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InOut
Quattro artisti polacchi, Zbigniew Warpechowski, Jan Swidzinski, Oskar Dawicki e Arthur Grabowski, rappresentanti di due diverse generazioni, si esprimeranno attraverso delle performances su l’inusuale dicotomia presente all’Angelo Mai
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Martedi 21 marzo alle ore 20 si svolgera’ presso l’ex convitto Angelo Mai, INOUT serata di performance a cura di Francesco Stocchi e Myriam Laplante.
La performance è una delle forme più vive ed avvincenti dell'espressione artistica contemporanea. Nata ufficialmente nel 1959 a New York, ma già sperimentata dai dadaisti all'inizio del secolo, ha visto il coinvolgimento - anche se temporaneo - della maggior parte degli artisti più interessanti del panorama internazionale. Questo perché la performance rappresenta forse la forma d'arte più coinvolgente e completa tra le molte sperimentate in questi ultimi decenni.
Quattro artisti polacchi, Zbigniew Warpechowski, Jan Swidzinski, Oskar Dawicki e Arthur Grabowski, rappresentanti di due diverse generazioni, si esprimeranno attraverso delle performances su l’inusuale dicotomia presente all’Angelo Mai: la regolare crescita di nuclei familiari all’interno di un dinamico complesso culturale aperto. L’aspetto piu’ intimo di una persona, come i rapporti all’interno della propria famiglia, si svolge in ambito pubblico, in costante sviluppo. La sfera privata e quella pubblica si fondono in una reciproca relazione, dove l’organizzazione famigliare echeggia in uno spirito d’intimita’ vissuto dai visitatori dell’Angelo Mai. Allo stesso modo, la volonta’ di apertura verso un nuovo, sempre piu’ ampio ed eterogeneo pubblico (destinatario del linguaggio universale dell’arte che la libera da una tendenza auto-referenziale) espressa attraverso il programma culturale proposto, si ritrova negli sforzi fatti dalle famiglie in favore di un’accettazione sociale ed un senso di dignita’ collettivo.
Oskar Dawicki, Cracovia
Le sue performances sono elegie dell’assurdo arricchite di massime filosofiche e controsensi concettuali
Artur Grabowski, Cracovia
Compie azioni psicofisiche rapportate alla situazione socio-politica contemporanea.
Jan Swidinski, Varsavia
Pioniere della performance e dell’arte concettuale polacca, tratta con ironia situazioni ed emozioni personali.
Zbigniew Warpechowski, Volhynia
Maestro dell’avanguardia e critico radicale della cultura contemporanea. Lavora con oggetti, parole, incantazioni e ritmi.
La performance è una delle forme più vive ed avvincenti dell'espressione artistica contemporanea. Nata ufficialmente nel 1959 a New York, ma già sperimentata dai dadaisti all'inizio del secolo, ha visto il coinvolgimento - anche se temporaneo - della maggior parte degli artisti più interessanti del panorama internazionale. Questo perché la performance rappresenta forse la forma d'arte più coinvolgente e completa tra le molte sperimentate in questi ultimi decenni.
Quattro artisti polacchi, Zbigniew Warpechowski, Jan Swidzinski, Oskar Dawicki e Arthur Grabowski, rappresentanti di due diverse generazioni, si esprimeranno attraverso delle performances su l’inusuale dicotomia presente all’Angelo Mai: la regolare crescita di nuclei familiari all’interno di un dinamico complesso culturale aperto. L’aspetto piu’ intimo di una persona, come i rapporti all’interno della propria famiglia, si svolge in ambito pubblico, in costante sviluppo. La sfera privata e quella pubblica si fondono in una reciproca relazione, dove l’organizzazione famigliare echeggia in uno spirito d’intimita’ vissuto dai visitatori dell’Angelo Mai. Allo stesso modo, la volonta’ di apertura verso un nuovo, sempre piu’ ampio ed eterogeneo pubblico (destinatario del linguaggio universale dell’arte che la libera da una tendenza auto-referenziale) espressa attraverso il programma culturale proposto, si ritrova negli sforzi fatti dalle famiglie in favore di un’accettazione sociale ed un senso di dignita’ collettivo.
Oskar Dawicki, Cracovia
Le sue performances sono elegie dell’assurdo arricchite di massime filosofiche e controsensi concettuali
Artur Grabowski, Cracovia
Compie azioni psicofisiche rapportate alla situazione socio-politica contemporanea.
Jan Swidinski, Varsavia
Pioniere della performance e dell’arte concettuale polacca, tratta con ironia situazioni ed emozioni personali.
Zbigniew Warpechowski, Volhynia
Maestro dell’avanguardia e critico radicale della cultura contemporanea. Lavora con oggetti, parole, incantazioni e ritmi.
21
marzo 2006
InOut
21 marzo 2006
performance - happening
Location
ANGELO MAI
Roma, Viale Delle Terme Di Caracalla, 55/a, (Roma)
Roma, Viale Delle Terme Di Caracalla, 55/a, (Roma)
Vernissage
21 Marzo 2006, ore 20
Autore
Curatore