Pittura d'Erika

C'è un'autenticità evidente, una toccante ispirazione nei quadri di Erika.
Scrivendo di lei e della sua passione, mi pare corretto riferire non tanto le mie emozioni di vecchia osservatrice di quadri di fronte alle tele ben dipinte, ma piuttosto considerare la sua tenace volontà di usare un linguaggio totalmente aderente alla sua sensibilità.
Gli spazi pittorici hanno forme/memorie che sembrano talora evocare qualcosa di famigliare; le analogie suggerite con il paesaggio e la natura portano lo sguardo a osservare con più condivisione e partecipazione all'interno di una tecnica già matura. Fa capolino qualche amato pittore, un barlume o un cenno, sempre però filtrato dal suo personale sentire e lavorare il colore. Le opere tutte hanno una luce intima e profonda e una percezione attenta ne rivela lo spessore estetico; gradualmente appaiono e scompaiono nello spazio forme e paesaggi che vibrano di una vivida concretezza materica. Pulsano bagliori solari nei suoi bianchi nebbiosi, coraggiosamente i verdi profondi affrontano le pennellate di ocra e di neri, i grigi rivelano la loro anima vitale.
Assistiamo qui dunque al formarsi di uno stile, nel senso migliore del termine, destinato naturalmente, e logicamente, a modificarsi nel tempo. Erika cambierà, i suoi quadri saranno diversi, ma un tale esordio assicura che l'onestà di guardare e di fare sarà mantenuta.
Miller ci ha raccontato una volta per tutte come è essenziale per un giovane pittore avere un amico vero ("uno solo, se è uomo di fede, può compiere miracoli"). L'amicizia è un dono fatto e ricevuto, è sorgente di gioia, di conoscenza, è promessa di libertà.
Che il posto sia Martignana di Po o New York è irrilevante.
Perché un volo abbia senso la quota è ininfluente.
Resta la poesia nei quadri e restano la poesia e la generosità profuse a piene mani dall'amicizia di Alberta e Gianni che ha preparato i telai, ha guardato con passione curiosa i lavori, ha detto le parole giuste di incoraggiamento, ha seguito e sostenuto il cammino.
Brenda Bacigalupo, novembre 2012