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India Evans – Mother Nature
In occasione di questa sua prima personale in galleria la giovane artista newyorkese ha realizzato un nuovo ciclo di lavori che segnano un punto di svolta nel suo percorso artistico rappresentando una “ri-nascita” che riflette il passaggio ad una nuova fase esistenziale
Comunicato stampa
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Mercoledì 23 novembre la galleria
inaugurerà la mostra Mother Nature dell’artista americana India Evans (nata a New York nel 1978 ma residente a Roma dal 2001).
In occasione di questa sua prima personale in galleria la giovane artista newyorkese ha realizzato un nuovo ciclo di lavori che segnano un punto di svolta nel suo percorso artistico rappresentando una “ri-nascita” che riflette il passaggio ad una nuova fase esistenziale. Per evidenziare il forte legame che unisce la storia artistica di India Evans a quella sua personale la mostra è strutturata in modo tale da rappresentare un preciso percorso che parte dal piano su strada e si conclude nella project-room.
Nella serie di collages presentati al piano su strada India Evans crea da un lato una vera e propria installazione a parete con l’opera “Nove mesi” mentre con le altre opere si confronta per la prima volta con l’utilizzo di questa tecnica da lei prediletta sia su grandi formati di carta che su tela. Con l’installazione “Nove mesi” l’artista affronta il tema della gestazione dando alla vita embrionale nel grembo materno il senso di quello stato intermedio in cui ci si trova tra cielo e terra ed evidenziando il nostro legame con l’universo - rappresentato nell’opera da quel sottile filo d’argento che unendo tra loro ogni collage li collega a quello centrale. Nei collages di medie e grandi dimensioni, così come nelle nove tele che formano un unico grande lavoro ma sono fruibili anche singolarmente, il suo interesse si sposta invece sull’azione diretta di Madre Natura la cui presenza si fa più forte sottoponendo le stesse sembianze umane ad una sorta di processo di metamorfosi in cui i rami dell’albero rappresentano il legame tra la terra ed il cielo, i suoi anelli secolari, la connessione tra il passato e il presente, le sue foglie, il ciclo della nascita della morte e della ri-nascita.
Il percorso espositivo continua nella project-room che è stata interamente trasformata per l’occasione in una vera e propria “foresta di simboli” composta da sculture realizzate con collant e calze di pizzo nero imbottite con la gommapiuma. Scendendo dal soffitto come stalattiti e spuntando misteriosamente dai muri e da terra queste insolite opere invadono l’intera stanza trasmutando lo spazio in un luogo magico e misterioso dove il confine tra reale ed immaginario si fa sottilissimo. In questa sorta di paradiso trans-organico ritorna la tematica erotica dei primi lavori di India Evans da non intendere però come rivisitazione dei fasti erotici delle misteriose e sconosciute donne a cui sono appartenuti gli antichi indumenti (calze, pizzi e merletti) ma da leggere invece come spezzoni della vita stessa dell’artista con cui sono state riempite le strane forme che ricordando la crescita di una foresta e parti del corpo umano ci riconducono infine all’inizio del percorso espositivo: la gestazione del bambino nel grembo materno.
Se nei primi lavori era forte il legame con il passato e ricorrente l’immagine del doppio - allusione all’altra se stessa rappresentata dalla sua sorella gemella - con questa nuova serie di opere India Evans intraprende un nuovo percorso artistico che rispecchiando una nuova fase esistenziale rappresenta una vera e propria “ri-nascita” a se stessa (installazione “Nove mesi”) dettata dalla maggior consapevolezza delle proprie scelte di vita e delle esperienze da compiere. Negli altri lavori esposti c’è però ancora spazio per quel pizzico di incertezza e mistero che circonda inevitabilmente le scelte di ognuno: sono le ombre indefinite che appaiono nei grandi collages, ritornano nei nove lavori su tela e preannunciano lo spirito inquieto della grande installazione della project-room.
inaugurerà la mostra Mother Nature dell’artista americana India Evans (nata a New York nel 1978 ma residente a Roma dal 2001).
