La direzione d'indagine presa dagli autori esposti in questa terza collettiva
della rassegna LAMPI FUORI fa pensare che vi sia qualcosa di irrimediabilmente
alterato nella loro percezione dell'urbanesimo contemporaneo.
Forse si tratta di un problema spazio-temporale.
L'insistenza dello sguardo può provocare l'insolito sospetto che le cose non
siano esattamente come sembrano quando vengono viste di sfuggita durante gli
spostamenti quotidiani.
Alcuni luoghi appaiono così come prigioni ansiogene da cui cercare subito ogni
possibile via di fuga, anche solo ipotetica o immaginaria. Altri angoli si trasformano
in crudeli parodie di un abitare collettivo sempre più corroso dalla solitudine.
Capita persino che un occhio sano diventi terribilmente miope pur di ritrovare
su uno sfondo lontano le ombre di una meraviglia perduta.
(Fulvio Bortolozzo)
