Il Progetto Cafè des Arts prevede nel corso di un anno l’allestimento di esposizioni d’arte contemporanea, personali o collettive, con l’intento di portare ad Acri (Cs) personalità artistiche giovani ed interessanti, in un connubio sicuramente proficuo fra le energie presenti sul territorio ed il nuovo proveniente dall’esterno, nella convinzione che l’arte vada concepita come valore fondamentale di una società, trampolino per la sua evoluzione. Il nome dato al progetto nasce dall’incontro fra un luogo di ritrovo e di scambio, quale è appunto il Caffè, e l’arte, sottolineando così un ritorno alla sua originaria funzione sociale. Non solo, basti pensare che nei secoli passati nei caffè nacquero i più interessanti movimenti artistici. Duplice aspetto è quello di favorire un discorso di riqualificazione della provincia attraverso l’arte contemporanea, di quei centri, cioè, ai margini dei circuiti ufficiali, sulla scia di esempi numerosi ormai in tutta Italia. Divenendo, pertanto, teatro per nuove sperimentazioni artistico - culturali aggiungendo una parte rilevante dell’arte nazionale e internazionale, incentrata sulla vera ricerca, altrimenti esclusa da questo fluire; è così che il Milonga Cafè entra a far parte di un più ampio circuito di locali, bar e ristoranti che, prestando il loro spazio, si trasformano in straordinarie gallerie d’arte accogliendo così un più vasto pubblico di fruitori. L’esposizione che dà il via al progetto si intitola INCURSIONI IN PROVINCIA per sottolineare l’arrivo inaspettato di energie artistiche, nell’incontro sempre più forte fra interno ed esterno, garantendo così un incredibile interscambio di idee e progetti. Otto artisti: Elisa Mazza (Carrara), Fabrizio Fontana (Brindisi), Loredana Barillaro (Acri), Luciano Le Pera (Acri), Salvatore Petrilli (Napoli), Mario Verta (Cosenza), Monica Siciliano (Acri), Maria Pia Fiore (Acri), ognuno con la propria cifra stilistica. Essi pongono domande e forniscono risposte personalissime e innovative, utilizzando strumenti e linguaggi inconsueti e straordinari. Per essere contemporanei.


Loredana Barillaro