In occasione di questa sua prima personale in galleria la giovane artista newyorkese ha realizzato un nuovo ciclo di lavori che segnano un punto di svolta nel suo percorso artistico rappresentando una “ri-nascita” che riflette il passaggio ad una nuova fase esistenziale. Per evidenziare il forte legame che unisce la storia artistica di India Evans a quella sua personale la mostra è strutturata in modo tale da rappresentare un preciso percorso che parte dal piano su strada e si conclude nella project-room.
Nella serie di collages presentati al piano su strada India Evans crea da un lato una vera e propria installazione a parete con l’opera “Nove mesi” mentre con le altre opere si confronta per la prima volta con l’utilizzo di questa tecnica da lei prediletta sia su grandi formati di carta che su tela. Con l’installazione “Nove mesi” l’artista affronta il tema della gestazione dando alla vita embrionale nel grembo materno il senso di quello stato intermedio in cui ci si trova tra cielo e terra ed evidenziando il nostro legame con l’universo - rappresentato nell’opera da quel sottile filo d’argento che unendo tra loro ogni collage li collega a quello centrale. Nei collages di medie e grandi dimensioni, così come nelle nove tele che formano un unico grande lavoro ma sono fruibili anche singolarmente, il suo interesse si sposta invece sull’azione diretta di Madre Natura la cui presenza si fa più forte sottoponendo le stesse sembianze umane ad una sorta di processo di metamorfosi in cui i rami dell’albero rappresentano il legame tra la terra ed il cielo, i suoi anelli secolari, la connessione tra il passato e il presente, le sue foglie, il ciclo della nascita della morte e della ri-nascita.
Il percorso espositivo continua nella project-room che è stata interamente trasformata per l’occasione in una vera e propria “foresta di simboli” composta da sculture realizzate con collant e calze di pizzo nero imbottite con la gommapiuma. Scendendo dal soffitto come stalattiti e spuntando misteriosamente dai muri e da terra queste insolite opere invadono l’intera stanza trasmutando lo spazio in un luogo magico e misterioso dove il confine tra reale ed immaginario si fa sottilissimo. In questa sorta di paradiso trans-organico ritorna la tematica erotica dei primi lavori di India Evans da non intendere però come rivisitazione dei fasti erotici delle misteriose e sconosciute donne a cui sono appartenuti gli antichi indumenti (calze, pizzi e merletti) ma da leggere invece come spezzoni della vita stessa dell’artista con cui sono state riempite le strane forme che ricordando la crescita di una foresta e parti del corpo umano ci riconducono infine all’inizio del percorso espositivo: la gestazione del bambino nel grembo materno.
Se nei primi lavori era forte il legame con il passato e ricorrente l’immagine del doppio - allusione all’altra se stessa rappresentata dalla sua sorella gemella - con questa nuova serie di opere India Evans intraprende un nuovo percorso artistico che rispecchiando una nuova fase esistenziale rappresenta una vera e propria “ri-nascita” a se stessa (installazione “Nove mesi”) dettata dalla maggior consapevolezza delle proprie scelte di vita e delle esperienze da compiere. Negli altri lavori esposti c’è però ancora spazio per quel pizzico di incertezza e mistero che circonda inevitabilmente le scelte di ognuno: sono le ombre indefinite che appaiono nei grandi collages, ritornano nei nove lavori su tela e preannunciano lo spirito inquieto della grande installazione della project-room.
23
novembre 2005
India Evans – Mother Nature
Dal 23 novembre 2005 al 25 febbraio 2006
arte contemporanea
Location
AL9E – ARTESTUDIO
Roma, Via Della Vetrina, 9, (Roma)
Roma, Via Della Vetrina, 9, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 16-19,30
Vernissage
23 Novembre 2005, ore 18
Autore