suo fare della fotografia un mezzo squisitamente espressivo, egli soleva
dire: “…. una grande fotografia è la piena espressione di ciò che l’autore sente del
soggetto che sta fotografando nel senso più profondo; per questo è la vera espressione
di ciò che lo stesso fotografo sente sulla vita nella propria complessità”